CAPITOLO 13

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Addison fu sollevata nel vedere che Tori si adattava velocemente alla nuova routine. Seguendo il suggerimento di Tyler, per il primo semestre s'iscrisse al college in città, con l'idea di trasferirsi solo in un secondo momento. Tori non ne era entusiasta, ma non ne fece un dramma.

A procurarle invece altri grattacapi fu di nuovo Tom, che con la promessa di notizie bomba, le aveva chiesto una parcella principesca. Addison non aveva a disposizione una cifra simile, ed era anche giunta alla conclusione che per il bene del matrimonio sarebbe stato opportuno sospendere qualsiasi tipo di indagine.

Solo che l'investigatore aveva minacciato di vendere le informazioni a qualche tabloid, e non potendo rischiare un'eventualità del genere si era rassegnata a chiedere i soldi al marito.

"C'è una cosa di cui dovrei parlarti, Ty," iniziò tentennando una sera, mentre bevevano un bicchiere di vino. "Ho bisogno di pagare delle spese e ora che non lavoro..."

"Ho capito," la interruppe lui con un'alzata di spalle disinvolta. "Ho aperto un conto a tuo nome, prima che ci sposassimo. Ho lasciato un deposito, ma il mio contabile può versare quanto ti serve. Ti avrei dato prima il libretto degli assegni, ma visto che eri così categorica riguardo al non voler spendere i miei soldi... Si tratta degli studi di Lizzie?"

"Ehm, no..."

Cercò di restare sul vago, distogliendo lo sguardo.

"Questo è un po' imbarazzante," riprese poi dopo una lunga pausa.

"Che cosa?"

"Le truffe di tuo padre... Hai più fatto niente del genere da quando hai compiuto diciott'anni?"

"No," rispose Tyler molto deciso, serrando la mascella. "Sono scappato di casa a sedici. Mi piacerebbe pensare che la mia giovane età costituisse una scusante, ma sapevo ciò che facevo, e mi odiavo per questo."

"Ma hai cambiato strada. Guarda cosa sei diventato..."

"E che cosa sono diventato, Addie?" ripeté lui. "Come descriveresti ciò che sono diventato?"

"Sei diventato un vero uomo," dichiarò lei. "Ti assumi la responsabilità delle tue scelte. Sei vibrante e intelligente e, anche se ti rifiuti di ammetterlo, hai un grandissimo cuore, buono e generoso."

Tyler le rivolse un'occhiata simpatetica.

"Non ci conterei troppo."

"Invece sì," insistette lei, delusa e frustrata. "Pensa a tutto quello che hai fatto per Tori."

"Qualcuno direbbe che glielo dovevo."

"E cosa mi dici del nostro matrimonio? Hai deciso di portarlo avanti... Questo significherà pure qualcosa."

"Abbiamo fatto un accordo, Addie."

Le posò la mano sotto il mento.

"M'importa di te. Ti voglio. Mi prenderò cura di te. Ma non aspettarti la favola... Tu ed io sappiamo bene che non esistono. Ricordalo! Così sarai più felice."

La sua capacità di distacco emotivo la fece raggelare di paura. Era davvero incapace di provare sentimenti? Di amore? D'altro canto, che importanza aveva? Tyler si sarebbe occupato dei suoi problemi economici, ed era tutto ciò che lei aveva desiderato. Giusto?

Addison rimase a fissarlo, impietrita dalla consapevolezza che i sentimenti che provava per suo marito erano ben più profondi di quanto avesse previsto. E le faceva male sapere che lui non li ricambiava.

"Addison?" la riscosse il marito, arcuando le sopracciglia. "Sei d'accordo con quello che ho detto, vero?"

Lei si morse l'interno della guancia.

VOLAMI NEL CUORE (4° libro sui fratelli St. Vincent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora