~ CAPITOLO 6 ~

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Io e Eric ci dirigemmo verso la palestra della scuola dove si teneva il ballo.
"Eric, guarda! Ti fissano tutti!" Affermai imbarazzata;
"Credimi, non è me che guardano! Laggiù c'è mio fratello, andiamo...".
Nico era insieme a una ragazza che sembrava più grande di lui ed era vestita in modo appariscente.
"Vedo che hai portato con te Aurora." Disse Nico con arroganza;
"Si, ti avevo avvisato che l'avrei invitata".
Mentre Nico ed Eric parlavano, io me ne stavo in silenzio dietro Eric. Non so perché, ma quando c'era Nico nei paraggi mi sentivo a disagio.
"Ehi, vuoi da bere?" Mi domandò gentilmente Eric;
"Si, grazie!"
Era andato dall'altra parte della palestra per prendermi da bere e io stavo con Nico e la sua compagna.
"Ti va di ballare?" Mi chiese Nico;
"Perché non balli con la tua ragazza..?!? Gli risposi fredda;
"Non è la mia ragazza e sono certo che Rosmeri è d'accordo."
Io e Nico incominciammo a ballare un lento. Perché avevano messo proprio quel tipo di musica, avrei preferito ballare qualsiasi altro ballo, ma non un lento.
Posò delicatamente la sua mano dietro la mia schiena e mi avvicinò a lui. Facevo attenzione a non pestargli i piedi, altrimenti avrei dovuto subirmi una delle sue ramanzine.
Perché mi stavo riscaldano e il cuore mi batteva fortissimo? Odiavo il suo modo di fare da vero sbruffone e odiavo quando si prendeva gioco di me. Allora perché finito il lento ero ancora incollata a lui?
"Grazie per averle tenuto compagnia, ma adesso ci penso io!" Disse Eric infastidito;
"Non c'è di ché, fratello!" Ribattè Nico.
"Mi dispiace averti lasciata da sola con Nico, so che non andate molto d'accordo..." Disse Eric, mentre mi dava la mia bevanda;
"Non preoccuparti, non è stato fastidioso come le altre volte" Gli risposi;
"Nico può sembrare una persona fredda, ma in realtà ci tiene a te, infatti, il giorno dell'incidente non ha esitato un attimo a venire con te in ospedale e starti vicino!"
"Eric, che cavolo stai dicendo???" Non potevo credere a quello che stava dicendo, questo comportamento non era da Nico.
"Sto dicendo che Nico non solo è salito in ambulanza con te quando ti ha portato in ospedale ma è rimasto fino a quando sono arrivati i tuoi genitori.
"Perché non mi ha mai detto niente?"
"Non lo so, ora però andiamo a ballare!" Disse pronto a buttarsi in pista da ballo;
"Scusa Eric, ho bisogno di uscire un attimo fuori..."
Ero arrabbiata, furiosa ma soprattutto confusa. Perché si preoccupava tanto per me se in realtà mi odiava e perché mi ha protetta da Mett?
Non capivo più niente, dovevo trovarlo e parlargli.
Girai tutta la palestra ma niente, sembrava scomparso. Ero stanca di pensare, di farmi tante domande e poi per cosa? Per uno come lui.... non ne valeva la pena!
Decisi di sedermi un attimo sulla panchina fuori dalla palestra. Vedevo gente ubriaca che se ne andava, che entrava e vedevo coppiette che se ne andavano per il dopo festa, pronte ad andare in qualche casa a scopare.
"Che ci fai qui tutta sola? Entra dentro o sarai preda dei ragazzi ubriachi che pensano solo a portarti al letto!";
"Nico... finalmente!!";
"Da quando sei così felice di vedermi?" Disse quasi ridendo;
"Perché non mi hai detto che mi sei stato vicino tutto il tempo che l'ambulanza mi ha portato in ospedale e fino a quando sono arrivati i miei genitori??";
"Ora devo andare...";
"Basta rimandare, spiegami perché sei così ostile e freddo con me, quando poi ti fai sempre in quattro per aiutarmi!"
Stavo impazzendo, volevo solo avere delle risposte.
"Non ho voglia di parlarne!"
Vedevo Nico che stava ritornando dentro la palestra;
"Nico, aspetta!"
Iniziai a correre per fermarlo, ma con i tacchi era un'impresa impossibile, così ben presto mi ritrovai a terra con un ginocchio sbucciato.
"Ti sei fatta male?" Mi domandò Nico preoccupato;
"Torna pure dentro, ce la faccio benissimo da sola!" Dissi decisa;
"Va bene!" Mi rispose freddo.
Va bene?? Ma andasse a quel paese, non avevo bisogno di lui che rendeva ancora più complicata la mia vita. Non feci in tempo ad alzare la testa, che lo ritrovai difronte a me. Mi prese in braccio e mi portò in infermeria:
"Allora.... cerchiamo qualcosa per medicare la ferita!" Disse mentre trovava qualcosa per medicarmi.
"Che c'è, adesso non parli più?" Ribattè.
Ero lì, in silenzio con milioni di pensieri che mi frullavano nella testa.
"Non so perché sono disposto a fare tutto per te, ma so che le ragazzine fastidiose e frivole come te non mi piacciono!" Disse mentre mi medicava la ferita con una fascia;
"Non sono né fastidiosa, né frivola... tu non mi conosci e non ho intenzione di stare qui a farmi prendere ancora in giro da te!!"
Decisi di ritornare in palestra, ma Nico raggiunse la porta prima di me e la chiuse a chiave. Pose velocemente le sue mani sui miei fianchi e mi baciò. Prima che la sua lingua entrasse nella mia bocca mi allontanai e gli tirai uno schiaffo;
"Lo vedi, sei frivola e fastidiosa. Ora torniamo alla festa, mio fratello ti starà sicuramente cercando!"


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