Prologo

89 7 2
                                    

Guardava sua sorella che si stava sposando con l'uomo che amava. Barcellona era stata così fortunata. Controllò intorno a sé vide Athena e Berlin che stavano vicino ai loro genitori. Lei si era messa in disparte non doveva nemmeno essere là e quindi si era nascosta. Ascoltava le voci, i canti, le preghiere e sentendo il forte profumi dei fiori. Fissò la coppia che continuava a tenersi per mano e a guardarsi negli occhi, innamorati come mai.

Alzò le spalle e andò verso l'uscita. Lanciò ancora uno sguardo a sua sorella e sorrise.

-Auguri sorellona...- Mormorò. Guardò la sua famiglia, che si teneva per mano, e il suo posto vuoto. Purtroppo la scusa per loro era che non poteva rientrare in tempo.

I suoi la credevano in missione, era si in missione, ma non quella che pensavano. Si allontanò veloce e montò in sella ad una bella moto nera potente, si volto a guardare la chiesa con affetto e partì a razzo.

~~♡~~

Non aveva detto ai suoi che la sua carriera militare era interrotta da due anni ormai, che era entrata nella C.I.A. ed ora era in una missione.

Aveva chiesto quel giorno libero, aveva anche supplicato, ma il fatto che era nel pieno di una missione incrociata fra CIA, FBI e DEA, avevano fermato tutte le sue suppliche.

Aveva escogitato quel modo: si era travestita ed era passata almeno a vedere la sua adorata sorella che si sposava.

Entrò in un garage si levò tutto si cambiò buttò i vestiti, la parrucca, le lenti, la moto la pulì da tutte le impronte. La lasciò là senza chiuderla, tempo qualche ora e sarebbe stata a pezzi. Si guardò intorno e passò dietro un pannello che la portava in un sotterraneo. Camminò a lungo e sbucò nella cantina di casa vicino alla sua, o meglio, la casa che aveva a disposizione là.

Si cambiò ancora, si mise gli occhiali da sole, entrò in casa di "lui". Portò in tavola del caffè e delle brioches. Poggiò tutto su un vassoio, andò in camera dove la aspettava. Quello che da un anno teneva sotto controllo e a cui faceva da amante scema.

Modulò la voce sexy, calda e ricominciò a recitare. -Tesoro!-

Lui alzò un braccio e si coprì gli occhi facendo un gesto con la mano che potesse aprire le tende.

-Tesoro, hai dormito tantissimo! Lo sapevo che non dovevi bere così ieri sera!- Mise il broncio passandogli il caffè.

Lui lo prese e ne diede un paio di sorsate, solo dopo un lungo momento aprì gli occhi guardandola e sorridendo.

Era sexy, molto sexy e attraente, un bravo amante. Però rimaneva il fatto che era un criminale: Alexander Paladin, era immischiato con tutto.

Lei lo guardò come se fosse l'unico uomo sulla terra, lanciò le scarpe di lato, si tolse il vestito e si avvicinò a lui sul letto. Lo baciò con forza, sapendo che lui amava quel suo modo di baciarlo e infatti la rigirò sottosopra.

~~♡~~

Era in doccia che pensava, che razza di donna era diventata? Da militare in paesi non facili a quello: faceva la troia.

Pensò a sua sorella che si era sposata poche ore prima, ora dovevano essere al ricevimento. Avrebbero aspettato alla sera che un suo collega della CIA, li avrebbe chiamati avrebbero mandato loro un messaggio video. Registrato e ritoccato al pc per farla sembrare in medio oriente.

Sotto l'acqua della doccia le scendevano delle lacrime. Finita quella missione voleva mollare tutto, voleva tornare alla sua famiglia.

La porta della doccia si aprì e lui entrò, rimase di schiena ricomponendosi. Sapeva cosa gli piaceva ora, l'avrebbe scopata fino a farla godere.

Era bravo. Non lo amava, ma nel sesso era brava anche lei, era aperta mentalmente e aveva fatto cose in quell'anno che una persona normale si sarebbe vergognata, però per lei era una missione.

~~♡~~

Si era messa un micro vestito pieno di lustrini. Delle scarpe con il tacco a spillo, si era truccata pesantemente e si era acconciata i capelli.

Avrebbero dovuto incontrare uno degli amici di lui, di solito erano mafiosi o criminali, ma questo non sapeva chi era. Avrebbe dovuto fare altre ricerche. Entrò Alexander e la baciò sul collo.

-Se ti fa la corte...- Disse con un sorriso infimo.

-Lo so, tesoro. Se gli piacerò gli darò ciò che vuole.- Gli sorrise con aria da svampita.

Lui la baciò di nuovo sul collo e le mise una collana piena di pietre preziose intorno al collo. Lei gli fece gli occhi languidi e appoggiò le mani sul cavallo dei pantaloni muovendole sensualmente.. -Posso ringraziarti almeno, tesoro?-

Lui rise divertito. – No, questa volta no. Questa sera tu ti divertirai con lui, io con qualche sgualdrina.-

Lo guardò offesa, mettendogli il broncio, lui rise ancora uscendo dalla camera. La collana le sembrò una corda che la stava soffocando.

Rome **Serie Pink Lady**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora