CAPITOLO 6

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'Meglio te che me.'

Vedendo la luce di sfida negli occhi di Adam, Kaci ebbe subito la fastidiosa sensazione di aver commesso un errore.

"Forse dovrai soltanto assicurarti di che cosa stai parlando quando mi descrivi come fantastico a letto," disse lui, sfiorandola con il suo corpo muscoloso.

Kaci avvertì una ridicola debolezza nelle gambe e cercò di irrigidirle. Adam la guardò negli occhi, quindi lasciò vagare lo sguardo lungo il suo corpo nello stesso modo, immaginò lei, in cui l'avrebbe esplorato con le mani. Bastava che la fissasse così perché si sentisse in fiamme.

Dopo le mise un dito sulla guancia, lo fece scivolare fino alla bocca e vi indugiò prima di toccarle il mento e scendere lungo la gola per fermarsi dove pulsava una vena.

"Perché il cuore ti batte così forte, Kaci?" le chiese in tono basso e canzonatorio, facendole vibrare tutti i nervi. "Hmm... Anche il tuo respiro è accelerato. Sintomi di eccitazione?"

Era tentata dal modo in cui la toccava. Le piaceva il contatto della sua mano su di lei, la promessa che conteneva, la stessa promessa che gli leggeva negli occhi. La rendeva consapevole della propria sensualità, la faceva sentire femminile in ogni singola cellula del suo corpo.

Che cos'altro poteva essere tutto quello se non un grosso errore? Respirò a fondo e, lottando contro l'impulso di cedere al proprio istinto, gli afferrò il polso e lo fissò. Sentì che contraeva i muscoli, ma non si scostò da lei.

"Non voglio comportarmi da stupida," bisbigliò Kaci.

"Ti farò sentire in una varietà di modi, tesoro. Stupida non rientra tra i tanti."

Lei trasse un altro respiro profondo, augurandosi che calasse di intensità la voglia di spingersi oltre. Non successe, ma si sentì sollevata quando capì che lui non avrebbe approfittato della sua evidente debolezza.

"Non ti porterò nel mio letto fino a quando non sarai pronta... Sono convinto che lo sarai molto presto," disse Adam.

Chiunque l'avrebbe definita un'affermazione arrogante, ma Kaci si sentiva troppo fragile per negare la verità. Gli lasciò andare il polso e indietreggiò di un passo. Aveva un bisogno disperato di spazio. Di migliaia e migliaia di miglia di spazio da lui.

"Do... Uh... Dovrei andare a controllare Eco."

"Quando sarai pronta, sai dove trovarmi," replicò Adam.

Kaci si rifugiò in ufficio e si chiuse la porta alle spalle. Non voleva una complicazione simile, soprattutto con un uomo che faceva parte della vita che aveva deciso di abbandonare.

Combattuta tra intensi desideri contrastanti, guardò il monitor e sussultò. Oh, no! Non poteva essere...

"Adam..." gridò angosciata, precipitandosi fuori dalla stanza. "È sparita, Adam. Eco è sparita."

Iniziarono subito le ricerche. Avevano scoperto che lo stalliere aveva chiuso male la porta del box, ed Eco ne aveva approfittato. Era una notte buia, fredda, e la neve cadeva di traverso, spinta da un forte vento.

Adam decise di servirsi di un quad per seguire Lucky, il labrador di Kaci, mentre cercava le tracce di Eco. Kaci era fuori di sé per l'ansia.

"Non è ancora abbastanza forte per affrontare un tempo simile, Adam... Sono così preoccupata..."

"Stai calma, tesoro. La troveremo," la rassicurò Adam.

"Come fai ad esserne così sicuro?"

"Perché siamo tutti e due troppo testardi per non riuscirci," spiegò lui.

LUCI! CAMERA! AMORE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora