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Tenermi occupata il più possibile ed evitare di tornare a casa sembra essere l'unica soluzione ai miei problemi. Forse, in effetti, potrei anche chiedere di essere più produttiva ma non è una cosa che mi caratterizza... Soprattutto quando si tratta di dover condividere lo stesso spazio vitale con Claire, Sierra e Rachel. Il tutto era cominciato come un pomeriggio dedicato allo studio, e siamo finite a giocare a obbligo o verità tra di noi. 

«Quindi tu e Bryce siete veramente vicini vicini, nel senso state anche per mettervi insieme?» domando facendomi quasi andare di traverso il sorso di vino che stiamo sorseggiando. 

«No» puntualizza Claire: «A me interessa poco di lui, mi interessa più quello che cela alla luce del sole se capisci che cosa intendo» fa l'occhiolino: «E quello stronzo di Albert mi ha spiazzata, ha rimesso tutto in dubbio e ora non so come comportarmi, che cosa dovrei fare?»

«Fai come me con Vinvin, insisti» consiglia Rachel prima di finire interamente il sorso di vino dal calice. 

«Ignoralo» suggerisce invece Sierra: «È stato uno stronzo e poi poteva parlartene anche prima»

«Tu che dici, Beth? Lo conosci meglio di tutte» ho gli occhi puntati su di me. 

La verità è che sono dell'idea che non si possa sempre conoscere a fondo una persona, non esiste un modo giusto per comportarsi con qualcuno... Finché si rispettano gli spazi e c'è rispetto, è tutto ok no? Un po' come me, che rispetto lo spazio che Vinnie sta dedicando a Monique, senza che io abbia la brutta idea di invaderlo. Resto in attesa che tutto possa magicamente prendere una piega diversa, che Vinnie torni a casa scrivendomi per giurarmi amore eterno e che questo incubo abbia una fine... 

«Beth?» insiste Claire. 

«Io sono dell'idea che dovresti dargli il tempo di farsi passare lo scazzo... In fondo, hai frainteso tutto tu, lui ha provato più di una volta a parlare sia a te sia a me ma entrambe lo abbiamo ignorato. Non è colpa sua» rispondo sinceramente. 

«È sempre così demoralizzante parlare con te» si scioglie sul divano, allungando le gambe in avanti e tenendo la mano tesa per tenere in equilibrio il suo calice: «Non avevo bisogno della cruda e nuda realtà» 

«È questo che ti meriti per avermi nascosto di proposito la verità e avermi fatto litigare con un mio coinquilino» le dico lanciandole un tarallino dal piatto degli stuzzichini.

«Ehi! Ho pensato a me, okay?» puntualizza lei. 

«Dovresti pensare anche alle persone che ti circondano» insisto io.

«Oookaay, quindi obbligo o verità» dice Sierra guardando Rachel.

«Obbligo» saltella entusiasta l'altra. 

«Ti obbligo a chiamare Vinnie e chiedergli qual è stata l'ultima ragazza con la quale è stato a letto» ride Rachel, pensando di aver messo in atto l'obbligo del secolo. 

«Non penso sia il caso, è con Monique» rispondo io. 

Non ho idea di come stia andando con Monique, ma vedendo il suo pessimo umore di questa mattina è meglio lasciarlo da solo e per conto suo. Anche perché, come minimo, saprà che sono stata qui e non mi va di essere coinvolta in cose sue. 

«Meglio ancora» Rachel ha già fatto partire la chiamata. Decide di mettere il vivavoce. 

Il rumore robotico della chiamata in corso mi fa solo che salire l'ansia: come siamo arrivate a chiamare Vinnie? Con tutti gli obblighi che esistono al mondo, proprio lui? Ho voglia di alzarmi in piedi e di andarmene via per non sentire niente, anche perché sento la risposta non sarà ciò che Rachel vuole sentirsi dire. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora