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Non ho mai creduto nell'amore, però mi sono ricreduta quando i miei occhi hanno incrociato i suoi.
Era un giorno come tanti, un semplice giorno di settembre forse troppo afoso. Mi trovavo nel parco giochi della mia città con mio padre, l'unico che mi da forza da sempre, pur avendo solo 10 anni sono cresciuta molto in fretta, ho perso mia madre appena nata ed i miei nonni non hanno voluto sapere niente di noi, quindi mi ha cresciuta solo mio padre. Non gli faccio una colpa del mio essere troppo matura alla mia età non è colpa sua di certo, ma vorrei tanto poter fare di più la bambina come in questo momento.
Mentre giocavo con gli altri bambini vidi scendere da un auto una famiglia composta da 4 figli più i loro genitori, non mi interessai più di tanto finché non vidi il più grande dei 4 fratelli scendere, aveva dei capelli rossi con qualche ciocca bianca ed un paio di occhi azzurri come il cielo più splendente che potesse esistere, credo avesse più o meno la mia età. Andai da mio padre di corsa, lavorando al comune sicuramente sapeva di chi si trattava.

"Papà, chi è quella famiglia? "domandai.

"Loro sono la famiglia Todoroki" la famiglia Todoroki avevo sentito parlare di loro, famiglia molto ricca e famosa di questa città ma avevo sentito anche tante altre voci "Quelli sono i loro figli, partendo dal più grande Touya, Fuyumi, Natsuo e Shoto"

Touya Todoroki. Non facevo altro che ripetermi questo nella testa, era la prima volta che qualcuno mi interessasse più di me stessa, ho sempre pensato che provare sentimenti verso gli altri facesse solo male, forse perché ho visto per 10 anni mio padre tentare di dimenticare mia madre senza successo. Non mi sono mai interessata ai ragazzi fino a quel momento. Non posso parlare di amore a 10 anni anche perché ho visto questo ragazzo mezza volta  e non ci ho mai neanche parlato, ma ha un qualcosa che mi attira come una calamita.  

In confronto agli altri aveva un espressione strana ogni volta che si avvicinava il padre, poi mi resi conto che guardava la madre e i fratelli in modo completamente diverso da come guardava il padre, verso di lui era puro odio. Mio padre mi ha detto che il nome del capofamiglia Todoroki è Enji Todoroki e che andavano a scuola insieme, mi ha anche detto che è cambiato molto da quando erano bambini. In apparenza Enji sembra un grand'uomo, assomiglia molto a Touya forse per i colori dei capelli e degli occhi, devo anche ammettere che per la sua età sta molto bene, ma a quanto pare l'apparenza inganna sempre, se il suo stesso figlio prova odio verso di lui vuol dire che non è poi tanto un brav'uomo. Ho notato che invece di andare a giocare con gli altri Touya è rimasto vicino la madre, forse per difenderla da Enji? non so, ma questa cosa mi ha rattristata molto, è solo un bambino dovrebbe giocare con gli altri fratelli. 

''Papà com'era il signor Enji da piccolo, intendo caratterialmente''

''Lui era il mio migliore amico, vivace anche troppo, chiacchierone non stava mai fermo poi è cambiato da un giorno all'altro'' Quindi un tempo era un bravo ragazzo cosa è potuto capitare da farlo cambiare radicalmente ''vai a giocare tra un po dobbiamo andare'' 

Andai sull'altalena almeno potevo continuare a guardarlo, sembro una stalker, ma è più forte di me devo guardarlo, è come se ogni parte del suo corpo mi stesse dicendo di guardarlo che lui esiste e che non sia solo un  sogno. Non mi resi conto che il più piccolo, shoto se non mi sbaglio, si era avvicinato a me, avrà 3/4 anni. 

''Ciao piccolo, vuoi andare sull'altalena?'' mi guardava ma non rispondeva, forse non sapeva ancora parlare. Gli sorrisi e mi presentai ''io sono Eda, tu come ti chiami?''

''Shoto'' 

Era troppo bellino, scesi dall'altalena e feci salire lui. 

''Eda , spingi?'' 

''Certo piccolo Shoto'' Di certo non potevo lasciare un bambino piccolo da solo, sarebbe potuto cadere e farsi male. Giocai con lui una decina di minuti, era un bambino molto timido ma una volta presa confidenza parlava molto. 

''scusami se ti ha disturbata'' mi spaventai, non mi aspettavo arrivasse qualcuno.

''non preoccuparti a me piacciono i bambin-'' mi bloccai quando vidi chi era a parlarmi, non so perchè mi aspettavo il padre o l'altro fratello ma non lui. 

''Shoto dobbiamo andare Enji ci sta aspettando'' Non chiama neanche suo padre per nome, so che non sono affari miei ma voglio sapere, voglio aiutarlo, perchè lui esiste e non è invisibile, non è un sogno. ''grazie per aver aiutato mio fratello'' ed ecco che come è arrivato se ne va. 

''ciao Eda'' mi salutò shoto, lo salutai con la mano, non avevo il coraggio di parlare, vedere la sua figura che si allontanava sempre di più mi rendeva triste avrei voluto dire qualcosa, ma cosa. Per terra vidi un peluche a forma del dio greco Ade forse è caduto a Shoto, forse è un segno che devo parlarci.

''Scusami, aspetta'' corsi e lo raggiunsi. Avevo il respiro affannato non so se per la corsa o per l'ansia di dover parlare con lui. ''ho trovato questo a terra, forse e di Shoto'' 

''Non è mio'' strano convintissima che fosse caduto a lui, anche perchè prima non c'era niente a terra

''In realtà è mio'' Alzai lo sguardo verso di lui, era rosso in viso forse si vergognava '' grazie per avermelo portato'' 

''è figo'' dissi restituendoglielo. Lo vidi fare un sorriso poi se ne andò. Per me questo è un segno del destino, tra tutte le divinità greche che esistono lui ha il peluche di quello da cui prende spunto il mio nome. Mio padre è sempre stato un appassionato della mitologia Greca, infatti se fossi stata maschio mi avrebbe chiamato Ade, sai che vergogna, ma non si è dato per vinto quindi ha semplicemente capovolto il nome ed ecco perchè mi chiamo Eda.

''Eda andiamo o farò tardi a lavoro'' sentii mio padre chiamarmi cosi rivolsi un ultimo sguardo verso di lui, e notai che prima di entrare in auto mi guardò. Lo salutai con la mano e lui ricambiò. 

Non so quando lo rivedrò ma spero il prima possibile, quel ragazzo ha bisogno di essere guardato, di essere notato, ed io lo guarderò sempre. Racconterò a Yu di questo incontro lei saprà consigliarmi, e pur sempre la mia migliore amica.

 Il giorno dopo provai a chiamare Yu ma di lei nessuna traccia, cosi decisi di andare a casa sua, scelta peggiore della mia vita. Non dimenticherò mai le sue parole, piene di odio, senza che io ne sapessi il motivo.

''Non voglio più vederti, io ti odio Eda, ti odio con tutta me stessa'' 

A Million Dreams 《TOUYA/DABIxOC》                CONCLUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora