CAPITOLO 11

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Rientrati a casa, Addison decise di regalarsi un bagno rilassante mentre Tyler era impegnato con qualche telefonata. Si impose di smettere di pensare almeno per un po' a Pooh e alle sorelle e alla situazione in cui si era infilata. Chiuse gli occhi e si lasciò trascinare mentalmente dalle note che si diffondevano dallo stereo.

"Questa sì che è un'immagine meravigliosa per occhi stanchi," commentò Tyler quando furono passati quelli che potevano essere pochi secondi o qualche ora.

Addison spalancò gli occhi al suono della sua voce e si mise seduta nella vasca, ma poi ci ripensò e sprofondò di nuovo sott'acqua. Non riuscì a contenere un gemito esasperato.

"Santo cielo, Tyler... Non ti hanno mai insegnato a bussare?"

"Sono mancato quando hanno insegnato questa cosa," rispose con un sorriso malizioso.

Aveva in mano due bicchieri di vino bianco, e sembrava divorarla con gli occhi.

"Era così tranquillo qui dentro che mi chiedevo se fossi svenuta..."

Avanzando verso di lei, Tyler posò i bicchieri accanto alla vasca, e il cuore di Addison tremò come le ali di una farfalla.

"Evidentemente, no," rispose lei distratta dai suoi movimenti.

In pochi secondi, Tyler aveva sfilato la camicia e slacciato i pantaloni. In un attimo, anche i suoi boxer giacevano sul pavimento. Era una sua impressione o l'acqua tutt'a un tratto si era fatta bollente?

"Non ti dispiace se mi unisco a te, vero?" annunciò piuttosto che domandare mentre entrava nella vasca.

"Non è che tu mi abbia concesso molte possibilità di obiettare," rispose comunque Addison, cercando di non lasciarsi incantare dall'ampiezza delle sue spalle e dal corpo muscoloso.

Il suo fisico era impressionante in ogni senso. Lui le rivolse un sorriso diabolico mentre la faceva mettere seduta e si infilava nella vasca dietro di lei.

"Non c'è bisogno che mi ringrazi... Non ancora..."

"Ty," tentò, ma con poca convinzione. "L'obiettivo del bagno caldo era quello di rilassarmi."

"Tranquilla, piccola, ti rilasserai," la rassicurò baciandole una spalla nuda.

"Ma come..."

Tyler le portò il bicchiere di vino alla bocca perché ne bevesse un sorso. Addison obbedì, ma non si sentiva affatto più calma.

"Non capisco..."

Allora lui la fece scivolare leggermente di lato e le fece sollevare il viso.

"Fidati di me," le suggerì calando la bocca sulla sua.

Fidarsi di lui? E come poteva? Tyler fece sprofondare i loro corpi nell'acqua. Lei notò appena il suono del bicchiere che veniva posato accanto alla vasca. Il suo bacio era così travolgente.

Mezzo secondo dopo sentì la sua mano sulla propria pelle, che avanzava verso i seni. La combinazione di acqua calda, carezze seducenti e la sensazione della schiena contro il suo corpo le cancellò dalla mente ogni pensiero che non fosse rivolto a lui.

Le tormentò i capezzoli nello stesso momento in cui catturò la sua lingua nella propria bocca. Addison cercò di girarsi per fronteggiarlo, ma lui glielo impedì.

"No... Non ancora, tesoro."

Lei si accigliò, ma la sua mano scivolò più giù, tra le sue cosce, dove era già pronta e ultrasensibile. Annaspò contro la sua bocca e Tyler la baciò di nuovo. Sentiva la sua forza dietro di sé, la sua evidente eccitazione mentre la divorava e giocava con lei mandandola in orbita. Le sue carezze la lasciavano senza fiato, senza senno. L'orgasmo la travolse da capo a piedi.

VOLAMI NEL CUORE (4° libro sui fratelli St. Vincent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora