Ha, già domani!?

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Appena tornato feci quasi prendere un infarto a Dabi:
Era di spalle rispetto alla porta, quindi non mi aveva visto entrare, e stava dicendo agli altri due che stavo facendo tardi perchè non trovavo il coraggio; Toga, perfettamente di fronte a lui, non riusciva comunque a vedermi e lo rimproverò.
-l'hai portato quì tu e ora non credi in lui?- chiese scocciata.
-non è che non credo in lui, ma era un pulcino d'eroe fino a qualche giorno fa , un cambiamento del genere è impossible.-
Sentenziò, per poi girarsi e trovarmi fisso davanti a lui, coperto di sangue da capo a piedi e con il viso sorridente e arrossato per lo sforzo.
Quasi lo vidi saltare sul soffitto quando avvisai di aver finito il lavoro.
-ce ne hai messo di tempo...- disse Shigaraki, per nulla impressionato; avendo visto direttamente la mia crescita sapeva che ero davvero pronto.
-spero tu abbia fatto un buon lavoro almeno- disse, svogliato.
-stai tranquillo, non lo riconosceranno nemmeno- lo rassicurai sorridendo e intravedrei un piccolo ghigno di rimando; tra lui e Shoto non so chi sia quello messo peggio sorrisi.
Si spostò per tornare a fare qualunque cosa stesse facendo e finalmente Toga, che stava saltellando dietro di lui cercando di vedermi, ebbe il campo visivo libero; mi fissò un secondo, concentrandosi principalmente sul sangue, per poi urlare a squarcia gola quanto mi ritenesse carino.
-ti prego, fammi bere un po' del tuo sangue!!- mi implorò.
-no ,no e poi no, mi spiace ma non puoi.-  le dissi, l'idea di lei che beveva il mio sangue mi disturbava fin troppo, sopratutto perché avevo l'impressione che per lei non significasse solo usare il suo quirk ma qualcosa di più; stranamente non sembrò rimanerci troppo male, anzi, continuò a fissarmi tutto il giorno, impedendomi di levarmi il sangue di dosso.

Per colpa della sua ossessione per il sangue dovetti aspettare fino al momento di tornare a casa prima di potermelo togliere, così mi ritrovai a dover strofinare la felpa tanto forte da rischiare di bucarla, solo per riuscire a scrostare il sangue, ormai secco.
Mi avvicinai all'uscita ma, poco prima di varcare la porta, mi ritrovai una mano che mi scompigliava i capelli.
Mi girai di scatto, spaventato dal tocco improvviso, ma già sapendo chi avrei visto, dato il passo più che felpato.
Come mi aspettavo mi trovai davanti Tomura, con tutte le dita, tranne il pollice dato che non mi vuole polverizzare, sulla mia testa, che "cercava" di sorridere.
-hai fatto un ottimo lavoro oggi- disse freddo, per poi tornare degli altri.
Gli rivolsi un sorriso a 32 denti per ringraziarlo ed uscii; non mi sarei mai aspettato una qualche dimostrazione d'affetto da parte sua.

Feci per andare alla metropolitana ma poi mi ricordai che, avendo raggiunto una percentuale alta con il quirk e avendo già fatto parlare di me in quanto eroe, aver tranquillamente potuto correre fino a casa e metterci anche di meno.
Saltai su un tetto e cominciai a correre per vedere fino a che punto effettivo mi fossi spinto; inaspettatamente arrivai a casa in meno di 5 minuti e senza neanche una goccia di sudore addosso; Shigaraki è davvero su un altro livello di allenamento rispetto ad All Might.

Mentre mi avvicinavo alla porta speravo ancora di intravedere una chioma rossa e bianca davanti alla porta, ma in fondo non ci credevo molto considerando il problema con il padre.
Invece, contro tutte le aspettative, la vidi; Todoroki mi stava ancora aspettando davanti alla porta di casa mia!!
Sentì il mio cuore fare un balzo nel petto e gli occhi diventare lucidi; me ne curai poco e corsi da lui, per controllare che stesse bene, non mi fidavo affatto del padre.
-Todoroki-kun!! Stai bene? Non ti ha fatto nulla, vero?!- chiesi, guadandogli il volto alla ricerca di lividi o tagli che, fortunatamente, non trovai.
Lui sorrise leggermente, sollevando un angolo della bocca e mi prese la mano che gli stava esaminando il viso, spostandosela dalla guancia.
-sto bene, sono riuscito a parlarci senza fare a botte- mi rassicurò, mentre io ritraevo velocemente il braccio, temendo di potergli dar fastidio.

-sono felice che abbiate risolto- gli risposi, sorridendo.
-in realtà non è che abbiamo esattamente risolto....più che altro io e natsuo gli abbiamo urlato contro mentre lui era in piena crisi isterica e fuyumi piangeva....- spiegò con una calma tale da lasciarmi sbigottito.
-poi sono andato da mia madre a raccontarle tutto e lei si è messa a ridere dicendo che abbiamo fatto bene ma che è meglio evitare davanti a mia sorella- continuò mentre lo fissavo incredulo.
-ti prego, non dire mai a mia madre come sei messo in famiglia se no ti riempirà di cibo, dato che lo considera meglio della terapia.- risposi, a metà tra lo scherzoso e il serio.
-d'accordo-rispose e, sorprendentemente, parve aver compreso il fatto che scherzassi.
-alla fine almeno sei riuscito ad avere più libertà?- chiesi, aprendo l porta di casa.
-all'inizio non ne voleva sapere, ma poi ho minacciato di lasciare la UA e si è dimostrato subito aperto al dialogo- disse sorridendo.
-quindi si può dire che la situazione stia migliorando poco alla volta- conclusi, sollevato.
-esatto, ti ho portato dei mochi alla vaniglia- esclamò poi, sollevando una busta di cui non mi ero accorto.
-perfetto, prendo del te e li mangiamo insieme!!!- dissi, tornando allegro; nessuno avrebbe mai detto che fossi appena diventato un assassino.

Lo feci entrare in casa, poi entrai anche io, mollai la felpa in camera, perché iniziavo a morire di caldo, e andai a prendere il tè d'orzo.
Quasi mi prese un infarto quando, al mio ritorno in camera, notai Shouto guardare una macchia rossa sulla mia felpa.
-Midoria...ti sei ferito?- mi chiese, preoccupato.
-no, no, tranquillo, mi è solo uscito un po' di sangue dal naso mentre mi allenavo- inventai al momento maledicendo toga.
-forse dovresti farti controllare, non è molto salutare- consigliò e, per la prima volta, maledì la sua iperprotettività.
-certo, appena tornerò a scuola farò un salto da ricovery girl- promisi, ovviamente incrociando mentalmente le dita.
Lui sembrò rasserenarsi un po',  per quanto fosse possibile vedere sotto la maschera imperturbabile che indossava sempre.
Gli sorrisi di nuovo per fargli capire che era tutto ok, ma mi resi conto che forse stavo sorridendo decisamente troppo, anche per i miei standard normali, e probabilmente risultavo sospetto.

-comunque ho preso del te- cambiai subito argomento, sollevando leggermente il vassoio per portare la sua attenzione sul contenuto.
-oh, grazie mille- disse, sollevando leggermente un lato della bocca, in un accenno di sorriso; vederlo sorridere così spesso mi rendeva molto felice, già solo pochi mesi fa si rifiutava anche solo di parlare con noi, e ora cercava di passare del tempo con me e ne era felice.
La cosa mi fece sentire speciale in qualche modo e arrossii involontariamente, inizialmente per qualcosa che non capivo, successivamente a causa dell'imbarazzo dovuto al rossore stesso...ironico vero?

Mi sedetti sul letto, poggiando il te in equilibrio tra di noi mentre anche il bicolore prendeva posto; guardarlo in una situazione tanto ordinaria era stranissimo: un po' per il modo in cui ero abituato a vederlo, così nobile, lontano ed austero, un po' per il suo aspetto, tutto tranne che ordinario, stonava in un modo bellissimo nella normalità della mia camera.
Sembrava di vedere un angelo prendere un tè in un caffè o un uomo in vesti rinascimentali leggere Shakespeare sulla metro; insomma, sembrava decisamente fuori luogo, pur mantenendo la sua solita aura di fascino, quasi come un pezzo d'arte che pare non avere senso ma ti attrae in modo inspiegabile.

-vuoi?- chiesi alludendo al te e lui sembrò ricascare nel mondo mortale da i suoi pensieri.
-come? Oh, certo- rispose, cordiale come sempre.
Normalmente una persona sarebbe stata imbarazzata a fantasticare davanti agli altri, anche se non c'è una vera ragione; lui invece non ci trovava nulla di imbarazzante, non cadeva nei tranelli del buonismo o delle finte maniere, diceva quello che pensava, pur rimanendo sempre educato e rispettoso, rendendo impossibile fargli un appunto o essere arrabbiati con lui; alla fine cosa vuoi fare? Prendertela con un ragazzino per aver detto una verità scomoda senza tornaconto personale? Non vedi come non capisce perché sei arrabbiato? È palese che non sappia cosa ci sia di sbagliato in ciò che dice perché era in buona fede.

-domani tornerai a scuola?- chiese, di colpo, tra un sorso in silenzio e l'altro.
La domanda mi prese alla sprovvista e dovetti fare un rapido calcolo: il giorno che mi hanno sospeso ho incontrato Dabi, quindi non conta, il giorno che mi sono unito alla lega-1, il giorno che ho seguito toga-2, il giorno che ho seguito Dabi e incontrato shinsou-3, due giorni di allenamento-5, il giorno che ho scoperto chi fosse mio padre-6, e il mio primo micidiale, cioè oggi-7.
Effettivamente la settimana di punizione era finita...
-già, da domani tornerò a dar fastidio a kacchan di nuovo- la misi sul ridere, anche se mi dispiaceva parecchio non poter passare più tanto tempo alla lega; tanto li avevo odiati negli incontri precedenti, tanto ora li capivo e apprezzavo la loro compagnia.
-non capisco proprio perché ti tratti così male, sei sempre gentile con tutti- espresse ciò che pensavo da una vita, ma questa volta ero stufo dei suoi soprusi.
-non lo so, ma sta volta mi ha stancato, puoi stare certo che lo rimetterò al suo posto.-

Hohyou minna,
Come va?
Sono riuscita a scrivere questo capitolo sfruttando i viaggi in treno che ho fatto durante questo weekend; a quanto pare obbligarmi è l'unico modo per convincermi a scrivere, e il treno potendo fare solo questo ti obbliga abbastanza XD.
Comunque questo è un capitolo un po' di passaggio, quindi non è particolarmente lungo, spero vi piaccia lo stesso, e spero vi piaccia anche l'accrescimento lento dei sentimenti al posto del colpo di fulmine, che mannaggia a me sarebbe stato molto più facile.
Aniway, che ve ne pare?
Alla prossima,
Sayonara.

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