❤Love❤

127 11 2
                                    

Adesso io non devo pensare a questo. É il mio destino, ho una malattia, e dovró star qui.
Feci un sospiro e mi scusai con Davide.
Era sera ormai, erano le 20:45, Davide se ne andó, e io mi stesi sul letto.
Ormai ero triste, stanca e arrabbiata con il mondo.
Qualcuno bussó alla porta.
Entró Camilla.
«Cami!» esclamai, e lei venne addosso a me abracciandomi.
Chiaccherammo per un po', e presentai Serena, e le spiegai la nostra storia.
«E così avete la stessa malattia..» disse dispiaciuta Camilla, ed io e Serena annuimmo.
Alle 21:15, Camilla se ne dovette andare, ed io mi addormentai abbastanza presto.
Driin!
«Oddio, che succede!» esclamai.
«É la sveglia, calma!» disse Serena ridacchiando.
Ed io non ero affatto abituata ad avere una sveglia anche in ospedale.
Presi il telefono: erano le 7:55, l'orario in cui la scuola apriva. Ma io non dovevo andarci, dovevo restare qui. Sospirai.
«Cosa c'é?» chiese Serena.
«No, niente..» dissi tranquilla.
E andammo a fare colazione, anche se mangiammo solo la mela.

[Camilla pov.]
Erano le 7:05 e la sveglia suonó.
Io mi preparai, e alle 7:50, uscii di casa per andare a scuola.
Lidia, la mia unica amica, era in ospedale. Andavamo spesso a scuola insieme. Cercai di non pensarci, ed andai a scuola.
Francesco si avvicinó a me con aria strana.
«E Lidia? Perché non viene a scuola?» mi chiese lui guardandosi intorno.
«E cosa t'importa?» dissi io.
«M'importa»
Io feci un sospiro e lui mi guardó preoccupato.
«É successo qualcosa?» chiese.
Si avvicino Angelica.
«E cosa t'importa di Gilda?» disse lei con voce stridula.
«Lidia..» la corresse.
«In ogni caso, cosa t'importa?»
«Scusa, ma adesso devo parlare con Camilla, quindi va via» disse Francesco duro.
Dopo aspettó che io dissi qualcosa e sputai il rospo.
«É in ospedale»
«Cosa?» disse Francesco sconvolto, ed io annuì.

[Lidia pov.]
Eravamo al tavolo della mensa a fare colazione, quando il mio telefono squilló.
«Chi é?» chiese Serena.
Io feci il segno di aspettare ed andai in corridoio a rispondere.
«Pronto?» chiesi.
«Ciao Lidia»
«Francesco? Ma non stai a scuola adesso?»
«Sì, ma le lezioni non ancora iniziano» spiegó.
«Perché mi hai chiamata?»
«Per chiederti dove cazzo sei» disse rigido «se sei davveeo in ospedale» specificó.
«E cosa te ne frega, eh?»
«Me ne frega, invece»
«Ah, bella questa. A te non ti é mai importato di me, e adesso vai da Angelica» dissi senza scrupoli.
«Cazzo, dimmi dove sei» alzó il tono della voce.
«In ospedale, va bene?»
«E cosa co fai là?» disse.
«Mi curo, no? Ma non capisci che ho una malattia, e devo stare rinchiusa qui? Non capisci che non posso stare all'aperto se ho una malattia? Non posso far quello che fai tu, perché son malata?»
Chiusi la telefonata, e tornai in mensa, da Serena.
«Ti ha chiamata.. lui?» disse Serena.
«Sì, ma non voglio parlare di questo..» affermai.

[Francesco pov.]
Ero a scuola e Camilla mi aveva raccontato che Lidia era in ospedale.
Com'era possibile?
Allora, presi il telefono, e chiamai Lidia.
Lei era molto rigida, e sì, in ogni caso, mi disse che era in ospedale.
Ma perché non me l'aveva detto?
Lei mi piaceva molto, per me non contava più Angelica, ma ho rovinato tutto.
La campanella suonó, ed io entrai in classe.
Sbagliai tutti gli esercizi, perché pensavo a Lidia, e il perché era andata improvvisamente in ospedale senza dirmi nulla, come se fossi un estraneo.

[Lidia pov.]
Passai la mattinata ad ascoltare musica, e a pensare a Francesco.
Non so, prima sentivo come se.. c'era un filo, che ci legasse, ma adesso.. qiel filo, si é spezzato, forse..
Prima sentivo un intessa, che adesso non c'é.
Non so cosa succede.

||A girl's story||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora