Capitolo Quarantacinque

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KATSUKI POV

00:15

Stavo correndo così forte che il ginocchio mi doleva, i polmoni mi dolevano, ma non potevo fermarmi. Gli altri due avevano parlato di un altro gruppo nelle vicinanze: dovevo trovarli e avvisarli in modo tale da poter aiutare Izuku e gli altri.

Perché cazzo è andato con loro?! Quel cazzo di nerd, spero solo non l'abbia fatto per me e basta. Tsh.. ovvio che l'ha fatto.. che coglione.

Voltai in una stradina buia per riprendere fiato.
Si vedeva che ero fuori allenamento: avevo il fiatone ed ero piegato in due mentre mi tenevo il petto con una mano.
Le ferite di due mesi prima mi facevano un male cane e il pensiero di quell'idiota con i diretti responsabili mi faceva incazzare.
Sbuffai e sospirai. Appoggiai la testa al muro del condominio che mi offriva protezione e guardai in alto: il cielo nero come la pece era costellato di stelle.
Una si staccò da quel manto nerobluastro e cadde.
E lì vidi una collina, due bambini che si rincorrevano per arrivarci in cima e un bambino biondo (io) dire ad un altro dai capelli verdi (Deku) che avrebbe esaudito tutti i suoi desideri.
Quel ricordo mi scaldò il cuore e vivo di nuova determinazione ripresi a correre finché non trovai il posto di blocco della polizia.

– OCCHIALI! DOVE SEI?
– Bakugō?
– Sì, sono io: hanno preso Deku. Il morto di sonno e Kaminari sono ancora nel giardino della villa: non so se sono ancora vivi. Dammi una pistola, una piantina di quel posto di merda e un paio di uomini.
– Cosa?! Che intenzioni hai?
– Vado a riprendermelo.

Quello con gli occhiali mi fissò un attimo stupito. Poi si ricompose e dopo essersi sistemato le lenti sul naso mi guardò con serietà.

– Tu eri un ostaggio e sei considerato un civile. Non posso farti fare nulla. Abbi fede nei nostri agenti. Vai nell'ambulanza qui accanto e fatti visitare.

Chiamò due poliziotti e mi fece scortare nell'ambulanza. I medici mi visitarono e le due nuove comparse preso la mia deposizione.
Mentre erano intenti a parlottare fra loro ci fu uno schioppo.
Scesi malamente dalla vettura e andai incontro a quello che si chiamava Iida.

– Che succede?!
– Non lo sappiamo. Stavano iniziando ad arrivare i primi salvati, ma poi qualcuno ha lanciato dei fumogeni.
– Cazzo! Sapevano dell'operazione? Ora puoi darmi una cazzo di pistola?!

Ci pensò su evidentemente dubbioso e incerto.

– Va bene. Però metti anche il giubbotto antiproiettile. Non vogliamo rischiare di perderti di nuovo. Sei sempre stato un ottimo combattente.

Presi il tutto e mi buttai nella nuvola di polvere: vari corpi erano atterra, privi di sensi o privi di forze. Poi vidi alto e fiero un uomo piuttosto magro con dei strani capelli gialli che reggeva in piedi un altro uomo dai capelli neri, raccolti in una coda.
Mi si avvicinò e mi guardò per un attimo

– Giovane Bakugō? Sei davvero tu?

Quella voce, quelle parole.. Senza saperlo dissi il suo nome.

– All Might. Ti ha davvero trovato.
– Ti ricordi di me?
– Non proprio vecchio. Prima di essere rapito Deku mi aveva fatto un riassunto su tutto. Che cazzo succede qui?
– Non lo so. Stava andando tutto bene, poi qualcuno si è messo ad inseguirci e il nostro gruppo si è separato. Hanno sparato alla gamba di Aizawa e ora è svenuto.
– Voi vecchi.. Continua dritto e troverai i soccorsi.

Presi a camminare velocemente tenendo il busto abbassato, la voce di All Might ormai lontana

– Aspetta giovane Bakugō! Dove stai andando?
– Non ci arrivi da solo? Vado a salvargli il culo!

Ripercorsi la strada a ritroso, incontrando ogni tanto qualche membro del gruppo di All Might e Aizawa: erano ridotti non troppo bene, ma riuscivano a proteggere gli ostaggi.

Se qualcuno li aveva inseguiti voleva dire che la banda di idioti aveva scoperto che qualcuno si era introdotto nella casa approfittando dello scambio con il Nerd. Ma come avevano fatto a trovare la stanza?
Senza accorgermene andai a sbattere contro qualcosa: estrassi la pistola e la punta dritta davanti a me.

– Non muovere un fottuto muscolo o ti sparo in faccia.
– Ehi ehi, calma amico! Sono dei buoni! Faccio parte del gruppo di Aizawa.
– Chi sei? Non ti ho mai visto prima.

Qualcun altro parlò al posto dello strano biondo che avevo davanti, qualcuno con i capelli neri e una voce calma.

– La cosa non vale Bakugō, hai perso la memoria. Non so se ti ricordi me, ma sono Tokoyami. Questo qui è Hawks.

Tokoyami? Un altro flash mi balenò alla mente: era il giorno in cui fallimmo l'operazione di salvataggio della ragazza.

– Si.. Qualcosa mi ricordo. Aggiornami: come avete fatto a trovare la stanza degli ostaggi? Chi vi insegue? Perché state tornando indietro?

Fu Hawks a rispondermi, senza in realtà riuscire a trattenere un mezzo sorrisetto.

– Uoo, quante domande.. Io ero un infiltrato nell'Unione. Sapevo dove tenevano gli ostaggi. Quando non ti abbiamo trovato fra loro abbiamo capito che il piano A era andato a puttane, quindi dovevamo portare fuori il prima possibile gli ostaggi per poi tornare a prendere te. Ma se tu sei qui vuol dire che Midoriya ha fatto uno scambio, vero?

Lo guardai con occhi seri e leggermente socchiusi. Non sapevo se potevo fidarmi, non ricordavo niente di lui e ricordavo poco di Tokoyami, quindi non mi fidavo molto nemmeno di lui.

– Si. Ha fatto a cambio. Me per lui. Sto tornando a prenderlo.

Tokoyami mi chiese poi di Kaminari e Shinso, il tipo pieno di sonno, e gli spiegai cosa fosse successo dopo che Deku era stato condotto all'interno dell'abitazione.

– Non ho tempo ora di stare a chiacchierare con voi fissati delle piume. Ho qualcuno da andare a riprendermi.
– E penso di potercela fare da solo? Sono stato mesi con questa organizzazione, fatti aiutare. So che non ti fidi, ma loro non sanno ancora del mio tradimento.

Sbuffai. Non aveva tutti i torti, ma dargli ragione mi pesava.

– Cosa pensavi di fare?
– Penso che tu possa essere un fantastico cavallo di troia. Farò finta di averti ricatturato e poi gli facciamo il culo. Facile. Torniamo dal grosso dei rinforzi e organizziamo velocemente un raid. Più saremo più sarà facile. Forza.

Senza nemmeno aspettare una mia risposta si incamminò verso il gruppo dell'occhialuto con Tokoyami al seguito. Io rimasi un attimo fermo. Non mi piaceva tutta quell'attesa, però forse organizzarsi un minimo era la cosa migliore.

Tieni duro Nerd. Ancora poco e sarò da te.

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