Marco e la registrazione

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Andammo a lezione.

Notai bene la classe: c'era anche Angelica, che mi lanciò uno sguardo scontroso, vedendomi entrare in classe con Francesco.

«Buongiorno» disse una professoressa dai capelli biondo cenere, dall'apparenza tranquilla.

«Buongiorno anche a te Lidia» mi disse sorridendo e con molta tranquillità.

«Io sono l'insegnante di italiano»

«Em.. buongiorno» dissi turbata, con altri pensieri per la testa.

«Possiamo iniziare» disse alzandosi dalla sedia, prendendo un libro e un gessetto, e si avvicinò alla lavagna.

La lezione durò ben due ore, non ero stata molto attenta, per via di Angelica e Francesco.

Angelica ogni tanto mi dava fastidio tirandomi la felpa, e quando la prof era girata per scrivere alla lavagna, si avvicinava a me e sussurava: «Hai proprio sbagliato a flertare con il mio ragazzo».

Finita la lezione, Angelica si avvicinò a me con una ragazza, probabilmente sua amica.

«Veronica, lasciaci sole» disse alla sua amica accanto con tono arrogante «e.. portami un po' di acqua naturale, fresca».

La sua amica si allontanò e Angelica mi disse: «Ho detto di non provarci con lui, è già con me, ama me, non te».

«Senti, carina» le dissi «solo perché ho salvato il tuo fidanzatino da un atto di bullismo, non vuol dire che mi piaccia»

«Umh, sì, se in fondo al quel corridoio c'era un nerd, non saresti mica andata a fare l'eroina..»

«Senti miss popolarità, io non sarei andata in soccorso di un coglione che l'ora prima mi aveva insultata davanti all'intera scuola» le dissi senza problemi, «anzi, non voglio perdere tempo con una troietta che non ha intelligenza»

«Marcoo!» Angelica disse con una voce stridula.

«Eccomi »

Era Marco, il bullo, quello che mi aveva bloccato.

«Dai, mi sta seccando » disse.

Io non capivo, ma marco capì al volo, non dicevano gran che, ma è come se si capissero con uno sguardo, tramavano qualcosa.

«Ah, ciao bambolina! O te ne vai o ti faccio ancora male » mi disse lui.

«Lo sai che sei un coglione? Credo che lo sai, lasciami stare »

«No, non ti lascio andare, ti porto in un bel posto, solo io e te»

Angelica era davanti a noi due, non faceva niente, sembrava come se fosse una cosa che accadeva ogni giorno.

«Tu non porti nessuno da nessuna parte! » si sentì una voce, una voce che conoscevo.

Dopo si avvicinò un' ombra, che si vedeva sempre di più, e alla fine vidi Francesco.

«Emh.. mh.. Amore andiamo al bar! » disse Angelica per non far salvarmi da lui.

«Ma come cazzo vai al bar se tra poco inizia la quarta ora?»

Angelica taque. Nel frattempo Marco stringeva sempre più forte, il braccio mi faceva malissimo.

«Marco, ho detto di lasciarla stare! »

Francesco prese il telefono.

«Ti sembra il momento di messaggiare?» gli sussurrai.

«Stai tranquilla » mi rassicurò.

Io non capivo cosa voleva fare, ma mi fidavo.

«Lasciala stare! » ripetè francesco.

«Solo perché me lo dici tu? » gli rispose «adesso la porto in un bel posto» disse con tono perverso «in un posto abbandonato, solo io e lei » sussurrò.

«Cosa cazzo fai? » gli dissi spaventata. 

«Ma che ti sei bevuto? Lasciami stare, mi fai male! » urlai.

«Io non ti lascio, prima mi hai fatto male salvando il tuo amichetto, ma adesso non ti lascio, ti farò male»

«Lasciami! » urlai come non mai.

Si sentì un suono di registrazione, come se fosse finita, Francesco lasciò il cellulare.

Forse Francesco aveva preso il cellulare per salvarmi, per fare una registrazione, da dare a qualcuno.

«Cosa succede? » arrivò la vicepreside.

«Ecco cosa succede» disse Francesco prendendo il cellulare e dandolo alla vicepreside.

«Vada sulla registrazione 11 »

La vicepreside l'ascoltó, si sentiva tutto quello che avevamo detto da quando Fra prese il telefono, fino al suono di registrazione finita.

«Marco, nel mio ufficio» disse a Marco.

«Ancora? Lascia la ragazza! Potrai essere anche espulso per questo »

Prese Marco e lo trascinò nel suo ufficio, io corsi da Francesco e lo abbracciai.

«Grazie » gli dissi.

Avevo dei grossi lividi sulle braccia, e anche qualche graffio.

Suonò la campanella ed iniziò l'ultima ora.

Prima di entrare in classe, la prof di italiano mi bloccò e si avvicinò a me.

«Hai qualche problema?»

«Eh?» le risposi confusa.

«Nella mia lezione eri molto turbata, e non ti trovo a tuo agio»

«Non credo che debba dire i miei problemi ad una prof, sono miei i problemi, quindi non li dovrei dire a lei» le dissi.

«Io voglio solo aiutarti, qui nella scuola c'è anche un ufficio di assistenza sociale, dove ci sono anch'io» mi disse tranquilla e sorridente.

«E secondo lei, io avrei bisogno di assistenza sociale?» le dissi arrabbiata.

«Già le ho detto che i miei problemi, li risolvo da sola, e non sono una psicopatica che ha bisogno di assistenza sociale» le dissi.

«Ma non fraintendere»

«No, credo di aver capito, e se permette, devo andare a lezione».

Aprii la porta e andai a lezione.

«Cosa sono quei graffi? » mi chiese Camilla preoccupata.

«Quel coglione di Marco, sperò verrà espulso »

«Ma cosa.. è successo? » mi chiese spaventata.

«E' un maniaco! Menomale che Francesco mi ha salvato, e adesso è nell'ufficio della vicepreside per parlare di una probabile espulsione dalla scuola » le spiegai.

«Spero davvero che se ne vada »disse sorridendo.

«Comunque, secondo me, tra te e Francesco c'è qualcosa! » mi disse.

«Ma, macchè! » le risposi ridacchiando.

«Lui è stato il primo a giudicarmi, e sta con Angelica » le dissi.

«Sicura? »

«Certo! » le dissi come per scontato , «comunque, tra Angelica e Marco, ho trovato una strana intesa..»

«In.. che senso?» mi rispose confusa.

«Nel senso che tramano qualcosa tra me e Francesco..»

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