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Alcune ore dopo Rome sospirò beata tra le braccia di Stephen.

-Athena e Patrick!- Esclamò cercando di saltare giù dal letto.

-Rome... credo sia il caso che tu la finisca di preoccuparti per loro. Si sposeranno, metteranno su famiglia e si ameranno...-

Rome si rimise giù, lo baciò sorridendogli.

-Quando tutto sarà finito... noi faremo un lungo discorso, fatto di parole e non di baci e carezze...- Le disse serio

Rome rise strusciandosi sul suo corpo.

-Perché alle volte anche le parole hanno un loro significato e noi dobbiamo dare un significato a tutto questo....- La baciò con passione, passando le mani sul suo corpo e ricominciando a farla sospirare.

~~♡~~

Rome scoprì che sua sorella era un vulcano di idee per il pc, era una hacker in gonnella e a parte discorsi tecnici che faceva fittamente con Patrick, avevano capito come entrare nei server della CIA senza essere "visti".

Berlin portò la psichiatra, una ragazza della stessa età di suo fratello e, da come lui la fissava, anche un piacevole interesse da parte di un criminologo verso una mente similare. Ci vollero giorni di preparazione per Stephen, essendo allenato a chiudere la mente a tutto.

Lentamente iniziò a ricordare, dal momento in cui era stato drogato in poi aveva il vuoto, però fece nomi di varie persone incontrate quel giorno. Berlin scriveva ogni nome segnando con dei simboli, ascoltando la voce di Stephen quando li nominava

In tutto erano otto, quando venne risvegliato guardò i due.

-Abbiamo qualcosa.- Disse infine Berlin.

Berlin invitò Angela, la psichiatra, a seguirli. Anche lei era esterna, non faceva parte di nessuna agenzia.

Era una privata, si conoscevano dall'università.

Rome era a fare il corso, Stephen era giù con Patrick e Athena e arrivò anche lui con lei.

-Siete ben organizzati.- Sorrise, poi guardò gli altri. -Hanno qualcuno qui per i ragazzi della palestra?-

-In che senso?-

-Psicologi, psichiatri?- Rispose verso Berlin.

-Non saprei, devi parlarne con Rome o con Dan.- Le sorrise. -Qui sono tutti volontari, Angela.-

Lei mosse la testa guardandolo dritto negli occhi. -Si, lo immaginavo. Fammi parlare con questo Dan.-

Berlin portò Angela da Dan e si chiusero per qualche minuto nel suo ufficio. Ne uscirono entrambi sorridendo.

Lei salutò con un sorriso Berlin e se ne andò.

Lui fissò Dan. -Allora?-

-Farà la volontaria per chi ne dovesse sentire il bisogno.- Dan lo guardò e scoppiò a ridere.

-Che c'è?- Disse secco.

Dan rise più forte. -Ragazzo mio, sei cotto.-

Berlin aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse, si voltò e uscì.

~~♡~~

Con dei nomi da controllare Stephen portò con sé Berlin come consulente esterno, cercarono di incontrare le persone. Ne incrociarono due, che dal tono di voce di Stephen durante l'ipnosi, erano di poco conto.

Seduti nell'ufficio di Stephen parlarono di casi aperti, si erano messi d'accordo di non parlare di nulla finché erano lì dentro. Qualche ora dopo, un leggero bussare alla porta li interruppe.

Rome entrò sorridendo verso il fratello. -Allora ti ha convinto ad entrare nella CIA?-

-Sai perfettamente che non succederà mai, perché ci tengo alla mia indipendenza. Sarò un consulente criminologo esterno.- Scrisse qualcosa su un foglio e lo passò alla sorella che arrossì di colpo e gli diede un pugno sul braccio .

-Ahi!- Rise lui.

-Sei un deficiente.-

Passò il foglio a Stephen e in stampatello c'era scritto:

"Smettetela di mangiarvi con gli occhi, lo farete con le bocche quando stanotte lui sarà nel tuo letto.-

-Confermo Rome, tuo fratello è un deficiente.- Risero tutti e tre.

Rome salutò, e andò verso il suo ufficio vicino all'aula dove insegnava. Negli ultimi giorni aveva fatto un ulteriore scrematura e di ogni corso erano rimasti in quindici. Erano partiti con più di sessanta persone in tre corsi e altri ancora sarebbero andati via.

Lesse i loro profili raccolti dall'Agenzia, scrisse alcuni appunti su ogni cartella, le inserì in un cassetto e lo chiuse a chiave. Inserì il dispositivo di allarme silenzioso sul cassetto e se ne andò chiudendo il pc.

Sapeva che qualcuno di loro sarebbe entrato a cercare quei fascicoli. Sorrise fra sé, aveva già in mente i loro nomi. Per quello quei fascicoli erano falsi e i fogli erano tutti bianchi. 

Rome **Serie Pink Lady**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora