La scoperta.

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Nelle settimane seguenti stetti con mia madre.

Non stavo bene per niente,mangiavo e vomitavo, avevo più fame del solito e mi sentivo debole.

Una mattina mia madre mi disse:

-Kate tesoro sei ingrassata un po.

Come mai?

- Mamma non è vero.

-Sì tesoro.

Ero preoccupata.

Matteo non lo sentivo da una settimana.

Avevano litigato due settimane fa.

Stavo male.

L'unica cosa che volevo fare era morire.

Tentai il suicidio ma non ce la feci.

Erano gli ultimi giorni di agosto, era umido e faceva caldo.

Decisi di chiamare Matteo.

-Pronto?

-Ciao amore sono io...ascolta volevo dirti che m....

-Shhh.

-Amore..scusa.

-Kate non c'è problema ti capisco...ma devo vivere la mia vita.

La mia carriera e il mio futuro con te dipendono da questa gara.

Non ti lascerò mai cazzo Kate devi capirlo.

Non mi succederà nulla..poi abbiamo giurato.

Per sempre no?

-Sì amore.

Mi manchi un sacco..

-Dopo la gara vengo lì e conosco tua madre. Ti va?

-Sì amore è la cosa giusta.

A dopo amore.

-A dopo piccola Katerine.

Le ultime due settimane passarono in fretta ed io iniziai ad andare a scuola.

Tra una settimana c'era la gara del mio amore.

Avevo paura.

A SCUOLA:

-Kate cuore mioooo!

-Ciao Çris! Come stai??

-Bene tu?

-Insom..

Scappai in bagno a vomitare.

Tutti mi dicevano che mi vedevano ingrassata.

Il ciclo era in ritardo.

Il pomeriggio feci il test di gravidanza..sospettavo di essere incinta.

E mi venne un collasso quando scoprii di esserlo.

Incinta??? Io??? A 16 anni??

Ero sconvolta...tutti mi avrebbero preso per una puttana.

Non lo dissi subito a mia madre.

Aspettai un po'.

Lo volevo tenere.

Era il nostro bimbo.

Mio e di Matteo.

Solo nostro.

Mi squilla il cellulare e seppi da Matteo che la gara l'avevano anticipata all'indomani.

Piansi, glie lo dissi.

Era sconvolto.

Ma felice.

-Amore oddio avremo un bimbo..sono felicissimo !!

-Amore io ho paura.

-No amore tranquilla ci sono io.

Domani gara e poi vengo lì e vi bacio.

-Vi bacio? Me è chi altro?

-Te e la mia piccola principessa.

Era tenerissimo, lo salutai e attaccai.

L'indomani c'era la gara.

Non smisi un attimo di piangere.

L'avrebbero trasmessa su rete locale.

Lo avrei visto gareggiare.

Paura.

Angoscia.

Ansia.

Avevo paura di non rivederlo più.

Andai a letto accarezzandomi la pancia.

Amavo già quella bimba.

Si, era una bimba me lo sentivo.

Ti guardo come si guarda il mare alla fine dell'estate .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora