X

259 21 7
                                    

Era stato bello fare colazione con Minhe dopo aver passato la notte insieme

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era stato bello fare colazione con Minhe dopo aver passato la notte insieme. Si era immersa subito nella lettura di Scrivimi Ancora mentre preparavo l'impasto dei pancake e per cuocerli, aveva insistito per girarne un paio e aveva fatto un totale disastro.
Mi aveva spiegato che nessuno le aveva mai insegnato a cucinare e sapeva a malapena cuocersi una porzione di ramen.

Immagino che i suoi genitori non fossero le persone giuste per accudire e crescere dei figli. Minhe è stata quella più trascurata in assoluto perché era troppo piccola per fare dei lavori per loro. Come faceva Heerin.
Nonostante la ragazza si sia sempre presa di lei, Minhe aveva bisogno di due genitori. Una figura paterna e una materna come tutti i bambini.
Sono d'accordo sul fatto che i figli siano di chi gli cresce ma anche Heerin era piccola e certo non poteva compensare appieno il vuoto di sua sorella minore.

Nonostante ora sia grande e autonoma, ha ancora bisogno di qualcuno che gli insegni le piccole cose come cucinare, medicarsi quando ci si fa male o anche solo vedere il mondo da un altro punto di vista.
Io l'avevo fatto volentieri. L'avevo fatta sistemare tra il mio petto e i fornelli, a distanza di sicurezza da essi, e le avevo insegnato quanto impasto mettere nella padella, quanto doveva aspettare per girare il pancake e soprattutto come farlo.
Al terzo tentativo aveva già imparato tutto perfettamente e si era divertita un mondo.

Io invece mi ero solo beato il calore del suo corpo e la sua felicità contagiosa e l'avevo stretta a me per tutto il tempo. Come farebbe un vero egoista.
Le ho promesso che non voglio essere un sostituto per Jimin e non era una bugia, non voglio davvero esserlo però sarei un codardo se dicessi che non vorrei avere quello che avevano loro due. Vorrei Minhe tutta per me, vorrei non dover reprimere sempre il desiderio di baciarla, vorrei poterla coccolare senza paura che mi mandi via, vorrei portarla in giro per la città presi mano per la mano.

Non sono mai stato un fottuto romantico ma Minhe mi fa essere così. Mi fa provare le farfalle nello stomaco, in bocca, nel basso ventre, in testa. Mi fa imbarazzare, arrossire, sorridere come non mi capitava da anni. Mia sorella ha ragione dopotutto.
Quando Minhe è al mio fianco mi sento di ritornare ad essere il vecchio Min Yoongi. Quello spensierato con la passione per il pianoforte e la voglia costante di tirare a canestro.
Il Min Yoongi che non doveva preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni, che non doveva scappare, nascondersi.

Ieri notte mentre accarezzava delicatamente la mia pelle come se fosse di cristallo, avrei tanto voluto baciarla. Baciarla fino a consumare tutto il fiato rimasto e avrei preferito entrare in apnea pur di non interromperlo.
A volte mi sento quasi sbagliato nel fare certi pensieri su di lei perché non solo è anagraficamente piccola ma anche di statura e in alcuni modi di fare lo è. Quella frangetta mi fa impazzire e la sua pelle è così morbida che passerei ore e ore a coccolarla.

«Grazie per i pancake. Erano buonissimi» sorride apertamente mentre tengo la porta di casa mia aperta.
«Potresti mandarmi il numero di Yooma?»

Secrets/Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora