Rosa Blu

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A volte mi sorprendo, non sempre positivamente.

Bevvi prepotentemente un altro sorso di vino, seduto sullo sgabello collegato all'isola presente nel vasto salone di marmo bianco. Guardare l'orologio ormai era diventato l'hobby della mia vita; il rassicurante ticchettio che segnava con precisione svizzera le 20:58, non lasciava spazio ad alcuna replica.

Dannazione, bravo stupido Taehyung pensai disperato, buttando giù per la gola un'esigua quantità di liquido, mentre il fuoco divampava nel mio petto e contemporaneamente anche nel mio basso ventre.

Bogum, che non aveva perso l'occasione di accettare, aveva detto sarebbe stato alla mia porta alle 21.

Non ho mai amato le attese pensai sbuffando mentalmente all'idea che, si, c'era qualcosa che non andava in questa serata ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo persino a me stesso.

Un'altra rapida occhiata all'orologio bastò per sincerarmi che segnava le 21 spaccate e vedere le 21:01 sarebbe stato per me un sufficiente pretesto per mandare al diavolo il mio "cavaliere per una notte".

Purtroppo, fui ridestato dal campanello, tristemente accompagnato da un'altra fugace occhiata al mio amico ticchettante che mestamente, almeno così mi parve, segnava ancora le 21:00.

In perfetto orario.

Mi accinsi alla porta con sguardo pesante, come stessi andando al patibolo con fare certo.

Al diavolo, sei stato tu a cacciarti in questa situazione pensai stupito, sorpreso dal mio stesso comportamento e da qualcosa che, sinceramente, non riuscivo a capire.

Paura?

Mi fermai alla porta con la mano sulla maniglia, inspirando e raccogliendo tutto il coraggio nel petto, come stessi per affrontare un drago o un mostro degli abissi.

È solo Bogum pensai, ricordando a me stesso che l'appellativo "ex" era comunque stato dato per un motivo, e che sarebbe stata una piccola dolce vendetta lasciarlo fuori la porta almeno un altro po'.

Sono troppo maturo per queste cose pensai, sfoderando uno dei peggiori falsi sorrisi della storia.

Boccheggiai ancora un ultimo sospiro mentre mentalmente ripassai il fatto che, diamine, ero io l'Alpha della coppia!

In un moto di stizza per il mio comportamento certamente poco "virile" e una riaccesa fiamma al basso ventre, mi portarono di scatto a girare la maniglia e fare leva, tirando finalmente a me il portone di casa per rivelare una esile figura nascosta dietro a... un enorme mazzo di fiori?

«Bogum...?» riuscì ad esalare in un sussurro, impallidendo alla vista di tutte quelle rose rosse, tra le quali capeggiava centrale, una splendida gemella blu.

Il mio sgomento non aveva eguali mentre il mio sguardo passava dall'enorme fascio al viso del possessore che, come un quadro di Botticelli, era dipinto dal più bello e sincero sorriso io avessi mai avuto la fortuna di vedere.

Indubbio Bogum sia maledettamente bello pensai, non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla perfezione dei suoi lineamenti e a quei difetti perfetti come il labbro inferiore lievemente più pronunciato del superiore.

«Buonasera Tae, lo so che odi aspettare quindi questi sono per farmi perdonare» disse con tono calmo ma allegro, ancora sorridendo in contrasto alla mia faccia perplessa.

Visibilmente contento di vedermi non potei fare a meno di pensare, lasciandomi contagiare dal suo sorriso, annuendo e prendendo con entrambe le mani lo stupendo regalo.

L'alfa e l'omega - TriskellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora