Prologue

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Sarebbe bello poter dire di aver vissuto una bella vita

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Sarebbe bello poter dire di aver vissuto una bella vita.
Sapete no? Quando senti che l'ultimo tuo giorno è arrivato e sei stanco, vecchio e aspetti solo che arrivi il tuo momento per andare in un posto migliore e allora pensi.
L'unica cosa che riesci ancora a fare è proprio pensare.
Rivedi tutti i momenti della tua vita da quando hai memoria, le persone che sono state con te, quelle che se ne sono andate.

Rivedi le tue prime esperienze, le lacrime che hai versato, le urla di gioia che hai emesso, i sospiri di tensione, i tremori dell'ansia, le risate sguaiate in seguito ad una battuta di un tuo amico.
Rivedi l'amore dei tuoi genitori, dei tuoi parenti, degli amici, fidanzati, compagni o mariti. Perfino gli ex.
Rivedi il tuo percorso di studi, quello per cui hai faticato tanto e su cui hai versato tante lacrime pur di arrivare ad ottenere i risultati che ti eri preposto. E poi c'è il lavoro, la soddisfazione del primo stipendio, il dolore del primo licenziamento, se c'è stato, i sacrifici che hai dovuto fare per pareggiare le cose.

Ogni momento di ogni giorno ti scorre davanti agli occhi per mostrarti, un ultima volta, quanto la vita possa essere imprevedibile ma anche completa e ben vissuta.
Non è una cosa da dare per scontata. La vita non può mai dare per scontata.
Ti svegli un giorno e scopri di essere malato oppure la morte arriva molto prima del previsto per motivi che non ci sappiamo spiegare.
"Le strade del Signore sono infinite", diceva un famoso proverbio e io ci ho sempre creduto fin da quando ero bambina.

I miei genitori non sono mai stati religiosi e io ho scoperto la mia fede per puro caso a 5 anni. Pregavo tutte le notti prima di andare a letto e molte volte, versavo tante lacrime nel mentre che recitavo quelle piccole preghiere che ci insegnavano alla scuola materna.
Pregavo che Dio mi aiutasse, che salvasse me e mia sorella dal destino crudele in cui eravamo incappate per puro sbaglio. Non riuscivo a credere che quel Dio buono e gentile di cui parlava la maestra, ci lasciasse subire tutte quelle ingiustizie.
Io ero molto piccola, Heerin aveva appena 8 anni ma già da tempo stava subendo l'influenza dei nostri genitori.

Buffo chiamarlo così quando non si sono mai comportati da padre e madre. Con nessuna delle due.
Ho pochi ricordi felici legati a loro due. Molti sicuramente li ho persi quando sono cresciuta ma alcuni li ricordo vividamente come quando mio padre mi sedeva sulle sue ginocchia per cantare "trotta trotta cavallino" e io nel mentre facevo le pernacchie.
Oppure quando ci divertivamo con mia madre a truccarci il viso. Io avevo appena 6 anni quindi potete immaginare quanto fossi brava nel mettere rossetto e cipria.

Credevo di essere felice, di avere dei genitori che mi amassero e una sorella maggiore forte. Heerin era il mio ideale, era quello che sarei voluta diventare da grande.
Quando la maestra chiedeva: "cosa vorreste fare da grandi?", i rispondevo sempre "Heerin."
Volevo essere bella come lei, forte come lei, saper fare le battute come lei e avere anche io con qualcuno il rapporto che lei aveva con Jungkook. Quei due erano inseparabili già da bambini e io li guardavo da lontano, desiderando di diventare subito grande.

Secrets/Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora