Capitolo Cinquantuno

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KATSUKI POV

04:30

Dovevo tornare indietro a recuperare gli altri. Sapevo che Kaminari era impegnato con Dabi, Hawks era impegnato con un tipo strano. Il problema era che anche il bastardo a metà era lì. Se non mi fossi sbrigato il fulminato e il piccione biondo sarebbero morti.
Feci il mio ingresso nel giardino e mi accovacciai dietro ad un cespuglio. La situazione non era cambiata molto, ma era evidente che il fulminato e Tokoyami erano in difficoltà. Questo non valeva per il biondo più anziano che stava avendo la meglio sul tipo con la cicatrice in fronte.
Dovevo capire quale dei due aiutare prima.
Contai i proiettili che mi erano rimasti nel tamburo della pistola: 5. Gli avversari erano tre, avrei potuto anche sbagliare, ma non rientrava fra le mie opzioni.
Alzai la mia pistola e puntai al bastardo bruciato che mi dava le spalle. Presi un profondo respiro e sparai. Il colpo viaggiò nell'aria come al rallentatore e si incastonò fra le scapole del ragazzo con i capelli neri slavati.
Il fratello minore lo guardò cadere con un'espressione stupita, come se non capisse perché il fratello maggiore si comportasse in quel modo.

Nemici Eliminati: 1
Proiettili Rimasti: 4

Presi un nuovo respiro e puntai alla fronte dello stronzo con l'occhio bruciato.
Sparai.
La pallottola gli sfiorò la guancia creando un graffio sul volto sconvolto del Todoroki rimasto.

Merda. Ho sprecato un proiettile.

Mi sistemai nel mio nascondiglio. Mi sentivo un po' un vigliacco nel restare nascosto, ma non avevo tempo ed energie per uno scontro a viso aperto.
Todoroki si mise a gridare e si abbassò sul fratello morente. Non potei sentire cosa si dissero, ma quando Todoroki alzò lo sguardo mi guardò dritto negli occhi.
Cazzo, mi aveva già scoperto.

– KAMINARI! NASCONDITI!

Il biondo non se lo fece ripetere e si confuse tra i tronchi che erano vicino a lui.
Mi concentrai di nuovo sul bicolore.

– Non preoccuparti, fra poco ti ricongiungerai con tuo fratello. Ora sta buono e fatti uccidere.

Il bastardo mi guardava con puro odio. Si alzò dal fratello ormai morto e si lanciò in una corsa per raggiungermi.
Sparai di nuovo e riuscii a colpirgli una spalla.

– Questo è per ripagarti della scorsa volta, stronzo.

Ma lui non si fermò. Feci per sparare di nuovo, ma la pistola fece cilecca.

Cazzo! Merda! Proprio ora?!

Mi tuffai in mezzo a dei cespugli e strisciai sul terreno per spostarmi senza farmi notare.
Todoroki si fermò e cominciò ad osservarsi attorno mentre dalla sua bocca uscivano provocazioni.

– Ti nascondi ora? Cos'è, hai paura di perdere? Ah! come se potessi mai battermi!

Tutto questo avrebbe forse funzionato con il vecchio me, ma ora avevo qualcuno che aspettava il mio ritorno.
Vedendo che non uscivo ad affrontarlo continuò il suo sproloquio.

– Capisco, vuoi uccidermi come hai fatto con mio fratello! Vuoi uccidermi alle spalle come farebbe un bravo codardo! Ma non funzionerà.. Io ucciderò te e poi ucciderò anche lui.

Mi alzai dai cespugli e lo caricai.
Le orecchie mi fischiavano e non riuscivo a non vedere l'immagine di quel bastardo uccidere Deku.
Lo atterrai e iniziai a colpirlo a mani nude.
Lo colpii e lo colpii, finché le mie mani non furono ricoperte di sangue. Con un colpo di reni lo stronzo mi fece perdere l'equilibrio e rotolai a terra. Iniziò a colpirmi lo stomaco con dei calci poco potenti, ma non riuscii ad accusare bene il colpo.
L'aria mi uscì dai polmoni e cercai di allontanarmi.
Il bastardo si era alzato in piedi e torreggiava su di me. Estrasse la sua pistola e la puntò. Prima che potesse sparare però qualcosa di grosso lo colpì e lo spinse lontano: era il corpo del tipo con la cicatrice sulla fronte. Subito dopo Hawks si parò davanti di me e sparò al suo avversario uccidendolo sul colpo.

– Stai bene Bakugō?
– Si, grazie.

Mi porse la mano per farmi rialzare, ma io lo scansai e mi alzai da solo.

Nemici Eliminati: 2
Proiettili Rimasti: 2.

Mancava solo Todoroki. Ucciso lui avremmo potuto tornare a casa.

– Hawks! Controlla Tokoyami, potrebbe essere ancora vivo. Io mi occupo del bastardo.

Il mio interlocutore corse verso il suo sottoposto e io potei concentrarmi sul mio avversario.

Dove cazzo..?

Qualcosa mi colpì alla testa con forza. Mi portai la mano alla fronte e non riuscii a trattenere un grido di dolore. Potevo sentire il caldo liquido vermiglio scivolare fuori dalla mia ferita. Davanti a me Todoroki rideva soddisfatto: mi aveva colpito con il calcio della sua pistola.
Indietreggiai tenendomi la testa.
Puntai la mia arma su di lui e sparai, ma il colpo lo mancò.
Ci riprovai. Fallii.
Avevo finito i colpi a disposizione.
Todoroki rise e mi sparò alla spalla, la stessa a cui aveva già sparato in passato.
Mi accasciai sul tronco dell'albero che avevo alla spalle.
Si avvicinò a me e mi mise un piede sulla spalla ferita spingendo con forza.
Gridai.
Lui scoppiò a ridere.

– EHEHEHAHAHAH! FINALMENTE MORIRAI COME IL CANE CHE SEI!

Si allontanò di qualche passo per prendere la mira.
Stavo per morire e questa volta si sarebbe accertato della cosa.
Chiusi gli occhi e mi parve di sentire qualcuno chiamare il mio nome.
Todoroki si mise a deridermi, a dirmi che ero un fallimento e che questa stessa sorte sarebbe toccata ad Izuku.
Lo guardai con occhi stanchi e gli dissi semplicemente di andarsene a fanculo.
Partì il colpo, ma quel colpo non arrivò mai.
Un corpo caldo mi cadde addosso.

– I-Izuku?

Non Andare ViaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora