12.Panic room

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⚠️T.W: questo capitolo così come prossimamente in altre parti della storia potrebbero disturbare persone sensibili ad alcuni contenuti. Si chiede la discrezione del lettore.⚠️

"E...questa era l'ultima" dissi agganciando l'ultima maglia all'interno dell'armadio quando qualcuno bussò alla porta .
Dio non si può avere un attimo di pace qui dentro.

Mi diressi verso la porta e non feci quasi in tempo ad aprirla che si scatenò l'energia di Saya che continuava a parlare di cose strane mentre camminava nella mia camera avanti e indietro.
"Allora ci serviranno delle scarpe e un trucco in tinta con il vestito, che ovviamente dovrà essere super sexy...oh e poi-"
"Hey! frena, frena. Di cosa stai parlando?"
"Ma come non lo sai?" Disse Petra entrando dalla porta rimasta aperta e appoggiandosi al muro con le braccia incrociate.
"Cosa dovrei sapere?"
"C'è una festa. L'anno organizzata le più grandi gang qui dentro quindi ci dobbiamo andare per forza."esclamò infine un'altra voce entrando. Questa volta si trattava di Maria.

"Va bene deve entrare qualcun altro o posso chiudere la porta?"dissi alzando le sopracciglia.
"Puoi anche non chiudere qui dentro ormai non c'è nessuno da anni."disse Maria.
Forse sarà stata anche ironica,ma mi aveva infastidito non poco.
Vedendomi un po' scaldata probabilmente Petra cambiò discorso e andò verso l'armadio aprendolo.
"O mio dio! C'è un intero negozio qui dentro." Si girò a bocca spalancata guardandomi e io risposi fiera con un sorrisetto.

Dopo varie ore finalmente avevamo finito tutte di prepararci e avevo appena scoperto che non si potevano indossare altri colori tranne il proprio ad eccezione della divisa.
Li facevano per distinguerci come animali da commercio e sapevo che prima o poi mi sarei vestita come pareva a me e me ne sarei fregata altamente degli sguardi straniti degli altri,ma per quella volta mi misi un vestito rosso, corto e molto aderente un po' arricciato sui fianchi e come qualsiasi altra persona al mondo si sarebbe aspettata un bel rossetto rosso fuoco e dei tacchi trasparenti,ma molto ad effetto.
Qualcuno bussò alla porta interrompendoci mentre ci davamo gli ultimi ritocchi.

"Avanti!" Urlai mentre mi guardavo allo specchio. Quando la porta si aprì nel riflesso vidi Marcus e subito mi girai.
"Chi cazzo lo ha chiamato?" Sussurrai a Petra.
"In realtà è lui che ha chiamato noi dopo aver saputo che dovevamo venire qui."

E io che speravo di non vederlo per un bel po'.
"Wow."Esclamò guardandoci.
Maria mi passò davanti andando verso di lui e passandogli vicino superandolo.
Lui si rigirò posando lo sguardo in basso.
Pensava che non lo avrei notato o stava cercando di farmelo notare? In ogni caso poco importava, alzai gli occhi al cielo e lo sorpassai anche io dandogli una spallata.

Dopo qualche minuto varcammo la soglia di in immensa discoteca privata probabilmente.
In quel momento capii che quella scuola era così grande da avere anche una discoteca.
O forse più realisticamente era una stanza molto ampia decorata senza che Lin lo sapesse e insonorizzata per avere la musica sparata nelle orecchie.
Le altre si diressero verso la pista e scomparvero tra la folla mentre io mi diressi verso il tavolo di alcolici.
"Ma ciao!"mi disse una voce molto riconoscibile.
"Chi non muore si rivede" dissi guardandolo negli occhi mentre sorseggiavo un bicchiere di un qualche super alcolico.
"Non siamo partiti con il piede giusto"disse Chico.
" Sei perspicace vedo. Sai l'ultima volta che ti ho parlato siamo quasi finiti all'altro mondo"
"Già... Ma non stai bevendo troppo?"cambiò discorso mentre io mi versavo il decimo bicchiere di vodka.
"Non obbligare te stesso a far finta di preoccuparti per sentirti meno una merda dopo aver fatto male a una ragazza."
"Oh b-"
"Perchè lo sei comunque" finii la frase.
Frustrato se ne andò e io continuai con la mia routine da alcolizzata.

Dopo un po' decisi che forse era il caso di andare a ballare e allontanarmi dal tavolo, così mi immersi tra tutti i corpi sudati fino al centro della pista, dove ragazzi in preda agli ormoni stavano appiccicati a qualsiasi essere vivente.
Iniziai a ballare senza controllo con gli occhi di tutti addosso,forse per il mio vestito diverso da qualsiasi altro in quella stanza.
Ballai da sola per un po' e poi qualcuno mi prese dai fianchi trascinandomi verso di se e girandomi mi ritrovai davanti Tom.
" Ma che fai levati subito !" Dissi scioccata.
Era il mio ex e dopo avermi tradito si aspettava di poter fare certe cose?
Ah no bello mio non credo proprio,la tua possibilità l'hai avuta lascia spazio agli altri.
Lo spinsi via da me,ma lui non lasciava la presa, quindi mi divincolai cercando in tutti i modi di liberarmi.

Zodiac Signs Accademy //Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora