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POV'S SERGEY KIM

Da quando Tobio Ikeda se n'è andato, Victor non è riuscito a strutturare una frase intera senza finire in un infinito silenzio imbarazzato per tutta la cena. Cerco un modo per farlo parlare anche perchè voglio conoscerlo e scoprire qualsiasi cosa che lo riguarda "Beh. Questo posto è fantastico. Anche il personale non è per niente male. Perchè ti conoscono quasi tutti qui?" gli chiedo mentre chiamo il cameriere affinché mi porti il conto che ho deciso di pagare io dato che mi sono autoinvitato "E-ecco sono tutti miei amici e ci conosciamo sin da piccoli..." risponde lui arrossendo appena intravede quel ragazzo dai capelli neri che poco prima mi ha stretto la mano. Lo guardo in modo freddo quando gli passo la carta per pagare ma lui è concentrato a osservare Victor il quale è sempre più rosso. Ci alziamo e indossiamo le giacche pronti a salire sull'ascensore ma vedo che il solito ragazzo si sta avvicinando di nuovo a noi con un'espressione concentrata. Sbuffo irritato mentre lui gli chiede di parlare un attimo "Ti aspetto in macchina. Tieni l'ombrello" dico rassegnato dal fatto che non sarà mai mio perchè ci sono tanti ragazzi che lo vogliono per sé. Salgo sull'ascensore e capisco che quel ragazzo è il fidanzato di Victor perchè lo trascina via mano nella mano. Arrivo al quinto piano ma il mio istinto iperprotettivo nei suoi confronti mi dice di ritornare da lui e proteggerlo da quell'uomo il quale potrebbe ferirlo. Premo il pulsante del ristorante e mi porta velocemente al punto di partenza e vedo arrivare Victor in pessime condizioni, ovvero con la camicia quasi del tutto sbottonata e un leggero succhiotto alla base della gola. Il mio cuore si incrina lievemente mentre si sistema i capelli a disagio "M-mi scusi se l'ho fatta attendere" mi dice arrossendo ma non riesco a smettere di guardarlo senza aver la voglia di ritornare da quello e spaccargli la faccia perciò sono costretto a ritornare dentro l'ascensore. Dopo qualche piano riesco a controllare il tono della mia voce e gli dico "Hai la camicia sbottonata". Lo osservo mentre si sistema i vestiti alla meglio e rimango sorpreso quando impreca qualche cosa ma che non riesco a comprendere. Rimaniamo in silenzio tutto il tempo in quella minuscola scatola che scende con tale lentezza da irritarmi ancora di più. In pochi minuti riusciamo finalmente ad uscire da quel palazzo in cui non metterò più piede nonostante mi sia trovato bene ma forse era solo la presenza di Victor a farmi stare a mio agio. Ancora irritato salgo in macchina senza accorgermi che ha smesso di piovere e l'aria si è fatta più frizzantina "Sali" gli dico aprendo lo sportello da seduto senza degnarlo di uno sguardo perchè i succhiotti si notano molto poiché ha la pelle chiara e molto sensibile. Noto che non ha chiuso lo sportello perciò mi piego su di lui il quale si irrigidisce spaventato facendo comparire sul mio viso un lieve sorriso "Tranquillo. Voglio chiudere lo sportello. Se avessi voluto baciarti, l'avrei già fatto" borbotto per poi indossare la cintura. Velocemente esco dal parcheggio e mi immetto nel traffico nonostante siano l'una di notte "Justin. È il tuo ragazzo?" gli chiedo facendo una smorfia mentre pronuncio l'ultima parola ma Victor non se ne accorge perchè è troppo concentrato sulle sue mani affusolate che vorrei stringere tra le mie. Lo vedo arrossire e scuotere la testa prima di rispondere dicendo "N-no. È il mio ex. È stato più difficile lasciarci perchè siamo stati insieme cinque anni...". Rimaniamo un attimo in silenzio perchè cerco di capire come sia possibile avere una relazione così lunga e rimanere amici nonostante tutto. Annuisco in modo impercettibile e appoggio una mano sul sedile di Victor vicino al collo e provo ad accarezzargli l'orecchio per vedere cosa fa infatti rabbrividisce lievemente facendomi sorridere "Capisco. E prima cos'è stato? C'è ancora qualche cosa...tra di voi?" chiedo un po' irritato perchè, al solo pensiero di sapere che quel Justin ha messo le mani sul mio Victor, mi sale il sangue al cervello. "No. Credo che ci sia ancora attrazione sessuale ma i sentimenti non ci sono. A me piace qualcun altro" risponde lui confondendomi. Avvolgo con forza il volante con entrambe le mani mentre della rabbia nasce in me. Perchè dev'essere così difficile che le persone si innamorino di me? Sin da quando sono immortale nessuno, ma proprio nessuno ha mai provato dei veri sentimenti per me. Sono sempre stato usato e poi gettato via come spazzatura. Lo guardo con un'espressione gelida e che non fa trasparire alcuna emozione perchè non voglio che si accorga del male che mi ha fatto dicendo tali parole "Lo conosco?" chiedo con un tono di voce neutro cercando di non fargli notare che mi sono fermato già da qualche minuto. Ma vedo che sposta lievemente lo sguardo da me e sorride imbarazzato prima di iniziare ad agitarsi sul posto "Andiamo a bere? Ho sete" dice aprendo velocemente lo sportello lasciandomi sorpreso da solo in macchina dove sta entrando aria fresca e che fa sparire il profumo di Victor che sta per entrare nel pub il quale è segnalato da dei cartelli a neon azzurri. Sospiro annoiato prima di raggiungerlo velocemente perchè non voglio che nessuno gli si avvicini soprattutto se ci sono io nei paraggi. Aprendo la porta la musica esce con tale violenza da scombussolarmi momentaneamente "Bel posto" dico mentre vedo tantissima gente che balla al centro della pista lasciando un piccolo spazio intorno al bancone il quale è illuminato da delle luci a led che cambiano colore. Intravedo un uomo che sta preparando i drink e che, appena intravede Victor, gli fa un cenno di raggiungerlo. Gli appoggio una mano sulla spalla mentre si fa strada attraverso le persone accaldate che mi si strofina addosso come se fossi un palo. Raggiungiamo questo barman che poi si scopre essere un giovane ragazzo che saluta Victor il quale gli sorride felice. Li sento parlare ma decido di ignorarli e mi concentro nell'osservare le espressioni che attraversano il suo volto ma sono difficili da descrivere perchè sta provando troppe emozioni fino a che non mi guarda con aria interrogativa per ciò abbasso lo sguardo e vedo che mi sta porgendo un bicchierino contenente un liquido azzurro. Sorrido lievemente prima di iniziare a berne uno dietro l'altro ma è molto leggero come drink rispetto a quello che bevevo ai miei tempi in Russia. Dopo un paio di ore abbiamo finito quasi tutta la bottiglia che il ragazzo è stato così gentile da lasciarci "Direi che è l'ora di smettere di bere..." borbotto ma noto che non mi sta ascoltando infatti ha lo sguardo assente ed è tutto rosso. È ubriaco. Sospiro pesantemente mentre lo seguo verso quello che dovrebbe essere il bagno ma poi si gira verso di me "Signore! Non deve preoccuparsi, io sto bene! Più che bene direi e...Oh!" mi dice sorridendo per poi cadere su un ragazzo che ride, ubriaco anche lui. Quest'ultimo lo solleva con tale facilità che fa sembrare Victor un sacco di patate "Vuoi che ti accompagni in bagno?" gli sento chiedere mentre con un gesto veloce gli avvolge i fianchi per sorreggerlo. Quel movimento pieno di malizia mi fa salire il sangue al cervello e con molta rabbia gli prendo la mano con cui stava gli accarezzando il fianco "No. Ci sono io con lui" dico con un tono così gelido da farlo sbiancare come un morto. Lo allontano con un gesto stizzito perchè vorrei solo riempire di pugni quella faccia che voglio dimenticare al più presto. Entriamo in bagno e Victor si precipita nel primo gabinetto libero "Vuoi una mano?" gli chiedo dopo essermi lavato il viso per far sbollire la rabbia. Busso alla porta ma non mi risponde perciò, anche se è in condizioni pietose, apro la porta e lo vedo piegato sul cesso. Disgustato non dal fatto che lui stia vomitando ma dal fatto che sia appoggiato ad un WC su cui si saranno sedute milioni di persone, decido di portarlo via da quel posto. Lo prendo in braccio nonostante si stia lamentando come un bambino di cinque anni e mi dirigo verso l'uscita cercando di non essere spinto dalle persone ormai ubriache. Non capisco perchè, al giorno d'oggi, le persone si divertano solo bevendo o fumando. Appena apro la porta lo sento rabbrividire violentemente tra le mie braccia perciò accelero il passo perchè non voglio si ammali e lo carico in macchina. Chiudo lo sportello e gli sistemo la cintura mentre lui guarda ogni mio movimento "Tu" gli sento dire con voce impastata ma non capisco a cosa si stia riferendo perciò non ci faccio caso fino a quando non dice una frase che mi fa rimanere impietrito "Tu. Sei tu colui che mi piace". A causa dell'imbarazzo gira lo sguardo verso il finestrino e non dice più nessuna parola. Perchè me l'ha detto ora? Sarà stato l'alcool ad averglielo fatto dire? Decido di non dare peso alle sue parole, almeno per questa sera e mi dirigo verso casa mia dove so che c'è Leon ad aspettarmi e mi riempirà di domande stupide. Scuoto la testa per svegliarmi dal torpore in cui stavo cadendo perchè io non posso morire ma Victor sì e vorrei evitare di essere io la causa del suo decesso. Dopo una ventina di minuti scendo nel parcheggio sotterraneo ma non accendo le luci per cercare di non svegliare mio fratello. Faccio scendere Victor il quale ha un'espressione stupida ma che mi fa sorridere involontariamente da quanto è innocente in questo momento. Lo prendo in braccio e, mentre cammino in cerca della porta, con una mano apro la maniglia così piano che sembra mi stia muovendo a rallentatore. Per quel che riesco ad intravedere in mezzo al buio mi dirigo verso la mia stanza molto lentamente per evitare di sbattere contro il muro e svegliare Leon che mi avrà già sentito. Mi appoggio con la schiena alla porta e con un movimento veloce del gomito abbasso la maniglia la quale emette un rumore sinistro che mi fa rabbrividire. Sistemo nel migliore dei modi il corpo di Victor il quale sta per crollare dal sonno però deve cambiarsi i vestiti sporchi e che odorano d'alcol perciò chiudo la porta e inizio a rovistare nel mio armadio dove si trovano le mie magliette e ne prendo una a caso per poi porla al ragazzo sdraiato come un morto "Mettiti questo. Non credo tu voglia dormire con dei vestiti sporchi di vomito" sussurro mettendogliela tra le mani ma noto che non riesce a spogliarsi. Arrossisco lievemente mentre mi piego su di lui e gli allontano le mani perchè mi stava per accarezzare il viso e se lo avesse fatto avrei perso il controllo del mio corpo. Velocemente gli tolgo tutti i vestiti e gli faccio indossare la mia maglietta che sicuramente poi dovrò mettere a lavare perchè si impregnerà dell'odore di vomito. Dopo averlo vestito vado in bagno a lavarmi i denti prima di andare a dormire perchè il mio alito puzza di alcol e soprattutto perchè è un'abitudine che ho sin da bambino. Rimango in piedi accanto al letto indeciso se dormire in presenza di Victor o andare a dormire sul divano, ma alla fine opto per la prima decisione a cui ho pensato perciò mi sdraio accanto a lui e gli accarezzo i capelli. Dopo un po' sento che si irrigidisce e si solleva lievemente "H-ho bisogno di una doccia" gli sento dire per poi precipitarsi giù dal letto e istintivamente decido di accompagnarlo perchè ho paura incontri Leon, che è sempre in giro per la casa durante la notte poiché non riesce mai a dormire bene. 

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