Capitolo 8

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(Pov Vittoria)
Siamo in spiaggia, siamo sdraiate sul telo che ho portato e stiamo ascoltando in silenzio il rumore del mare.
Questo silenzio però piano piano diventa sempre più pesante e, per evitare di essere schiacciata, decido di parlare.
"Voglio andare ad un concerto" dico la prima cosa che mi viene in mente.
"Non ci sei mai andata?" chiede lei.
"No"
"Dobbiamo assolutamente rimediare allora"
"Già, magari potrei venire a uno dei tuoi ARIETE" dico io scandendo bene l'ultima parola per farle capire che ero venuta a conoscenza di questo aspetto della sua vita. Tanto prima o poi sarebbe venuto fuori quindi ho colto l'occasione.
Lei sorride un po' imbarazzata e dice le stesse cose che ho pensato un secondo prima come se mi leggesse nella mente.
"Vabbè tanto prima o poi lo avresti saputo, non te l'ho detto solo perché non mi piace presentarmi subito così e ho un po' paura che le persone si attacchino a me solo per questo"
"Non ti preoccupare, avevo immaginato fosse per questo motivo, comunque io non mi sarei accorta se non me lo avessero detto le mie amiche ahahah, diciamo che non mi è mai capitato di sentire una tua canzone" dico sincera.
"Oh beh a questo possiamo rimediare"
"Bene non vedo l'ora" dico sorridendo.
"Che ne dici di fartele sentire proprio sta sera? Magari ti fermi a cena da me"
"Si ci sta, aspetta che avviso i miei"
"Daje"
Mando un messaggio ai miei per avvisarli e poi rivolgo di nuovo l'attenzione verso Arianna, che si sta accendendo una sigaretta.
Appena si accorge che la stavo guardando me ne offre una e io accetto.
Mentre fumiamo mi incanto a guardarla e non riesco a non pensare a quanto sia bella.
Lei se ne accorge e dice ridendo:
"Vuoi una foto?"
Credo di essere diventata fucsia e per non far capire il mio imbarazzo rispondo:
"Si ARIETE sarebbe bellissimo! Anche un autografo per favore!"
"Non mi chiamare Ariete"
"Ok ARIETE, perché che succede se ti chiamo così?" dico io per stuzzicarla.
"Succede questo" dice e poi si avvicina bruscamente a me. Penso di essere un peperone. Siamo sempre più vicine. Potrei morire.
Proprio quando le nostre facce sono a due centimetri di distanza, inizia a farmi il solletico.
IO ODIO IL SOLLETICO, lo soffro troppo.
"AIUTO, ARI BASTA!"
"NON RESPIRO, TI PREGO" dico piangendo dal ridere.
"NON TI CHIAMERÒ PIÙ ARIETE!" a queste parole lei si ferma soddisfatta.
"Bene, ho scoperto il tuo punto debole, mi servirà sicuramente in futuro" dice sorridendo e io la guardo male.
Poi scoppiamo a ridere entrambe.

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Grazie a chi la sta leggendo non pensavo potesse piacere a qualcuno 💖💖

Mi fido di te //ARIETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora