Ci erano voluti diciotto mesi di terapia per tornare in sé, ma non era mai sè stessa, non più.
La sua famiglia, a modo loro, le stava vicino.
Era difficile per lei non poter raccontare la verità, avrebbe messo in pericolo le persone che amava. Il fatto di non poter parlare a nessuno le pesava.
Il ricordo di Alexander sbiadì con il tempo, quello di Stephen invece non scemò nemmeno una volta.
Le fu chiesto di rientrare alla CIA come insegnante, ma aveva detto che ci avrebbe pensato.
~~♡~~
Si alzò con l'angoscia, era notte fonda, nel sonno leggero aveva sentito qualcosa. Un lampo e un tuono la fecero tremare.
Si abbracciò le gambe e sospirò, prima di alzarsi e andare in cucina.
Guardò fuori: un altro lampo e vide un ombra. Rimase con la tazza di tè a mezz'aria.
Guardò meglio e solo allora mollò tutto, aprì la porta e corse fuori.
La pioggia battente l'aveva completamente inzuppata in pochi istanti ma arrivò di fronte all'uomo.
-Stephen!- Lo guardò avvicinandoglisi piano. -Cosa ci fai qui?-
-Paris.- Mormorò lui facendo un passo verso di lei e cadendo in ginocchio.
-Entriamo in casa, qui i vicini vedono tutto.- Gli mise un braccio in vita e lo aiutò ad alzarsi trascinandolo in casa. Lo portò dritto in bagno, lo spogliò controllando il suo corpo.
Lui la guardava come fosse un sogno, aveva le pupille dilatate. Spogliò anche se stessa e mise entrambi nella doccia con l'acqua calda.
-Paris. Sei così bella.- Le toccò i capelli, lento . -Non volevo lasciarti, avrei voluto che restassi con me.-
-Ti hanno drogato?- Gli chiese professionale.
-Falla nel sistema.- Rispose lui con voce atona.
-Chi ti ha drogato?- Gli chiese ancora.
-Avrei voluto prenderti quella notte e tu fossi mia... Tenerti per sempre mia.-
-Concentrati! – Lo sgridò lei. -Chi ti ha drogato?- Scandì le parole, lui ci pensò a lungo prima di rispondere.
-Falla nel sistema.-
Lo avvolse in un asciugamano e indossò un accappatoio. Lo portò in camera e lo aiutò a stendersi sul letto. Gli si mise accanto e coprì entrambi con delle coperte. Lui la strinse a sé con forza.
-Paris.- Mormorò stringendola addormentandosi di colpo.
Quella notte lei, per una volta, riuscì a dormire tranquilla.
~~♡~~
Un tenero bacio sulle labbra la riscosse, fissò gli occhi di Stephen che la guardava.
-Paris.-
-Rome, io sono Rome.- Lo corresse lei.
Lui le sorrise.
-Come mi hai trovato?-
-Ho sempre saputo dove eri. La domanda, piuttosto, è perché sono qui?-
-Ricordi che tipo di droga ti hanno dato e chi è stato?-
Lui scosse la testa.
-Ripetevi: "falla nel sistema".- Lo guardò arrossendo, sotto le coperte erano ancora nudi. -Ti dice qualcosa?-
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Rome **Serie Pink Lady**
ChickLitSeguito di "regole d'amore" anche se qui non si parla di Barcellona, ma del resto della sua famiglia, Rome in particolare. Una vita sempre in missione, prima come militare, poi per la CIA. Al rientro dall'ultima missione sotto copertura il trauma...