Capitolo 13

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(Pov Vittoria)
Mi sono appena svegliata.
Ci metto un po' a ricordare che cosa sia successo ieri e comunque la mia memoria termina al bacio di Ari con quella.
Vedo che ho addosso una maglia di Ari a maniche corte e non ho i miei vestiti.
(Tw)
Oh merda! Dimmi che non è vero cazzo! Se ari mi ha tolto il body a maniche lunghe e mi ha messo questa maglia ha visto tutto. Li ha visti sicuro. Ora che stracazzo faccio aiuto!
Mi giro e non la vedo a letto. Menomale almeno posso provare a inventarmi delle scuse plausibili anche se è parecchio evidente che cosa sono quei tagli e chi li ha fatti.
Sono nel panico più totale, non volevo lo sapesse e soprattutto non volevo li vedesse. Chissà che pensa ora di me. Magari non è qui nel letto perché le faccio schifo e non vuole più vedermi. Magari pensa che io lo faccia solo per attenzioni. Magari le faccio pena e non vuole una persona così pesante nella sua vita.
Interrompe i miei pensieri proprio lei. Entra in camera con la colazione. Mi ha preparato la colazione a letto non ci credo che dolce. Ok devo dire che questo mi ha rassicurato molto.
Si siede sul letto davanti a me con questo vassoio in mano e me lo porge sorridendo. Non dice ancora niente. Io prendo il vassoio e bevo il succo che mi aveva portato perché avevo parecchia sete.
A un certo punto mentre mi guarda mi dice:
"Dobbiamo parlarne"
A quelle parole mi si gela il sangue. Mi blocco. Non so che dire e non dico niente. Mi limito a fissare il vassoio in silenzio.
"Ti ricordi che è successo ieri sera?" mi chiede.
"Più o meno" rispondo sincera.
"In breve hai bevuto troppo, eri super ubriaca da non reggerti nemmeno in piedi, ti ho portata a casa e ti ho messa a letto" racconta con tono calmissimo.
"Per farti stare più comoda ti ho messo una mia maglia larga e ti ho tolto il body" qui si sente qualcosa che cambia nel suo tono. Rimane sempre calmo ma è come se diventasse più triste.
So dove vuole arrivare. So di che cosa vuole parlare. Ho paura.
"Vitto penso tu l'abbia capito, comunque li ho visti" dice spostando il suo sguardo verso le mie braccia, ora nascoste dalle coperte.
Non so che dire... nessuna parola in quel momento sarebbe stata opportuna.
"Non ne vuoi parlare vero?" mi chiede.
Faccio segno di no con la testa.
"Allora parlerò solo io però ascoltami bene"
"Anche io lo facevo" non me lo aspettavo minimamente. Alzo lo sguardo dal vassoio a lei.
"Quindi da me non riceverai alcun giudizio o critica. Riceverai aiuto se lo vorrai. So cosa si prova a farlo. So il senso di liberazione e leggerezza che si prova una volta fatto. So anche però che ti uccide lentamente. So che ogni volta che lo fai non è mai abbastanza e che la volta dopo provi sempre più in profondità. Ma spoiler: non sarà mai abbastanza. Questo conviene capirlo ora prima che sia troppo tardi."
Continuo a guardarla senza dire nulla. Qualche lacrima scende dal mio viso.
"So anche che è una dipendenza, e in quanto tale so che è difficilissimo uscirne. Ma io ti prometto che cercherò in tutti i modi possibili di aiutarti. Ci proverò con tutta me stessa. Voglio farti sapere che ci sono per te e se vuoi parlarne io sono sempre disponibile per farlo" finisce lei.
Continuo a non saper che dire e a stare zitta mentre la guardo immobile come una stupida. L'unica cosa che faccio è abbracciarla. La stringo forte come se potesse andarsene via. Nell'abbraccio sussurro un "grazie Ari".
________________________________________ Che ne pensate?
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Mi fido di te //ARIETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora