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Stephen era davanti al suo pc, mentre Patrick collegava, apriva, avvitava, e poi iniziò con maledizioni e imprecazioni. Stephen guardò sotto il tavolo fissandolo. -Che succede?-

L'altro sbuffò. – I fiori no! I cioccolatini no! Come cazzo devo fare per tornare con lei? Affronterei mille volte Rome imbufalita, che Athena incazzata.-

-Athena?- Lo guardò stupito.

-Si, Rome... mi ha dato la sua benedizione.-

-Ah!-

-Ecco a questo proposito, Stephen...- Berlin si intromise. -Ci serve un tuo alias che non hai mai usato...-

-Cosa?-

Berlin spiegò l'idea di Rome per dire ad Athena una mezza verità e quindi spacciando Patrick per un agente.

Stephen sorrise e sospirò, ne ho due mai usati.- Guardò Patrick. -E uno fortunatamente è un nerd.-

Si misero seduti vicini e iniziarono un'altra missione.

~~♡~~

Finalmente i lavori di ristrutturazione erano finiti, Jordan con Barcellona arrivarono alla palestra. Rome li portò allo studio medico e Jordan controllò tutto il materiale. -C'è molto di più di quello che mi aspettavo, ma è perfetto.-

Barcellona si offrì per trovare fondi, chiedendo aiuto al suocero e alla cognata, organizzando qualche serata di beneficenza.

Qualche giorno dopo, invitò Athena, avevano preparato tutto. Patrick non sospettava nulla del fatto che quel giorno Athena avrebbe saputo.

C'era anche Berlin e,fece fare un giro della palestra anche a lei, poi la portò ai piani superiori spiegandole tutto: dello studio medico dove Jordan avrebbe prestato servizio qualche giorno al mese. Poi entrarono in casa sua. Quando si sistemarono sul divano, Rome iniziò a parlare.

-Ci sono cose che non posso spiegarti per intero...- Le disse Rome e iniziò dicendole che era nella C.I.A. che aveva conosciuto Stephen e Patrick. Che aveva avuto dei dissapori lavorativi con Patrick ed era per quello che gli aveva ordinato di lasciarla e di stare lontano dalla sua famiglia.

-È colpa mia, Athena.-

Lei stava in silenzio aspettando il resto. -Ora l'ho rivalutato. So che è una brava persona e stiamo lavorando insieme.-

Athena guardò Berlin, si vedeva che era furente. -Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla?-

-Lui sapeva solo di me, non aveva idea che Patrick è un informatico della CIA, finché non lo ha visto qui.-

-Qui? Lui è qui?- Athena tremava di rabbia. -Mi stai dicendo che sono mesi che lui è qui, che lo vedi ogni giorno e nessuno mi ha detto nulla?- La voce era quasi stridula.

-Athena.- Berlin stava per dire qualcosa ma lei alzò una mano.

-Non dire niente tu!- Voltò il viso di scatto verso Rome.

-Siamo nel pieno di una missione, delicata... ci sono delle falle nella CIA, per questo ha deciso di lasciarti, di me sarebbe importato poco, ma per la tua sicurezza aveva paura. Se le persone che stiamo indagando scoprissero che li abbiamo scoperti, non se la prenderebbero con noi personalmente, ma con le persone che amiamo. Siamo ad un punto di svolta e abbiamo dovuto nasconderci e creare una sede nascosta che non figurasse in nessun luogo.

-Datemi da bere.- Athena si passò una mano sul volto. -Ho bisogno di bere e di riprendermi.-

Berlin le versò un bicchiere di vino rosso, che lei bevve in un fiato e indicò il bicchiere, che le fu riempito di nuovo, sospirò appena bevuto il secondo bicchiere. Scosse il capo come se così riuscisse a rimettersi a posto i pensieri.

Rome **Serie Pink Lady**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora