Capitolo Cinquantatré

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KATSUKI POV

05:30

Il sole era sorto, ma io vedevo nero. La luce di quella palla di fuoco non mi raggiungeva, il mio sole stava morendo.
L'ambulanza correva indisturbata per le strade della città e in poco tempo arrivammo all'ospedale.

– Presto! Dobbiamo portarlo in Trauma 1!

Gli infermieri e i medici portarono Izuku lontano da me e io iniziai a tremare. Sentivo freddo.
Qualcuno si avvicinò a me e mi fece scendere dall'ambulanza, era un giovane infermiere.

– Signore, venga. Le medico le ferite e facciamo un controllo alla testa, va bene?

Non risposi. Stavo fissando ancora il punto in cui Deku era sparito dalla mia vista. La voce del ragazzo mi arrivò come in ritardo alle orecchie.

– Venga. Una volta sistemato potrà chiedere notizie del suo amico.

Finalmente mi decisi a seguirlo e, facendomi aiutare dal giovane, arrivai in una saletta del Pronto Soccorso.
Varie voci iniziarono ad arrivarmi dalla porta chiusa.

– Dove sono i giovani Midoriya e Bakugō?
– Signore, si calmi.
– Come possiamo stare calmi! I nostri amici sono in fin di vita!
– Calmati Kaminari, vedrai che staranno bene.

Qualcuno aprì la porta della stanzetta dove il giovane infermiere stava terminando di suturare la ferita che avevo sulla testa.

– BAKUGŌ! Stai bene?! Dove hanno portato Midoriya?!

Guardai Kaminari negl'occhi. Potevo leggere la sua preoccupazione sincera e così gli risposi con un filo di voce. Il rumore del filo nella pelle da sottofondo.

– Io sto bene. Solo qualche graffio. Lui.. Deku non lo so. Stava perdendo tanto sangue.. troppo sangue. Lo hanno portato via prima che potessi chiedere dove.

Sospirai cercando di rimanere impassibile, ma il mio volto era il ritratto dell'angoscia.
Il silenzio era fastidioso, la presenza di Kaminari e Sero, che era appena arrivato, mi infastidiva.

– Gli altri?
– Tokoyami ce la farà. Però dovrà limitarsi al lavoro d'ufficio, ha perso l'uso delle gambe. Iida ha subito vari danni, ma niente di tragico.
– Mmm, capito.

Dovevano aver intuito il mio stato d'animo perché uscirono poco dopo.
Passai circa un'ora a farmi rattoppare e controllare. Quando finalmente ottenni il via libera uscii dalla saletta e mi diressi al banco informazioni del Pronto Soccorso.

– Vorrei avere informazioni su Midoriya Izuku. È arrivato circa un'ora fa con un'ambulanza.
– Lei è?
– Bakugō Katsuki. Ero nella vettura con lui. Sono suo amico.

La donna mi guardò un attimo e poi prese a digitare sulla tastiera per ricercare le informazioni.

– Eccolo qui. Al momento si trova in sala operatoria. Prognosi riservata.
– Cosa.. cosa significa?

L'infermiera fece un sorriso amaro e mi spiegò che non poteva rivelare le informazioni contenute nella cartella.

– Il vostro amico è messo male. Sarò onesta, potrebbe non farcela, ma è in ottime mani. I nostri medici sanno quello che fanno. Si sieda pure qui in sala d'attesa, appena avrò l'esito dell'operazione la chiamerò per poterla far parlare con il chirurgo.

La ringraziai e andai a sedermi su una di quelle scomode seggiole.
Il cuore mi batteva forte e impetuoso nel petto. Mi misi a fissare il pavimento e chiusi gli occhi.
Perché quella sensazione non mi era nuova?
Perché mi sembrava di vivere in un dejavù?
Una mano calda si appoggiò sulla mia spalla.

– Giovane Bakugō. Tieni, è del tè.

Presi il bicchiere che All Might mi offriva e bevvi un sorso. Il calore della bevanda mi fece inumidire gli occhi. Tirai su con il naso e l'uomo si sedette al mio fianco.

– Devi credere che andrà tutto bene. Devi credere che lui sia così forte da superare tutto questo.

Non risposi, continuavo a guardare il pavimento.
L'uomo accanto a me sospirò.

– So che ora sei sconvolto. So che ora ti sembra di morire, ma devi resistere. Devi farlo anche per lui. So che quello che provate l'uno per l'altro è particolare, ma se lui non dovesse farcela tu dovrai accettare questa cosa e conviverci.

Alzai la testa di scatto. Una cieca rabbia mi pervase, ma la mia voce era calma e piatta. Più spaventosa di quando urlavo.

– Cosa cazzo stai dicendo vecchio? Cosa stai insinuando, che morirà? Che non ce la farà? Cazzate. Lui è forte. E non so cosa tu creda di sapere su di me o su lui o su di noi, ma non hai alcun diritto di venire qui e dire queste puttanate.

Avevo il fiato corto, avrei voluto tirargli un pugno in faccia, ma poi mi avrebbero allontanato da lì. Mi avrebbero allontanato da Izuku.

– Hai ragione, mi dispiace. Dobbiamo solo sperare per il meglio.

09:50

Erano ore che ero seduto su quella sedia.
Erano ore che non avevo sue notizie.
Stavo per andare dall'infermiera al computer quando finalmente qualcuno chiamò il mio nome.

– L'accompagnatore di Midoriya Izuku. Bakugō Katsuki?
– Sono io.

Mi alzai e andai verso la donnetta. Mi condusse in una saletta privata dove un uomo in camice verde mi aspettava.

– Salve, lei è l'uomo che ha accompagnato il paziente?
– Si. Siamo.. amici.
– Forse anche di più visto che il giovane l'aveva inserita fra i contatti d'emergenza.

Fui stupito dalla cosa. Ero il contatto d'emergenza del Nerd?

– Come sta?
– È stabile, ma non fuori pericolo. Il proiettile ha perforato il polmone passando molto vicino al cuore. Avrà bisogno di molto riposo quando si risveglierà.
– In che senso? Si trova ancora sotto l'effetto dell'anestesia?

Il dottore si mosse leggermente evidentemente a disagio.

– No. L'effetto è terminato un'ora fa.
– E allora qual è il problema?
– Midoriya Izuku si trova in uno stato di coma. Potrebbe svegliarsi fra qualche ora, come fra qualche giorno o mese o..

Le parole che seguirono furono una doccia fredda.
Rimbombarono nella mia testa come un eco infinito.

..o potrebbe non risvegliarsi mai.

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