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Arrivarono al ristorante in ritardo, Alexander abbracciò affettuosamemte il suo amico; lei era dietro non lo aveva ancora guardato.

La prima cosa che le era saltato all'occhio erano le mani: curate, eleganti. Alexander si spostò e per qualche momento i loro occhi erano rimasti allacciati.

-Paris, lui è il mio vecchio amico del liceo, Stephen.- Li presentò Alexander, lui non notò lo sguardo fra i due.

Lei gli diede la mano e quando lui gliela prese per stringerla leggermente, una scossa passò fra di loro.

Le fu spostata una sedia e vi si accomodò con eleganza, abbassò lo sguardo sul menù, lanciando di tanto in tanto delle occhiate interessate verso Stephen.

Era veramente intrigante, chissà però in cosa era invischiato.

Alzò lo sguardo fissandolo di proposito e lui la ricambiò. Non era uno che parlava molto, mentre Alexander continuava a parlare e raccontare aneddoti scolastici di chi si erano scopati in quegli anni.

Stephen le si avvicinò all'orecchio. -Ti ha chiesto di venire a letto con me?-

Gli sorrise divertita. -Ovviamente. Ma...-

-Ma...?-

-Se eri brutto non mi sarei divertita... invece penso ci divertiremo.- Sapeva come civettare con gli uomini. Appoggiò lenta, una mano delicatamente sul suo braccio e lo fissò.

Lui le sorrise. -Preferirei di no.- Le rispose, posando una mano sopra la sua.

Rimase sorpresa. Lo guardò a lungo negli occhi e sorrise diabolica. -Peccato. Non sai cosa ti perdi.-

Si rimise seduta bene e guardò Alexander facendo un lieve gesto con la testa.

~~♡~~

Dopo la cena andarono in un night club.

-Tesoro posso andare a ballare?- Gli disse guardando al centro della pista e muovendo i piedi a ritmo, come se non resistesse più.

Lui rise, le diede una pacca sul sedere e lei si lanciò nella mischia.

Guardava di tanto in tanto i due uomini che parlavano fra di loro. Guardò la donna di fronte a lei e le si strusciò addosso per poi baciarla infilandole la lingua in bocca. Ne prese un'altra e baciò anche quella, continuava a strusciarsi sulle due. In un groviglio di mani e di bocche. Le prese per e le tirò con sé portandole al tavolo. Alexander si scelse la prima ragazza e lei rise mentre gli si buttava sulle gambe baciandolo e toccandolo direttamente sul cavallo dei pantaloni.

Lei si avvicinò a Stephen. -La vuoi da sola o ci vuoi entrambe?- Gli chiese.

-Da sola.- Le rispose atono.

La spinse su di lui, la baciò in bocca, gliela lasciò addosso e ritornò in pista.

Andò in bagno e dopo poco riemerse tornando in pista a ballare.

Guardò in alto e vide che Alexander stava già scopando la tizia, invece Stephen la toccava e la accarezzava.

Qualcuno le mise una mano sul culo, si voltò di scatto e gli diede una ginocchiata nel punto debole per tornare a ballare come niente fosse, per fortuna nessuno si era accorto di quella mossa. Doveva fare più attenzione, se l'avessero vista come lo avrebbe spiegato?

~~♡~~

Alexander era sparito e con lui le sue guardie del corpo, finalmente iniziò a rilassarsi: andò al bar e si prese una birra. Si nascose dietro una colonna e bevve dalla bottiglia sospirando felice.

-Puoi vestire sofisticato, muoverti sofisticato e fare tutto ciò che di sofisticato ci sia.... ma non ci sarà mai nulla come bere una birra dalla bottiglia.- La voce di Stephen la fece sussultare.

Lo guardò per qualche attimo, era stata così assorta nei suoi pensieri di essersi dimenticata la sua maschera da attrice che indossava da un anno. Gli sorrise, forse il primo vero sorriso. Lui le prese la bottiglia dalle mani e diede una sorsata, avvicinando il viso al suo.

-Ora sei umana.- Gli disse roco, avventandosi sulla sua bocca.

Per qualche attimo rimase bloccata ma poi si lasciò andare e rispose quasi timidamente a quell'assalto.

Le mise una mano in vita e la strinse sul suo corpo, lei ansimò. Lui la stava eccitando parecchio, soprattutto dopo che l'aveva vista senza maschera.

-Andiamocene.- Le disse roco.

Lei annuì e lo seguì.

Arrivati al suo albergo la fece spogliare completamente in entrata, mise tutto ciò che indossava dentro un cesto e lo lasciò fuori dalla porta, compresi i gioielli.

Lei gli sorrise indossando un accappatoio, lo fissò dritto negli occhi.

-Chi sei Stephen? Per che agenzia lavori?-

Tre uomini entrarono dentro la camera, la controllarono dai capelli fino ai piedi. Rimase ferma senza pudore a farsi esaminare, sorridendo beffarda verso di lui. -Sapete che finirete in un mucchio di guai?-

Loro risero a quelle parole.

Lei fece spallucce. -Peggio per voi.-

Qualche minuto dopo quando indossò di nuovo l'accappatoio e si mise seduta sulla sedia, ci fu un trambusto fuori dalla porta e una decina di uomini entrarono ad armi spianate, mettendo in ginocchio i quattro uomini.

Lei guardava ognuno di loro. -Vi lascio in buone mani.- Disse guardandoli. -Ho bisogno di dormire. Non fate troppo rumore.- Si chiuse nella camera e si lanciò sul letto crollando in pochi istanti. Quando li riaprii accanto a sé c'era Stephen. Anche lui aprì gli occhi in quel momento.

-Paris?-

Lei accennò di no con la testa.

-Io Stephen veramente. Andavo veramente a scuola con Alexander.-

Lei annuì stancamente. -Da quanto sei dentro questa missione?-

-Un anno.- Lei chiuse gli occhi. -Un solo giorno... avevo chiesto un solo giorno per me e invece di liberarmi, mi hanno mandato te?- Lui la guardò vide che dagli occhi chiusi le scendevano delle lacrime.

Era così stanca: voleva la sua famiglia, voleva tornare sé stessa. Immaginava già che avrebbe dovuto passare mesi in terapia, prima di poter tornare quella di una volta, ma non le importava. Era venuto il momento di dire basta.

-Fammi liberare.- Sussurrò guardandolo. -Non ce la faccio più.-

Lui la guardò tristemente. -Sai bene che dobbiamo finire la missione.-

Lei scosse la testa. -Finirò ammazzata, lo sappiamo entrambi.-

-Ce la fai ad aspettare ancora qualche mese?-

-Continuare a fingere con Alexander non è un problema.- Lei si alzò, si vestì con gli abiti della sera prima. Gli lanciò un orecchino, -La prossima volta controlla quelli.- E se ne andò.

Rome **Serie Pink Lady**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora