CAPITOLO 12

172 16 5
                                    

Il 25 mattina Levi, non era per niente motivato ad alzarsi. Era abituato a trascorrere il suo compleanno da solo. Il suo cellulare suonò rivelando una notifica, precisamente un messaggio dal castano.

Fatti trovare pronto per le 18. Passerò a prenderti.

Controllò l'orologio per costatare che fossero le 11 di mattina. Si alzò, fece le pulizie, un pranzo veloce e un doccia lunga e rilassante.

Alle 17.30 iniziò a prepararsi e una volta che ebbe finito, bussarono alla porta.

30 iniziò a prepararsi e una volta che ebbe finito, bussarono alla porta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il castano rimase per un attimo a bocca aperta per poi sorridere.

Eren:" sei bellissimo. Buon Natale e buon compleanno"
Disse baciandolo.

Levi:" anche tu lo sei"

Levi:" anche tu lo sei"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Levi:" aspetta....ma come facevi a sapere che oggi è il mio compleanno? Centra la Quattr'occhi vero? Sta volta l'ammazzo davvero"
Disse ripensandoci un attimo.

Il castano ridacchiò per poi rispondere.

Eren:" no, o meglio se non lo avessi già saputo si, centrerebbe lei. Me lo ha detto due giorni fa, ma io lo sapevo da decisamente più tempo"

Levi:" sei uno stalker, Moccioso?"
Disse alzando un sopracciglio.

Eren:" si figuri sua altezza, quale coraggio"

Si avviarono verso nord della città, raggiungendo poi un palazzo. Anche questo era come tutti gli altri: grigio spento, sporco e per niente allegro. In cima si poteva scorgere un terrazzo, dalla quale una lucina arancione dava un po' di colore a tutto quel buio.

Salirono le infinite scale fino a raggiungere il tetto.

Levi rimase, per la seconda volta, a bocca aperta. Un piccolo tavolino da due in legno, era stato messo vicino al confine della terrazza. Una tovaglia nera lo copriva fino a metà gambe, ed aveva due sedie una di fronte all'altra. Sopra una candela era accesa e attorno aveva posate e piatti. Intorno al tavolo erano state sparse petali di rosa blu e bianche, un accoppiata perfetta, questo fu quello che pensò il corvino. Infine, attaccati ai vari pali che erano posti al bordo della terrazza, c'era un velo color panna che svolazzava grazie ad un leggerissimo vento. Attorno a questo velo erano state messe delle piccolissime lanternine che emanavano una luce arancione, molto delicata.

Eppure c'era qualcosa che non gli tornava al ballerino...non era possibile che solo una candela e delle piccole lanterne potessero fare tutta quella luce, ci sarebbe dovuto essere abbastanza buio.

Alzò ancora un pochino la testa, andando a guardare lá dove il terreno avrebbe dovuto coprire il cielo. Eppure ciò che vide non fu uno strato marrone. Nel terreno era presente uno squarcio da cui era possibile ammirare il cielo soprastante.

Fece qualche altro passo, non togliendo mai gli occhi dal cielo. Era bellissimo. Uno sfondo completamente nero con sfumature blu scure, faceva da cornice a piccolissime puntine lucenti nel cielo. Erano centinaia, no di più milioni.... miliardi. Levi in quel momento avrebbe voluto contarle per poter vedere quante potessero essere, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu, rimanere a guardarle ammaliato.

Pensava che la notte fosse qualcosa di cui avere paura, ma questo probabilmente era un pensiero dettato dal fatto di essere cresciuto nell'oblio. Invece, grazie ad Eren, aveva scoperto che si, forse dovevi avere paura, ma ti lasciava comunque senza fiato. Sono le cose più belle che mettono terrore, ma se viste insieme a qualcuno, possono diventare più accoglienti.

Il corvino si sentì passare un dito sullo zigomo e così, passò lo sguardo al suo compagno.

Eren:" è la prima volta che ti vedo piangere"
Disse il castano sorridendo, togliendogli ancora quelle perle liquide che li cadevano da gli occhi.

Piangere? Levi credeva di non esserne più capace e invece per uno spettacolo del genere lo aveva fatto.

Eren:" ti piace? Volevo che il tuo compleanno fosse qualcosa di speciale, spero di esserci riuscito"
Chiese rivolgendo al compagno lo sguardo.

Levi:" è il regalo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto....e il fatto che me lo abbia fatto tu, lo rende ancora più speciale"
Disse continuando a fare scendere le lacrime sulle sue guance e abbracciando Eren.

Dopo un po' di tempo che erano rimasti ad ammirare il cielo, si sedettero al tavolo e iniziarono a mangiare, in compagnia delle stelle. Testimoni del loro amore che ogni giorno cresceva sempre di più. Si dice che ogni stella custodisca un sogno, ma in quanti poi sono divenuti realtà? Pochi sicuramente. Ma forse quello di Levi ed Eren si era già realizzato il primo giorno che si incontrarono.

Il sogno di poter trovare qualcuno che metta la sua vita in gioco per proteggerti. Il sogno di trovare qualcuno per la quale vuoi mettere in gioco la tua vita per proteggerlo. Sapere dove tornare quando non si sa più qual'è casa. Avere qualcuno che se tu fossi solo contro tutti, lui sarebbe dalla tua parte, che tu sia nel torto o nella ragione. Qualcuno a cui poter dire ti amo. Qualcuno....da cui sentirsi dire ti amo.

Nelle relazioni amorose c’è chi ama e chi viene amato. Chi ama, vive la relazione con passione, con dedizione assoluta, con romanticismo; chi è amato, si limita a essere idolatrato. Non dico che amare sia brutto, non fraintendetemi, però sapete che succede? Si soffre molto.

Questo però non era sicuramente il caso della loro relazione. Entrambi, avrebbero donato il 110%, avrebbero ucciso il loro migliore amico per proteggersi. Se non è amore questo.

La serata passò con un lampo. Levi non aveva alcuna intenzione di andare via di lì. Aveva scoperto una cosa meravigliosa. Probabilmente una cosa che in superficie, per gli esseri umani che abitavano lì, era banale, superficiale e monotona. Non si sa mai il vero valore di una cosa fino a quando non si perde. Ma qui la storia è diversa, loro non avevano mai visto il cielo, eppure la reazione era la stessa.

Quanto avrebbero voluto che quel momento non finisse mai, ma si sa....i bei momenti hanno una data di scadenza e la loro, sarebbe arrivata a distanza di tre mesi.

Tutto ciò che inizia prima o poi ha una fine, che tu lo voglia oppure no. Nessuno sa quale sia il punto finale della storia, ma solitamente è la morte.

La morte, un qualcosa di cui tutti hanno paura anche se nessuno ci ha mai raccontato come sia. Non credo di avere paura della morte, in fin dei conti, al momento giusto, mi porterà via tutte le mie sofferenze. Si ha paura delle cose che non si conoscono, si ha paura dell' oblio, si ha paura di tante cose, ma non di quello che non sa neanche che esiste. Che contraddizione. Non sono mai stato d'accordo con ciò che pensa l'umanità. L'umanità, non è mai stata d'accordo con quello che penso io.

Rubini RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora