lacasadepapel PT.10

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tutto sembrò fermarsi per ore.
i membri non ci volevano credere,non ci riuscivano.
la tristezza negli occhi di essi si faceva vedere. pianti disperati si fecero avanti da parte della banda. Loro erano la "resistenza",no?

l'avrebbero fatto,si.
avrebbero continuato
avrebbero fatto il loro dovere.
dovevano.
lo dovevano a Oslo.
e a tutte le persone che li sostenevano.

*dopo qualche ora*

riuniti al tavolo,dopo un lungo silenzio e tanti litigi, decisero le varie decisioni da prendere.

non sapevano che fare,non l'avevano mai saputo.

la prima morte della banda è stato un colpo al cuore,li ha distrutti.

Berlino, anche se non è il classico tipo che mostra emozioni, voleva ucciderli uno ad uno. per aver portato via il suo
amico.

perché si anche persone con un anima oscura hanno sentimenti.

nonostante ciò, non è stato possibile farlo. poiché la banda non fu d'accordo, insomma, sarebbero passati letteralmente dalla parte del torto per tutte le persone che li supportavano.

quindi a questo punto solo una opzione era possibile. trovarli e spaventarli a morte.

* alla ricerca degli ostaggi *

correvano, correvano e correvano.

senza una meta senza aiuto e senza sapere come sarebbe finita.

sapevano che i rapinatori li stavano cercando,se lo aspettano, ma questo non permise loro di fermarsi.

arrivati in un vicolo cieco corrono tutti verso all'indietro,per scappare il prima possibile.

l'ansia li pervase.

e se posso successo qualcosa?

come sarebbe finita?

ma qualcosa non glielo permise.

l'intera banda a puntargli le armi contro, uno l'uno.

Berlino: "state tutti fermi grandissimi figli di puttana".

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il mondo gelò.
non sapevano ne che dire ne che fare.

gli ostaggi rimasero fermi, dovevano, non avevamo altra scelta.

durante un lungo silenzio gli sguardi dei rapinatori trasmisero tutto l'odio possibile contro gli ostaggi.

li odiavano, si.
forse doveva essere il contrario, si, infondo li avevano imprigionati.

ma loro avevano fatto una cosa la quale non si poteva fare più niente,non si poteva tornare più indietro.

la perdita di un amico.

la banda, durante la riunione al tavolo, poco prima di andare a cercare gli ostaggi. erano arrivati a una conclusione.

quegli ostaggi, quei maledetti ostaggi, erano un pericolo.

per loro, la loro vita e la rapina.

non c'era nessun altra soluzione,se non, fare uscire questi ostaggi.

si era correre un rischio,ma non potevano permettersi di fare andare a puttane la rapina.

ne tantomeno,di perdere un altro membro della banda,un amico.

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* punto di vista dei rapinatori *

ok.

ci siamo.

è il momento.

bandiera bianca alla mano degli ostaggi.

non appena aperte le porte quegli ostaggi sono corsi via senza nemmeno pensarci su.

appena usciti tutti, i rapinatori si affrettarono a chiudere le porte e mettersi al riparo.

ok, era fatta. c'erano riusciti.

non erano finita, avrebbero avuto sicuro altri momenti difficili e tristi.

di alti e bassi

ma almeno, adesso , avevano un attimo di tregua.

in cui potevano dedicare un momento di pensiero al loro caro Oslo.

ciao! beh, lunga assenza vero?
lo so, scusatemi.
è un periodo un po' strano,direi anche difficile, e con l'inizio della prima superiore ho dovuto dedicare abbastanza impegno per questo cambiamento.
ma dunque eccomi qua! sono tornata!
con un nuovo capitolo che spero vi piaccia.
grazie per le visualizzazioni nonostante il tempo in cui sono mancata.
lacasadepapel's back!!

ig: coleichesaemozionare

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