Capitolo 3. 15 anni dopo.

3.4K 153 5
                                    

La mia piccola Luce cresceva sana e bellissima.

Era una gioia immensa, finalmente stavo bene.

Lei mi amava, ero tutto per lei e lei era il mio mondo.

Ero una mamma giovane ma me la sono sempre cavata da sola.

Presi in affitto una casa, avevo un lavoro e potevo permettermi di pagarlo, avevo ora mai 31 anni, solito fisico minuto e sottile.

I capelli rossi ora erano lunghissimi.

La mia Luce aveva 15 anni, era alta e bella.

Aveva le curve al punto giusto e i capelli biondi.

Aveva l'oceano negli occhi.

Purtroppo la prendevano tutti in giro perché era in carne.

Venne picchiata diverse volte dalle sue compagne

Cicciona, balena, obesa, porco.

Le dicevano di tutto.

Un giorno tornò a casa piangendo, mi disse che voleva morire.

Sapeva tutto di suo padre, c'è stata male parecchio tempo.

Cominciò a mettere le felpe con le maniche lunghe, tutti i giorni e in tutte le stagioni.

Non la vedevo nuda da un sacco di tempo.

Era mia figlia, ed era come se non esistesse. Aveva gli occhi di chi ha visto l'orrore, di chi è stato schiacciato.

Gli insulti erano pesanti, la aspettavano sotto casa per menarla.

Quante corse dai Carabinieri, quante denunce.

Era robusta, era bellissima, non era uno sbaglio,era il frutto di un amore benissimo.

Io ero in panico, non sapevo che fare.

Se solo ci fosse lui con me..

Una sera le dissi:

-Amore, ma che succede? Ste felpe? Cosa ti turba?

-Nulla Mamma, vado in camera.

Si chiuse in camera, ma io, decisa a scoprire la verità la spiai dalla serratura.

L'aveva coperta.

------

Il giorno dopo andai a lavoro, lei andò a scuola.

Lei finiva alle 3 ed io alle 5.

"LUCE"

Ebbi un brivido, qualcuno mi aveva sussurrato il nome di mia figlia mentre ero al lavoro.

"VAI A CASA DA LUCE, È IN PERICOLO"

Corsi a casa, e giuro su tutto ciò su cui si può giurare, che morii dentro.

La porta del bagno non si apriva.

Luce !!! Luce sei a casa!!!???

Trovai lo zaino, era in quel maledetto bagno e la porta era chiusa a chiave.

La buttai giù con tutta la forza che avevo ed ecco che....

Era immersa nella vasca da bagno, piena di sangue, si era tagliata dappertutto.

Aveva preso la vena del polso e del collo.

Mi precipitai su di lei e la presi in braccio, Urlai, piansi, chiamai l'ambulanza.

Il cuore non batteva più.

Il suo viso era pallido, quasi blu.

Era magrissima, le uscivano tutte le ossa.

Ecco cosa mi nascondeva.

La corsa in ospedale fu velocissima,la portarono subito in rianimazione.

Luce cazzo no..anche tu no.

Ero persa, ero morta.

Arrivó mia madre, il papá di Matteo e una mia amica.

Scoppiai in un pianto doloroso, mi avevano strappato mia figlia.

Ora del decesso:

18:35.

Luce non c'era più.

Io non c'ero più.

Non potevo crederci.

Luce....Matteo....aiutatemi.

Trovarono un biglietto con scritto:

Sono un errore e gli errori vanno cancellati con una riga rossa.

Cosa avevo fatto io, come ho fatto a non..a non aiutarla.

Ero morta.

La mia vita era terminata.

Game Over.

Ti guardo come si guarda il mare alla fine dell'estate .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora