Triskell

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-9-

L'interno della casa era messo meglio rispetto l'esterno, nonostante fosse antica e non curata. Ci accomodammo su un sofà in stoffa rossa, che era di fianco ad un camino spento, data la temperatura ancora estiva.

Il signor Jung si sedette di fronte a noi, in una poltrona colorata dalla stessa fantasia del divano.

Lisa, inaspettatamente, ci portò un tè freddo, che accettammo per sincera paura di rifiutare.

«Sapete già la vostra storia?» interruppe il silenzio Hoseok, fissandoci.

Jung-Kook esitò, visto che da poco era entrato in quello stranissimo mondo, ma io annuii con fermezza.

«Signor Jung-» lui mi interruppe «Ti prego, chiamami Hoseok, non sono così più vecchio di voi» mi disse, strizzando l'occhio divertito, mentre io arrossii.

«Hem... Hoseok» dissi titubante «Siamo venuti perché le storie che conosciamo sono un po' diverse dalla realtà che stiamo affrontando» continuai io, cautamente.

Il suo sorriso mi incoraggiò a continuare.

«Noi siamo due Alpha... come è possibile?» iniziai io, ponendo una tra le tante domande che tartassavano i miei pensieri.

Sospirò.

«È possibile, ma non semplice. La profezia narra "del Principe Kim la fugace avventura per sempre lo legherà ed asservirà ad un Jeon come sua metà"» terminò la profezia con solennità, come Namjoon fece qualche giorno fa, prima di lui.

Notò i nostri sguardi confusi.

«Avete ragione, avrei potuto scriverla meglio, ma andiamo, ero giovane e inesperto di incantesimi» borbottò quasi tra sé e sé.

Rimasi interdetto, cercando un significato diverso rispetto a quello che era palese.

«L'hai scritta tu...?» interruppe Jung-Kook che parve essersi mischiato al flusso dei miei pensieri.

Hoseok di tutta risposta ci sorrise dicendo con calma «Certo, sono io "la Strega" che ha scagliato la maledizione».





Per me fu un trauma, e non seppi da subito come reagire.

Come se una botta violenta avesse colpito tutto il corpo, in modo sincrono.

Guardai Hoseok senza vederlo davvero e così passarono alcuni minuti.

«I-in che senso sei tu la Strega?» esordii dopo una lunga pausa, balbettando.
Namjoon, recitando il sortilegio aveva chiaramente sottolineato come questo fosse "il suo ultimo sortilegio" o comunque lasciato intendere che fosse morta.

Evidentemente la sua potenza era ben oltre le nostre aspettative, pensai accigliato.

Appena questo pensiero balenò alla mia mente, subito nella testa due verità si palesarono: la prima era che ci trovavamo inaspettatamente di fronte ad una delle figure più potenti del tempo e dello spazio; la seconda era che la condanna sociale, la sofferenza e le ostilità createsi nel corso dei secoli, tra i clan, convogliassero tutte alla colpevolezza dell'individuo avanti ai nostri occhi.

A questa seconda rivelazione, i miei occhi si accesero di un rosso intenso, ma sempre accompagnato da qualche striscia azzurra.

Improvvisamente tutta la rabbia di una vita, provata nei confronti della mia condizione di Alfa, nei confronti dei miei genitori che cercarono di "adattarmi ad un comportamento consono per un leader" fino al terrore di "non essere mai abbastanza, di deludere sempre qualcuno", si riversò nella figura del giovane Mago – ormai non più Strega – che sorridendo cercò di interpretare i nostri visi.

L'alfa e l'omega - TriskellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora