4.

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Richiudo la porta con massimo silenzio, non ho intenzione di svegliarli. Non ho nemmeno intenzione di volerli vedere per tutta la sera, quasi quasi mi metto a letto senza cenare solo per non dover sapere che cos'è successo tra di loro. Ho ancora la mano attaccata alla maniglia quando sento dei passi farsi sempre più vicini nella mia direzione. 

«Quindi?» è Nick.

«Dormono» dico.

«Dormono? Per ora di cena?» è confuso.

«Sì, non svegliamogli, hanno avuto entrambi una giornata molto-» comincio a inventare la scusa, ma Nick mi sposta ed entra in stanza battendo le mani sonoramente. Penso che questo sia il modo peggiore per svegliare non solo Vinnie, ma qualsiasi persona sulla faccia della terra.

«É ORA DI CENA» grida per farsi sentire bene da entrambi.

Vinnie apre gli occhi di colpo e Monique trasale sul letto, sbiancando in volto. Entrambi si rilassano quando si accorgono che si tratta solo di Nick. Le mani di Vinnie si spostano subito dal corpo della sua e ex fidanzata e il suo viso, che nel sonno era rilassato, ora sembra essere tornato di nuovo duro. Non riesco a capire perché Nick sia stato così impulsivo e stupido a svegliarli. 

«Porca troia Nick, ma sei sano di mente?» la voce di Vinnie.

«Cena, massimo due minuti e i vostri posti vengono tolti da tavola» Nick parla veloce. 

Se ne esce dalla stanza con il suo solito fare sbarazzino, arrabbiato come poche volte e con un passo pesante e veloce che si sente fino al suo arrivo a tavola. Io mi decido a seguirlo per evitare di rivolgere parola a Vinnie e mi aggiungo a tavola insieme ai ragazzi. Nick ha preparato della carne con le patate, ha profumino invitante. Sebastian fortunatamente è seduto lontano da me, così non mi tocca vedere la sua faccia per tutta la cena, per di più non aspetta nemmeno che arrivino Vinnie e Monique, comincia a mangiare riempiendosi la bocca di cibo. 

Albert è seduto accanto a me e Nick davanti, batte i piedi per terra così veloce che trema anche il tavolo. I due finalmente si fanno vivi e si aggiungono ai posti vuoti che ci sono:«Pensavo vi foste persi» commenta Nick. 

A tavola c'è un silenzio che fa paura. Il rumore delle forchette sui piatti è l'unica cosa che si sente. 

«Vino?» domanda Nick con la bottiglia in mano. 

«Per me no» risponde Monique. 

Nick scoppia a ridere e guarda tutti noi, che abbiamo lo sguardo abbassato. Ah, quindi lui non lo sa? 

«Perché mai? Non dici mai di no, devi guidare?» chiede.

«Sono incinta» risponde seccata Monique. 

Nick rimane a bocca aperta, sconvolto dalla risposta che ha appena ricevuto:«Quindi chi dovrebbe essere il padre? In quanti se la giocano?» il fatto che a Monique piacesse una vita movimentata era una cosa che sapevano tutti ormai. 

«Nick» non riesco a crederci che l'ha chiesto per davvero.

«É solo una domanda, non è stata fidanzata con nessuno» giustifica subito lui:«Tranne che con... COSA??» ci arriva. 

Nick sembra sempre caduto dal cielo, una persona che esiste ma non esiste. Mi domando se certe volte riesca a trattenere i suoi pensieri e riuscire a tenerli per sé, come mi chiedo spesso se quando le persone parlano lui presti un minimo di attenzione alle loro parole. 

«E Cole» sottolinea Vinnie:«Non lo sa ancora»

«Che disastro» Nick appoggia la bottiglia e torna a sedersi a tavola. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora