CAPITOLO 6

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Il mattino dopo, Tyler si svegliò abbracciato alla moglie. Provò un misto di cinismo e orgoglio. Lei l'aveva ingannato riguardo la propria innocenza, eppure tra le sue braccia si era sciolta, stupita dall'intensità del piacere che lui le aveva regalato. Questo gli aveva suscitato un'enorme soddisfazione.

I capelli biondi le nascondevano il viso. Probabilmente non concedeva facilmente fiducia, però si era fidata di lui, nel matrimonio e a letto. Doveva pur contare qualcosa.

Come se l'avesse sentito pensare, Addison aprì gli occhi. Dopo averlo guardato in faccia, inspirò a fondo e appoggiò la testa sul suo petto.

"Buongiorno, Ty."

Gli piacque molto sentire di nuovo quel nickname sussurrato da lei, così come lo aveva fatto la notte scorso, durante il suo orgasmo. Il corpo voluttuoso di Addison gli si strofinava contro e gli provocò un'ondata di piacere.

"Buongiorno, bimba," rispose, godendosi i suoi seni contro la propria pelle, la sua gamba nuda che lo stuzzicava.

Lei depose un piccolo bacio sul suo torace, poi schiacciò l'orecchio contro.

"Riesco a sentire il tuo cuore," mormorò. "Lo percepisco."

Molte volte era stato sicuro di non possedere un cuore. Tyler chiuse gli occhi per un istante, per assorbire la sua essenza, quindi le sollevò il mento. I loro sguardi si incrociarono, e negli occhi verdi di Addison la circospezione lottava con qualcosa che lui non riuscì a decifrare.

"Addie, non mentirmi mai più," la ammonì. "Non imbrogliarmi. Non nascondermi la verità. Non tradirmi. Ci siamo capiti?"

Lei annuì lentamente, con solennità.

"Sì..."

"Molto bene," stabilì Tyler prima di impossessarsi ancora della sua bocca e di trascinarla contro di sé, pronto ad averla ancora.

Dopo una notte passata nel letto di Tyler, Addison si svegliò sola e dolente in punti che non era abituata a sentire. Aveva immaginato che Tyler avesse un forte appetito sessuale, ma non fino a quel punto. E di certo non si era aspettata che la portasse ad un'estasi tale, in quei primi momenti di intimità, da farle scordare chi fosse.

Aveva la terribile sensazione di essere sprofondata nelle sabbie mobili. Nel tentativo di placare il panico, mentalmente spuntò una pagina dal calendario. Ora che la notte era passata, le restavano meno di sei mesi per completare la missione che si era imposta.

Si alzò dal letto per fare una doccia, e quando uscì dal bagno trovò Tyler che la aspettava sulla terrazza, il tavolo apparecchiato con una colazione principesca. Terminato il pasto uscirono di nuovo in barca. Era una giornata calda e soleggiata e i panorami e i suoni del lago erano uno spettacolo.

Buttarono l'ancora in una piccola baia e Addison servì il picnic che il cuoco aveva preparato per loro, nonostante fosse ancora sazia per la colazione più che abbondante.

In altre circostanze, avrebbe pensato di essere in paradiso: sposata con un uomo che poteva prendersi cura di lei e della sua famiglia. Un uomo splendido e intelligente, pieno di passione e dotato di senso dell'umorismo. Sapeva, tuttavia, di non essere innamorata di lui, e di certo lui non lo era di lei.

"Addie, devo andare in Giappone tra un paio di settimane," annunciò Tyler ad un certo punto. "Voglio che tu venga con me."

Addison cercò di ricordare i propri impegni.

"È un po' poco, come preavviso, ma cercherò di prendermi i giorni dal lavoro."

"Ti voglio accanto nella maggior parte dei miei viaggi di lavoro," la informò allora lui. "Dovresti considerare la possibilità di lasciare il tuo impiego."

VOLAMI NEL CUORE (4° libro sui fratelli St. Vincent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora