POV'S VICTOR ILIN Pt.1
Dopo quello che è successo con Sergey non sono più riuscito a stare tranquillo in sua presenza ma ho notato che anche lui è più distante. Nonostante ciò continuiamo la nostra vita cercando di fare finta che non sia successo niente. "Victor! Dove sei stato in questi ultimi due giorni? Ti ho cercato ovunque...pensavo tu fossi sparito" borbotta Tobio dopo che sono ritornato al lavoro. Sospiro divertito per la sua espressione "Ero con Sergey. Ora sta bene e....no niente" dico incerto se raccontargli quello che è successo ma poi mi ricordo che c'è Sergey a portata d'orecchio. Infatti sento che si schiarisce la voce per farmi capire che sta sentendo tutto. Arrossisco lievemente prima di indossare la giacca della divisa e seguire Tobio fuori dallo spogliatoio. "Buongiorno Signor Kim" diciamo in coro imbarazzati. Sergey ha un'espressione tranquilla ma anche divertita per la situazione. È bellissimo. "Buongiorno. Mhmm Victor quando finirai di lavorare puoi venire nel mio ufficio? Ho bisogno di parlarti" continua lui fissandomi attentamente in attesa di una mia risposta ma sento le guance andare in fiamme "C-certo" rispondo abbassando lo sguardo sulle mie mani. Lo sento sospirare pesantemente prima di dirigersi verso l'ascensore. Vengo distratto dall'arrivo di alcuni gruppi di clienti molto numerosi perciò non ho tempo di pensare a niente. La giornata passa velocemente soprattutto perché sono stato molto impegnato ma l'arrivo di due ragazzi molto alti mi distrae dal mio lavoro. Uno ha i capelli bianchi ma sembrano tinti perché nessuno può avere dei capelli così chiari a meno che non sia albino ma lui ha gli occhi così scuri da non riuscire a vedere le pupille. L'altro ragazzo ha i capelli biondi un po' lunghi ed ha la pelle così chiara da poter vedere le vene del collo. Credo abbia sentito il mio sguardo su di lui infatti mi guarda con due occhi azzurri come il mare in tempesta "Ciao" dice sorridendo tranquillamente. Sorrido cordialmente non sapendo come comportarmi "Buongiorno, mi chiamo Victor. Avete bisogno di aiuto?" chiedo attirando l'attenzione anche dell'altro ragazzo, senza capire il perché abbia detto il mio nome "No grazie. Siamo dei nuovi receptionist. Il capo ci ha parlato poco fa" risponde l'albino fake "C-capisco. Allora ci vediamo in giro" balbetto annuendo facendoli sorridere divertiti "Certo. A dopo" risponde il biondo per poi andare verso l'ascensore seguito dall'altro che prima mi osserva dalla testa ai piedi. Sospiro pesantemente prima di essere chiamato da Tobio che ha bisogno del mio aiuto per portare alcune valigie. Dopo una mezz'oretta guardo l'orologio di platino che mi ha regalato Sergey e mi accorgo che avrei dovuto finire il mio turno dieci minuti fa perciò sorrido felice mentre ritorno nello spogliatoio dove mi cambio velocemente. Devo vedere Sergey o potrei impazzire. Arrivo nel suo ufficio dopo nemmeno cinque minuti e sento provenire delle voci da dietro la porta. Riconosco quella irritata di Sergey mentre le altre due voci maschili mi sono del tutto ignote. Sto per bussare ma la porta viene spalancata e mi ritrovo davanti i due ragazzi di prima "Oh ciao Victor" mi dice il biondo sorridendo come se fosse felice di vedermi. Senza rendermene conto sono arrossito lievemente e uno stupido sorriso imbarazzato è comparso sul mio viso. Vedo arrivare Sergey con tutta la sua figura imponente e lo sguardo tagliente "Ciao Victor. Entra. Voi potete andare" dice lui con un tono così furioso e gelido da farmi venire i brividi. Noto che anche i due ragazzi si sono irrigiditi dallo spavento perciò guardo Sergey cercando di capire cosa stia facendo. Con un movimento agile supero i due ragazzi e passo accanto al moro che emana un'aria di pura rabbia "Fai paura quando ti comporti così" borbotto dopo aver visto i due nuovi receptionist andare via. Decido di prepararmi un caffè perchè sto morendo dal sonno ma lui apre le braccia con un bellissimo sorriso che gli attraversa il viso "Vieni qua. Mi sei mancato tantissimo" dice facendomi arrossire. Lo abbraccio forte con la paura che possa scomparire da un momento all'altro "Anche tu mi sei mancato" sussurro tra le sue braccia sentendomi al sicuro. Lo osservo mentre si siede sulla sua poltrona perciò mi siedo sulle sue gambe rivolto verso di lui che mi accarezza il viso con le sue grandi mani. "Non mi piacciono quei due. Sembrano dei ragazzacci" dice dopo un po' facendomi scoppiare a ridere. "Ragazzacci?! Sembri un uomo anziano" continuo cercando di trattenere le risate senza riuscirci. "Sì, sono proprio un vecchio. Non dovresti stare con me" sussurra lui sorridendo divertito mentre mi accarezza una guancia in fiamme per le emozioni che sto provando in questo momento ma che non riesco a descrivere "Tu mi piaci, e molto anche. Non potrei e non voglio mai starti lontano" borbotto prima di baciarlo intensamente. Mi stringe forte a sé prima di dovermi allontanare perchè dovevo riprendere fiato "Nemmeno io potrei stare senza di te. Per questo voglio passare il resto della mia vita con te, qualsiasi cosa succeda. No, non è una proposta di matrimonio. Non credo in quella roba. Ma prendila come una proposta, se ti fa stare meglio" dice tutto d'un fiato cogliendomi di sorpresa. Delle grosse lacrime di gioia iniziano a scendermi lungo le guance prima di abbracciarlo forte "Ti amo" gli dico per poi baciarlo emozionato. Subito dopo la sua proposta lo obbligo ad andare in gioielleria perchè io ci tengo molto alle cose che riguardano il matrimonio e tutte le cose a seguire. Credo di essere stato un bel quarto d'ora a scegliere un anello, perchè un anello è per sempre. Dopo aver guardato la vetrina per quattro volte mi sono innamorato di un anello d'argento con una pietra di Zircone Giallo perchè mi ricorda tanto il colore bellissimo degli occhi di Sergey il quale sceglie un anello d'argento con una bellissima pietra di Topazio Blu Cielo. Sorrido felice mentre il dipendente confeziona i nostri anelli in delle bellissime scatoline di tessuto nero, aveva già capito che erano anelli di fidanzamento? Vedo che Sergey prende la sua carta di credito ma cerco di oppormi perchè mi sento in dovere di pagare io ma finisce lui per pagare lo stesso. "È il mio regalo per te" mi dice sorridendo mentre saliamo in macchina che abbiamo parcheggiato in un parcheggio sotterraneo "Così però mi sento in colpa perchè paghi sempre tu" insisto facendo il muso da cagnolino ma l'unica risposta che ricevo è lui ride divertito. Noto che prende gli anelli e allunga una mano verso di me facendomi arrossire così violentemente da farmi venire le lacrime agli occhi. "Ti amo e voglio vivere tutta la mia esistenza con te, che tu lo voglia o meno" sussurra facendomi ridere perchè so che sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per stare con me. "Ti amo e rimarrò sempre con te, qualsiasi cosa accada" dico arrossendo mentre gli infilo l'anello nell'anulare. Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi prima di iniziare a baciarci delicatamente senza rendermi conto di qualcuno che sta camminando velocemente all'interno del parcheggio. Appena sento il rumore dei passi avvicinarsi alla nostra macchina mi allontano e solo dopo mi accorgo di quello che ho fatto. Arrossisco violentemente sentendomi in imbarazzo per le mie azioni che hanno reso l'atmosfera ancora più strana. Perchè mi sono allontanato? Sergey sarà arrabbiato con me? "Ho rovinato tutto" penso chiudendo gli occhi demoralizzato "Ritorniamo a casa? O vuoi mangiare qualche cosa prima di rincasare" mi chiede senza alcun cenno di rabbia nella sua voce "V-va bene anche tornare a casa..." rispondo imbarazzato spostando lo sguardo fuori dal finestrino come se ci fosse qualche cosa di più interessante al di fuori della macchina. Durante il viaggio siamo rimasti in completo silenzio. Superiamo la porta d'ingresso e delle grosse lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance "M-mi dispiace!" dico scoppiando a piangere sentendomi in colpa come non mai. Vedo che sorride tranquillo "Che vuoi dire? Non hai fatto niente di cui ti devi dispiacere" mi dice appoggiando una mano sulla mia guancia affinché lo guardi nei suoi bellissimi occhi che luccicano felici "Invece sì. Mi sono allontanato. Come un codardo" rispondo senza smettere di piangere perché so di essermi comportato in una maniera scorretta nei suoi confronti. "Non è niente. Davvero. Se non lo avessi fatto tu, probabilmente l'avrei fatto io. Non so come potrebbero reagire le persone di adesso nel vedere una coppia gay, perciò mi sento un po' a disagio fuori da queste mura" risponde lui sorridendo sotto il mio sguardo dispiaciuto ma, dopo aver capito che non l'ho ferito ma che si sarebbe comportato nel mio stesso modo, mi compare un sorriso tra le labbra. Lo osservo e solo ora mi rendo conto di quanto lo desideri. Mi sollevo sulle punte dei piedi e lo bacio ma lui mi solleva di peso e mi stringe a sé con forza, come se avesse paura che qualcuno potesse rubarmi. Sempre tra le sue braccia mi porta in camera sua dove passiamo la nostra prima notte di nozze, è stato stupendo. Il sole, proveniente dalla finestra leggermente coperta dalla tenda, mi sveglia da un sonno privo di incubi che mi tormentavano ultimamente. Guardo alla mia sinistra e trovo Sergey a petto nudo che dorme a pancia in giù e i capelli gli coprono gli occhi. Gli do un bacio sulle labbra prima di alzarmi e andare in bagno per rinfrescarmi. Osservo il mio riflesso all'enorme specchio e noto quanto il colore dei miei occhi sia più acceso e più vivo come se fossi felice, in effetti lo sono. Dopo non so quanti anni sono di nuovo me stesso e tutto questo grazie a quel bellissimo ragazzo che dorme nell'altra stanza. Decido di farmi la barba perchè è cresciuta un po' e capisco che mi ero trascurato negli ultimi giorni. Trovo un dopobarba dall'odore pungente ma è quello che sento sempre provenire dai vestiti del moro perciò scelgo di provarlo e scopro che mi piace molto. Sento lo stomaco emettere strani rumori: ho fame. Sorrido divertito e senza fare alcun rumore mi rivesto con un pantalone della tuta e una delle sue felpe. Vado in cucina a cucinarmi un toast al formaggio e nel frattempo preparo del caffè anche per Sergey e Leon, se mai tornerà. Chissà che fine ha fatto quell'uomo dai mille misteri. Se ci penso bene è da quando Sergey ha perso il controllo che non lo vedo. Spero non gli sia successo niente di male. Inizio a bere il mio caffè quando sento il rumore dell'acqua che scorre dal fondo del corridoio. Sergey si è svegliato. Sorrido maliziosamente prima di andare in bagno non accorgendomi di qualcuno che mi guardava dalla finestra che porta al balcone. "Ben svegliato, posso entrare?" gli chiedo dopo essermi tolto velocemente i vestiti ed aver aperto la tenda arrossendo mentre il mio sguardo si abbassa senza farlo apposta. Lui sorride tranquillo prima di allungare la mano verso di me forse per evitare che cada a causa del sapone. Mi abbraccia forte prima di iniziare a baciarmi sempre con più desiderio. Mi siedo su uno sgabello posto all'interno della doccia e inizio a provocargli tanto piacere ma ad un certo punto si irrigidisce con un'espressione attenta. Mi ferma la testa nonostante volessi continuare "Che succede?" gli chiedo senza capire ma fa il gesto di stare in silenzio. Esce dalla doccia seguito da me che mi asciugo velocemente per poi rivestirmi ed uscire nel balcone cercando di ritornare in salotto. Noto che davanti a me si crea un'ombra enorme e senza rendersene conto mi ritrovo tra due enormi braccia di una persona vestita con una giacca di pelle. Faccio un urlo agghiacciante mentre cerco di liberarmi ma si siede su una poltrona e continua a tenermi ben stretto. Sento il passo di due persone che giungono dal fondo del corridoio e capisco che qualcuno è insieme a Sergey. Infatti lo vedo arrivare dopo il ragazzo che avevo incontrato il giorno in cui il moro si era sentito male, Thomas.
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I'm Immortal
Romance[COMPLETA] Ho da poco scoperto che il mio capo è morto a causa di una malattia a me sconosciuta e perciò è stato subito sostituito da uno che si dice abbia portato al successo un'azienda che era sull'orlo del fallimento all'età di ben ventisei anni...