CAPITOLO 10

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Il giorno dopo, Kaci si svegliò tardi e, stirandosi, guardò verso il lato del letto di Adam, sorpresa di vederlo vuoto. Trasalì. Era abituata ad alzarsi presto. Che cosa la stava trasformando in una dormigliona? Una dose massiccia di sesso fantastico? Sentirsi coccolata da un uomo meraviglioso che le regalava tutto quello che aveva sempre cercato in un uomo?

Scese dal letto, si infilò un accappatoio, di un paio di misure troppo grande per lei, e andò in bagno a lavarsi la faccia e i denti. Quindi si avviò lungo il corridoio. Udì Adam prima ancora di vederlo.

"Sarò in ufficio entro trenta minuti. Al mio arrivo, avrò una soluzione per la situazione di Michael Scott. Dobbiamo soltanto trovargli un lato che susciti simpatia. Se non ne ha, glielo inventeremo."

Voltando l'angolo, Kaci lo vide che passeggiava avanti e indietro nel soggiorno e la finestra alle sue spalle ne metteva in risalto la figura atletica. Indossava giacca e pantaloni scuri su una camicia bianca. Adam rise.

"Mi lusinghi. È vero che riuscirei a trovare un lato simpatico persino a un serial killer, ma dubito che potrei difenderlo se continuasse a uccidere degli innocenti. Ci vediamo tra poco."

Alzò la testa e il suo sguardo si illuminò.

"Ehi, dormigliona!"

"Lo so... È imbarazzante. Nel Montana non mi capita mai di dormire fino a tardi."

"Tesoro, puoi tornare a letto, se vuoi. Io devo andare in ufficio."

"Ho sentito... Che cosa c'è in programma per me oggi?"

"Rilassati. Leggi qualche rivista. Se devi fare shopping, chiama l'autista e fatti accompagnare."

Kaci avvertì il senso di vuoto che la sua assenza avrebbe lasciato prima ancora che se ne andasse.

"Nessuno ti ha mai detto quanto sei sexy vestito così?"

Lui la baciò e si scostò con riluttanza.

"Nessuno che conti... Piccola, piantala di tentarmi."

"Chi? Io? Senza trucco, con i capelli in disordine e mezza assonnata?"

"Già. A me sembri irresistibile," replicò Adam, scostandola. "Riposati in vista dell'impegno per beneficenza che ci aspetta stasera."

"Oh, una vera faticaccia."

Adam borbottò qualcosa tra i denti.

"Non hai idea dell'effetto che mi fai..."

"Davvero? Dimostramelo!" lo stuzzicò lei.

"Sai quanto sarebbe facile slacciare quell'accappatoio e possederti proprio adesso?"

La prospettiva la lasciò senza fiato.

"Facile fino a che punto?"

"Lo scopriremo più tardi," rispose Adam, dandole un ultimo, rapido bacio. "Mi raccomando, chiamami se hai bisogno di qualcosa."

Guardandolo mentre usciva, Kaci provò un'improvvisa sensazione di vuoto. Dandosi della stupida, andò in cucina a cercare qualcosa da mangiare. Stava tostando delle fette di pane quando sentì squillare il cellulare, che aveva lasciato in camera da letto. Si precipitò a recuperarlo dalla borsa e rispose.

"Ciao. Ti mancano i tuoi cavalli?"

Il suono della voce di Adam aveva un effetto sensuale sui suoi nervi.

"Come hai fatto ad indovinarlo?"

"Un'intuizione... C'è un laptop nella seconda stanza dopo la sala da pranzo, sulla sinistra."

LUCI! CAMERA! AMORE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora