L'uomo con la benda

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Durante la notte Thomas sgattaiolò via, cercando di non svegliare nessuno. Era visto come un forestiero, che aveva trovato un posto sicuro dove riposare, cosa avrebbero pensato le persone di quel posto vedendolo andare via di notte? Che era un pazzo, probabilmente.
Senza che nessuno se ne accorgesse, superò il boschetto, il fiumiciattolo e arrivò al porto sicuro. svegliò Minho, con calma "Minho, ehi, Minho, svegliati". Minho si svegliò confuso. Perché Thomas lo aveva svegliato a quell'ora?
"Cosa c'è Thomas?" Rispose con voce assonnata. "Se domani mattina non mi trovi, non preoccuparti. Tornerò entro sera" disse Thomas. Minho balzò in aria, "cosa significa Thomas? Dove cavolo vai?!" Disse mino con tono preoccupato. "Fidati di me Minho. Tornerò. Avvisa gli altri" Rispose infine Thomas, poi se ne andò.
Minho cercò di fermarlo ma era troppo buio e lui troppo assonnato perché si muovesse senza svegliare tutti. Lo lasciò andare. Si fidava di Thomas.

Thomas tornò presto al villaggio, nessuno si era apparentemente reso conto della sua momentanea assenza, si rimise nella sua brandina e si addormentò.

La mattina seguente Charlie svegliò Thomas in modo poco tranquillo, non come aveva fatto lui con Minho la sera prima, per intenderci.
"Svegliati Thomas, è mattina." Disse a voce alquanto alta. "Ciao Charlie, che ore sono?" Chiese Thomas, "sono le 9:30 dormiglione"
Rispose Charlie. "Hai intenzione di fermarti o di riprendere il tuo cammino senza meta?" Chiede Charlie dopo poco. "Credo che mi incamminerò verso mete sconosciute,si" rispose Thomas, sperando che Charlie non dubitasse delle sue intenzioni. "Va bene, forestiero, ma magari fermati a fare colazione prima, non è bello avventurarsi con lo stomaco che borbotta" concluse Charlie.
Si diressero al capanno, fuori erano allestiti tavoli fatti con dei rami molto robusti e sgabelli realizzati con ceppi di alberi. Si sedettero, e presero un pò del cibo che era in tavola. Qualche uova, un po' di bacon, o qualcosa di simile, latte, e tante altre buone cose. Thomas si sentiva tornato in radura. Pensò a Newt, e a quanto gli mancasse lo stufato di Frypan.

Arrivo l'uomo con la benda e il bastone, si sedette difronte a Charlie e a Thomas. "Buongiorno ragazzi" disse con voce rauca, si era appena svegliato probabilmente. "Buongiorno Arthur" disse Charlie. Arthur, era quello il suo nome. In fondo gli si addiceva, era un nome adatto per un uomo così pensò Thomas. "Buongiorno a lei" aggiunse infine Thomas. L'ultima cosa che voleva era sembrare strano o maleducato. Poi torno a concentrarsi sulla sua colazione e su Newt.
"Allora, che ha il forestiero? Non sembra felice"
Disse dopo poco Arthur. Thomas alzò in fretta lo sguardo, come se non volesse farlo aspettare troppo per ricevere risposta. "Nulla, è solo che questo posto, questo cibo, questo capanno, mi ricordano un posto e una persona, che non fanno più parte del mio presente." Rispose Thomas con voce spezzata. "Mmh interessante. I ricordi sono ciò che tiene in vita il cervello ragazzo mio. Non farli mai morire." Disse Arthur. " allora, chi era questa bella persona? E di che posto stai parlando? Casa tua? La tua mamma? Ti manca per caso la mamma giovanotto?" Aggiunse in seguito. "No. Io non- non era ne mia madre ne la mia casa, almeno non quella originaria, immagino. Era il mio migliore amico, l'ho conosciuto nella rad-" Thomas si interruppe non poteva rivelare della radura, del progetto di WCKD, loro non potevano sapere che lui, era Quel Thomas.
"Era il mio migliore amico, lo conobbi in un posto molto simile a questo, che poi abbiamo lasciato." Concluse infine.
"Interessante forestiero, e dimmi un po', com'era questo tuo amico?" Chiese Arthur con aria curiosa. Come se volesse trarre delle conclusioni, come se cercasse tasselli di un puzzle. Forse stava sospettando di Thomas e della sua Storia. "Era un ragazzo meraviglioso. C'è sempre stato per me, anche quando nessuno si fidava, lui era al mio fianco. Finchè non si è ammalato, ed è morto.." disse Thomas con voce bassa, sul punto di crollare in un pianto disperato.
"Ammalato eh? Era uno spaccato vero?" Chiede Arthur.
"S-si." Rispose Thomas
"E come si chiamava questo tuo caro amico?" Chiese ancora Arthur con aria insistente
"Newt" rispose Thomas, ormai travolto dalla tristezza. Non fece caso ai dettagli che stava fornendo ad Arthur.
"Newt? Hai detto Newt,ragazzo?" Chiese Arthur dopo essere sobbalzato sullo sgabello.
"Si perché?" Chiese Thomas.
"Io ho conosciuto un Newt. Un ragazzo biondino, alto sul 1.80 circa, occhi scuri, bel faccino. Circa un anno fa o poco più. Era sul punto di attraversare l'Andata ma il nostro gruppo l'ha trovato, poco fuori le mura della città. Ridotto come una pezza. E l'abbiamo salvato." Disse Arthur. Thomas quasi cadde dallo sgabello. "sta mica scherzando?!?!" Disse ad alta voce Thomas. " ragazzo, ti sembro uno che scherza?" Rispose Arthur.
Thomas non ci credeva. Era sul punto di svenire. Newt, il suo Newt, forse era vivo.
"La prego mi dica dov'è" implorò Thomas.
"È andato via tempo fa" rispose Charlie che era rimasto a mangiare le sue uova fino a quel momento. "Andato via? E dove?!" Chiese Thomas. "Non ne abbiamo idea, ha detto che voleva andare via, non ci ha certo dato l'indirizzo" rispose Charlie con tono scherzoso, ma Thomas non trovava nulla di divertente in questa storia.

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