Il mio primo bacio

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Bussó la porta. Chissà chi era adesso.
«Ciao Mamma» dissi
«Ehi piccola, che succede?»
«Sery ci puoi lasciare sole?» chiesi.
Lei annuì e se ne andó dalla stanza.
«E che mi son già stufata... sto qui per far vedere che l'ospedale ha tanti pazienti, eh? Non mi stanno curando..»
«Che cavolo dici? Ti stanno curando, guarda che sei da pochi giorni in ospedale e non possono mica già farti test vari..» disse lei seria.
«No, invece sto qui a far da cavia ai loro esperimenti..» affermai triste.
«Ma che dici? Cavia? Tu sei malata, hai una malattia, cazzo» disse lei arrabbiata.
«Sono malata di anoressia, e tu lo sai. Dicevi che qui mi avrebbero curato, ma non fanno un cazzo» affermai rigida.

[Madre di Lidia p.o.v.]
«Sono malata di anoressia, e tu lo sai. Dicevi che mi avrebbero curato, ma non fanno un cazzo» affermò rigida.
«Okay, dai, esci dall'ospedale, e non curarti: cazzo! Hai una malattia, m-a-l-a-t-t-i-a! Capisci? Dai esci, e così non guarirai, eh!» dissi.
Io non ho mai sopportato il fatto che mia figlia fosse malata. E lei voleva la libertà. Voleva uscire.
Ma così io l'avrei persa, io volevo delle cure, io non voglio che la malattia aumenti.
In questi giorni é dimagrita di 3 kg e ho paura che lei diventi ancor di più anoressica.

[Lidia p.o.v.]
Capivo benissimo, ma mi ero stuata già.
Quell'ospedale, posto pieno di malati.
Persone come me, persone che lottano per la vita, non mi piace.
Voglio stare a casa mia, dove ci sono io, mia madre e mia sorella.
Non voglio stare in quel posto, pieno di gente che soffre: l'aria che respiro, la respira tanta gente come me, che soffre.
Non mi piace un posto ricco di gente che soffre.
«Hai ragione, ma io non voglio stare in un posto pieno di gente che soffre» affermai, dopo minuti di silenzio a pensare.
«Sei da pochi giorni e già vuoi uscire..»
"E prova a starci tu in ospedale , eh?" volevo dirglielo, ma non lo feci.
Lei non sa cosa si prova a stare in ospedale.

La mattinata passó, ed erano le 13:08, quando la porta bussó ancora.
E chi sarà adesso?
Francesco.
«Eccoti» affermó.
«Uh, mi dispiace ma non aspettavo visite da te»
Mi guardó con uno sguardo rigido, come per chiedere spiegazioni.
«Non te ne frega niente. Fai finta che t'interessa qualcosa. Tu mi odi» affermai io.
«Io non ti odio»
«Tu, e tutto il mondo, mi odiate. Sono rigida, scontrosa, acida. Sono stronza in poche parole»
«Ho detto che non ti odio. Ti amo»
"T-t-ti amo"? aveva detto quelle parole?
Neanche il tempo di pensare.
Mi afferró e mi diede un bacio.
Il mio primo bacio.

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