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<<facciamo entrare domenico guido>> disse maria annunciando la sfida

 <<ma si chiama domenico o guido?>> chiesi a lda <<domenico che guida>> disse lda ridendo, risi anche io <<secondo me si chiama guido>> commentai dopo io <<perchè?>> mi chiese lui <<boh ha la faccia da guido>> dissi in breve <<perchè? guido che faccia dovrebbe avere?>> mi chiese lda <<secondo me tipo occhi e capelli castano scuro e i capelli un taglio che è un mix fra il tuo e quello di luigi, però col ciuffo lungo tipo mattia, mentre la forma del viso più o meno tipo tommaso>> gli ho descritto un prototipo perfetto di domenico <<troppo dettagliato, ma rimango dell'idea che si chiama domenico, perchè guido è un cognome napoletano>> disse lda <<e lui è di napoli?>> gli chiesi buttando un occhio al palco, lui mi rispose alzando le spalle

matt era un ballerino bravissimo, dovrebbe rimanere, secondo me è così, ma non so se il giudice la pensa nello stesso modo, comunque maria, poco prima gli il giudice esprima la sua opinione ci fece dire a ognuno di noi, o meglio a chi voleva, qualcosa a matt, e io dissi <<indipendentemente da come andrà a finire matt, oltre a essere una persona fantastica sei un ottimo ballerino e lo hai dimostrato con queste esibizioni, vai matt sei fortissimo>> fui l'ultima prima che il giudice dicesse che ad andare via era matt

mi misi a piangere, lui chiese a maria se poteva abbracciarci, così quando gli rispose corremmo tutti ad abbracciarlo, quando salutò me gli sussurrai in un orecchio <<vai matt ti prometto che fuori ci vedremo>> mentre qualche lacrima mi bagnava il viso <<vai ele, fai strada per me>> mi sussurrò lui dandomi un bacio sulla guancia, poi salutò gli altri e lasciò lo studio 

finirono le registrazioni e io, confusa da ciò che successe in puntata mi rifugiai in camera, mi feci una doccia veloce e mi misi una tuta grigia che abbinai con una canottiera nera, tornai in camera e mi misi un po' a leggere, finchè non venne albe e si sedette con me sul letto

<<ho fatto schifo oggi, ma letteralmente>> si sfogò lui riferendosi alla cover per ermal meta, mi fai impazzire <<ti sbagli, se era quello che volevi hai fatto bene, se ne avessi scelta un'altra avresti avuto il rimpianto di cantare mi fai impazzire, no? hai provato e anche se non sei stato perfetto hai capito che non è il tipo di canzoni adatto a te>> non gli ho detto le solite frasi "ma sei stato bravissimo" o cose del genere perchè non è quello che penso, la canzone non era per lui, ma non perchè non sia bravo, assolutamente, perchè la sua voce non è adatta a questo tipo di canzone, è un mondo troppo lontano, ed essere sua amica vuol dire riconoscere questo e dirglielo <<ma che ci faccio qui se non so fare le cover?>> disse con le gambe incrociate, schiena messa in posizione curva <<è qui che ti sbagli, tu non sai fare questa di cover, non significa che sei negato in tutte le cover, quella che hai fatto l'altra settimana, quella con la performance, era perfetta, mi sei piaciuto molto, hai provato mi fai impazzire e non ti è riuscita, prendila come una lezione>> gli dissi prendendogli una mano, lui mi guardò, mi fece un sorriso e mi abbraccio, caddi in posizione sdraiata insieme a lui, ma continuavamo ad abbracciarci, questo abbraccio valeva più di mille parole, e si, mi tornò in mente la canzone mille parole di aka7even, ragazzo che ho seguito sia nel suo percorso dentro amici che dopo

io e albe tornammo insieme con gli altri, erano quasi tutti lì, io trovai alex al pianoforte e mi avvicinai <<che suoni?>> gli chiesi <<mi alleno su qualcosa di nuovo>> mi rispose non distogliendo lo sguardo dai tasti bianchi e neri dello strumento <<vieni qui, ti insegno qualche accordo>> mi disse facendomi spazio sulla lunga sedia dietro il pianoforte

mi misi vicino a lui e mi fece sentire qualche nota, dicendomi il nome di quest'ultime e mostrandomi qualche accordo, poi fece provare a me <<ma come fai a suonare sia gli accordi che la melodia insieme? non ti confondi?>> gli chiesi non avendo mai provato a suonare un pianoforte <<dopo un po' ti viene spontaneo, non ci fai più caso>> mi disse suonando qualche nota e facendomi un accordo <<come si chiama questo?>> mi chiesi premendo con le tre dita due tasti bianchi e uno nero, io mi concentrai su quei tre tasti e dissi <<do maggiore?>> anche se non ne ero sicura <<bravissima, questa lezione, signorina, è giusta>> mi disse scherzando <<sai suonare la chitarra?>> mi chiese dopo, arricciai il naso, come per rispondere un "insomma", ho fatto chitarra alle medie, ma chi si ricorda più come si suona <<che carine le fossette nel naso, sai che non la avevo notate prima>> disse alex facendomi due carezze con il pollice sul naso <<tornando alla chitarra..>> cominciò alex, ma lo interruppi <<alee, ci presti la chitarra?>> le chiesi alzandomi e andando verso di lei <<si, è in camera>> mi disse lei, così andai a prenderla e tornai da alex con la chitarra e un sorriso enorme 

ci sedemmo vicini, lui mi insegnò qualche accordo, come il do maggiore <<allora, primo dito, cioè l'indice, sul primo tasto della seconda corda, secondo dito, cioè il medio, sul secondo tasto della quarta corda e il terzo dito, l'anulare, sul terzo tasto della quinta corda>> mi posizionò lui le mani bene, stando attenta a non sollevare il pollice e tutte quelle cose lì

ballerini; mattia | amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora