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Nick salta sulla sedia non appena vede muoversi Sebastian di un centimetro dalla sua posizione: «Che ne dite se a pranzo preparo delle uova strapazzate? O forse avete voglia di una pasta?» parla così veloce che non si capisce quasi niente di ciò che dice. 

«Non ho molta fame, adesso» serra la mascella, ma continuando a nascondere le proprie emozioni. 

Non è la prima volta che Vinnie fa cenno ai problemi che Sebastian ha con la sua famiglia, ma cosa avrà mai fatto di così tanto grave per non essere voluto nemmeno durante le feste di Natale? Forse è arrivato il momento di cominciare ad ascoltare i podcast true crime, magari riesco a rivedere Sebastian in uno dei killer assassini più famosi al mondo.

«Nemmeno io» Vinnie si fa forza sulle braccia muscolose per alzarsi da tavola: «E comunque non ci sarò a pranzo» ondeggiano i riccioli. 

«Dove vai?» domanda Albert. 

«Con Monique, ha bisogno di un passaggio per andare fuori città» fa spallucce. 

Con Monique.

«Non sapevo di essere finito nel sottosopra di Stranger Things» commenta Nick quasi strozzandosi con l'aria. 

«Si torna sempre a casa, vero Vinnie?» se la ride Sebastian sorseggiando il caffè, con le braccia incrociate. I bicipiti si gonfiano nell'azione, non avevo mai fatto caso a quanto fosse palestrato.  

Ma lui lo ignora: «Cole, il coglione, le ha dato buca all'ultimo minuto e deve andare a fare un'ecografia perché ha sentito delle fitte strane» poi si volta verso di me: «Ti sei scansata il fosso, se fosse successo a te e fossi rimasta con lui ti saresti trovata nella merda» ghigna. 

«Dovrei ringraziarti per questa notizia?» domanda confuso. 

Resta appoggiato con le sue braccia muscolose sul tavolo, mettendo in risalto tutti i tatuaggi che ha e che di solito sfioro con la punta delle dita mentre... Bethany, torna in te: «Beh è grazie a Vinnie che hai smesso di vederlo, un grazie glielo dovresti dire» è Sebastian a parlare. 

«Questa mattina sono a tanto così dal tirarti un pugno, se non chiudi quella cazzo di bocca» Vinnie si mette in mezzo: «Visto che non sono cazzi tuoi»

L'aria comincia a caricarsi di tensione, lo sguardo abissale di Vinnie mischiato a rabbia e rimorso, si incontra con quello di Sebastian, glaciale e pronto a sfidare a chiunque.

«Non ti preoccupare Vinnie, anche se ti scopi Monique ogni tanto, Beth sarà sempre a riaccoglierti tra le sue braccia» non è la prima volta che si rivolge in questo modo a me. Non è la prima volta che le sue parole mi entrano da un orecchio ed escono dall'altro, perché la verità è che ho capito che tipo di persona è Sebastian: ferisce le persone che lo circondano per dimenticare i suoi di problemi. 

«Va tutto bene, Sebastian?» gli domando direttamente. Cala il silenzio. «Perché se hai bisogno di sfogare la tua rabbia in qualche modo, esistono tanti modi diversi da questo»

Vinnie, invece, non essendo tipo da troppe parole si avvia verso il suo amico con aria minacciosa e lo guarda dritto negli occhi: «Un'altra parola su Beth e giuro che ti faccio scoprire cosa si prova a farsi due piani nel vuoto, da questo condominio» 

Sebastian getta la testa all'indietro e comincia a ridere, i suoi capelli neri gli liberano la fronte mettendo in risalto il colore acceso dei suoi occhi: «Che cosa ti è successo, Hacker? Non ti riconosco più» 

«Ridi Sebastian, ridi finché c'è qualcuno che ha ancora il coraggio di ascoltarti» lo spintona Vinnie e si volta per andarsene. Sebastian sposta lo sguardo sul punto in cui il ricciolino lo ha spintonato, ma non reagisce. Fissa immobile quella parte del suo corpo, quasi gli bruciasse. Solo Nick ha il coraggio di fare passi nei suoi confronti, per afferrare un'altra tazza vuota e riempirsela di caffè. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora