Ti guardo come si guarda il mare alla fine dell'estate .

Lottare per vivere.

Ero praticamente distrutta.

Mia madre è i miei amici mi vietarono di andare al funerale.

Dicevano che era pericoloso per la gravidanza.

Ma naturalmente io andai lo stesso.

C'era una folla immensa.

Io ai primi posti, mia madre e il padre di Matteo.

Già, c'era pure lui.

Era come se tutto ciò fosse innaturale e di conseguenza non vero.

Invece era tutto vero, lui non c'era più, e io neanche.

Fisicamente si..ma dentro ero morta.

Il prete era commosso, non riuscì a finire e chiamò un altro prete.

Tutti lo amavano.

Grandi, anziani piccini, tutti.

La bimba scalciava.

Ed io avevo paura.

Non sapevo cosa fare..non sapevo se tenerla .. se abortire o darla in adozione..

Alla fine scelsi di tenerla.

Non andai più a scuola.

Non uscii più di casa.

Solo il mio migliore amico poteva venire a trovarmi.

Ed io piangevo, volevo Matteo..il suo sorriso tutto.

Presi brutte strade.

Il solo problema era che ero incinta.

Mi bucai.

Lo ammetto lo feci.

Ma smisi subito sotto minacce di mia madre che mi giuró di portarlo via se avessi continuato.

Ero sciupata in volto, ero magra.

La pancetta si intravedeva già un poco.

Era curioso vederla.

Mi piaceva la sensazione che mi lasciava la mia piccola.

Tra due settimane avrei avuto l'ecografia.

Ero emozionata.

Ma cosa dirò a mia figlia?

Che suo padre è morto in un incidente?

Che non lo potrà mai vedere? O che non potrà mai  stringerti e consolarti.

Che tuo padre era straordinario..ma non c'è più.

Era davvero troppo per me.

Volevo seriamente stare bene.

Ma non lo sarei mai stata.

Tutte le cicatrici che avevo sul corpo..quanti tagli avevo fatto..troppi per una volta sola.

Ne avevo uno sulla pancia.

Profondo, era ancora rosso.

Nessuno doveva vedere.

Ma sicuramente all'ecografia avrebbero chiesto.

E io non volevo parlarne era davvero troppo.

Sentii una mano che mi accarezzava.

Ma non c'era nessuno.

Solo io e la mia bimba.

Matteo, sussurrai.

Scoppiai a piangere.

Arrivó mia madre.