Capitolo Quarantasei

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IZUKU POV

02:30

Quando ripresi i sensi ero legato ad una sedia. Mi guardai intorno e vidi che era una stanza diversa da quella in cui mi aveva portato Todoroki: davanti a me c'era una grande scrivania in legno di mogano, dietro a questa una enorme vetrata che dava su un giardino interno; vari divanetti erano posizionati attorno a me. Poi sentii una porta alle mie spalle aprirsi e varie persone entrarono: i due fratelli Todoroki si posizionarono alla mia sinistra, Toga e Shigaraki alla mia destra. Dopo di loro entrarono Mr. Compress e.. Bubaigawara Jin?
Cosa ci faceva lui lì? Doveva essere ancora in carcere!
Dovevano aver notato la mia agitazione perché sogghignarono tutti, ma durò poco perché qualcun altro entrò nella stanza e la sua sola presenza fu abbastanza per far calare il silenzio.

– Bene, bene, bene. Eccolo qui finalmente: Detective Midoriya Izuku. Benvenuto.

Non potevo ancora vederlo, anche se era andato alla scrivania mi dava la schiena.
Sentendo che non risposi continuò.

– Giusto! Che maleducato che sono.. Io sono il Grande Capo di questa bellissima famiglia: All for One.

Volendo come creare un effetto di scena si voltò finalmente verso di me. Era orrendo: pelato, con la parte superiore del volto completamente rovinata, una bocca senza labbra che sorrideva mostrando i denti in modo terrificante.
Sentii le mie pupille dilatarsi dall'agitazione: questo era l'uomo che aveva quasi ucciso All Might, questo era l'uomo che aveva ucciso la sua mentore e l'uomo che probabilmente mi avrebbe ucciso.
Continuai a guardarlo. Non sapevo cosa volesse da me, ma potevo immaginare che non fosse nulla di buono.

– Ti starai chiedendo come mai il nostro Twice sia qui, non è così? Beh, farlo evadere è stato piuttosto semplice.

Sorrise in quello che sarebbe dovuto essere un modo dolce e rassicurante. Mi venne la pelle d'oca.
Presi quel poco coraggio che mi era rimasto dopo l'accaduto con Shōto e mi decisi a parlare.

– Cosa vuoi da me. Perché sono qui?
– Oh mio giovane Detective! Pensavo che fossi più sveglio di così! Io sono un criminale quindi posso volere solo una cosa da uno come te: vendetta. Una vendetta dolcissima nei confronti di un vecchio avversario.
– All Might..
– ESATTO! Proprio lui! Bravo!

Mi lodava come si fa con un bambino stupido quando indovina un'ovviettà.
Mi mossi leggermente sulla sedia, quell'uomo non mi piaceva per niente. La mia mente cercava febbrilmente una via di fuga, ma io ero uno mentre loro erano sette.
Deglutii.

– Non preoccuparti. Non serve che tu ti scervelli per trovare un modo di fuggire. Non c'è.

Mi sorrise prima di ricominciare a parlare.

– Ora ti spiegherò cosa ti accadrà, così anche il fratellino di Dabi saprà quanto tempo a disposizione avrà con te. Dunque, come ben sai noi traffichiamo umani vivi e morti quindi è quella la fine che farai: sarai messo all'asta come schiavo sessuale per 12 ore. Se entro quell'ora non sarai stato venduto verrai ucciso e i tuoi organi venduti. L'asta partirà domani mattina alle 8:00. Perciò Shōto o partecipi all'asta e provi a vincere il premio oppure te lo scopi fino a quando il suo destino non sarà deciso.

Lanciai un veloce sguardo al più giovane Todoroki e la sua faccia era impassibile: mi avrebbe comprato o mi avrebbe lasciato morire?

– Vedremo come procederà l'asta. Non mi esalta l'idea di spendere troppi soldi per una cosa del genere.. in fin dei conti è un giocattolo di seconda mano, non sò quanto possa divertirmi.

Lo guardai con occhi vacui: quello che credevo il mio migliore amico prima mi aveva tradito e violentato e poi diceva che potevo benissimo non valere nulla e morire.
Senza volerlo sentii una lacrima sfuggire al mio controllo e scorrermi lungo la guancia. Todoroki si alzò e mi posò la mano sulla guancia per asciugarla poi con il pollice.

– Non preoccuparti Izuku, io ti amo lo stesso anche se quel bastardo ti ha fottuto. Non dimentichiamoci che dopo tutto sono stato io la tua prima volta.

Mi sorrise teneramente, ma io provai solo orrore e ribrezzo. Spostai la testa per sfuggire alla sua presa. La cosa non gli piacque e mi colpì.
Senza aggiungere nulla andò a sedersi di nuovo.
La loro discussione si spostò poi a come far sapere a tutto il dipartimento di polizia della mia morte, erano sicuri che nessuno avrebbe vinto l'asta.
Le loro voci erano lontane.
Il mio sguardo vagò fuori dalla finestra come in cerca di una speranza.
Gli altri sarebbero tornati indietro per me? Avrebbero provato a salvarmi?
Mentre ero perso nei miei pensieri la finestra finì in mille pezzi e la stanza si riempì di fumo. Quelli che non erano legati ad una sedia iniziarono a riversarsi fuori dalla porta o fuori nel giardino. Potevo sentire Shigaraki dare ordini di portare il Maestro al sicuro e di trovare gli intrusi.
Iniziai a tossire e poi sentii qualcuno slegarmi e condurmi fuori nel cortile. Con il cuore a mille cercai di vedere chi avevo al mio fianco.

– K-Kacchan?
– Spiacente Midoriya, ritenta!

Misi a fuoco la figura al mio fianco.

– SHINSO?!

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