I

263 9 2
                                    

Il rumore assordante della sveglia, mi riporta alla realtà, distesi il braccio verso il comodino per spegnerla, ma proprio in quel momento mio padre irruppe nella stanza:"Taylor svegliati, oggi è il grande giorno, si trasloca"!

Bastarono quelle semplici parole, per farmi sbarrare del tutto gli occhi, serrandoli velocemente quando entrarono a contatto con i raggi del sole che filtravano dalla finestra.

Sentii mio padre ridere dall'altra parte della stanza, e una volta uscito, sprofondai con la testa nel cuscino, lanciando un urlo soffocato.

Non voglio traslocare, qui ho tutta la mia vita, i miei amici, la scuola e sopratutto Jackson. Lui è il mio fidanzato da tre anni a questa parte ormai, la distanza sicuro non sarà una difficoltà per noi, ma non vederlo per così tanto tempo di sicuro causerà dei problemi.

E ora mi starete chiedendo perché stai traslocando in un posto chiamato Beacon hills? Ve lo spiego subito. Qualche mese dopo la morte della mamma, mio papà è riuscito a rifarsi una vita, ha incontrato una nuova donna, si sono innamorati e ha ben pensato di andare a vivere là da lei.

Ma torniamo al presente: mi alzai goffamente dal letto, mi infilai le pantofole e scesi giù in cucina, dove la colazione era già apparecchiata sulla tavola e mio padre con un sorriso a trentaquattro denti intento a tirare fuori gli ultimi pancake dalla pentola. Già, è un vero disastro mio padre in cucina.

Mi avvicinai alla tavola e mi sedetti al mio solito posto, e piano piano la tristezza iniziò ad impossessarsi di me, sarei riuscita ad avere degli amici nella mia nuova scuola? I primi anni del liceo li ho vissuti nel buio più totale, venivo presa di mira dai ragazzi più grandi, e la mattina non volevo alzarmi per andare a scuola.

Poi fortunatamente da quando mi sono fidanzata con Jackson, hanno smesso di importunarmi, forse avevano paura di lui? Mi sono sempre posta questa domanda, ma la risposta non aveva importanza, tutto ciò che mi importava era che da quel momento non ricevetti più fastidio da parte loro.

Le uniche amiche che avevo erano Chloe e Anna, erano state le uniche a prendere le mie difese durante quel periodo buio, e mi erano state molto vicine durante la morte di mia madre.

Già, la morte di mia madre era stata la cosa più inaspettata del mondo, un giorno prima stava bene è quello dopo mi ritrovavo in un fiume di lacrime, mentre mio padre al telefono cercava in qualche modo di farmi calmare, ma tutto fu invano.

Il giorno del suo funerale, non venne nessuno delle mie "amiche" tranne loro, da quel giorno, non mi hanno mai lasciata sola, neanche per un momento, pensando che potessi fare qualsiasi cosa in preda ad un momento di debolezza.

Ora che avevo finito la colazione, e mi ritrovavo a sistemare gli ultimo scatoloni, mi passarono per la testa tutti i bei momento trascorsi in questa città, che ormai faceva parte di me.

Tirai fuori dall'armadio gli ultimi vestiti che avevo lasciato fuori appositamente, così da non dover poi creare un macello per la stanza, cercandoli negli scatoloni.

L'outfit che avevo scelto era molto semplice: una giacca verde, una maglietta nera con un pantalone a zampa anche esso nero e delle Jordan verdi che riprendevano la giacca. Non era mio solito vestirsi un questo modo, ma visto che la mia vita sta per cambiare drasticamente, perché non provare a cambiare a partire da me stessa?

Presi in mano tre dei miei scatoloni, e scesi attentamente le scale, per evitare di non cadere per terra e farmi male poco prima di partire. Portai gli scatoloni nel furgoncino e attesi l'arrivo di mio padre, per poter "finalmente salire in macchina".

Avevo già salutato le mie amiche e Jackson la sera prima, quando inaspettatamente mi bendarono e mi portarono in un luogo addobbato con foto che ritraevano i nostri momenti più belli passati insieme, e con loro c'era un video, dove ognuno aveva speso delle bellissime parole per rappresentare il rapporto che ci legava.

E ovviamente alla fine della sorpresa sono scoppiata a piangere, li ho abbracciati tutti e mi sono goduta la nostra ultima serata insieme, promettendogli però che sarei venuta a trovarli in qualsiasi momento possibile. Certo dirgli addio non era stato per niente facile, ma in gioco c'era la felicità di mio padre e se lui voleva questo, pure se in disaccordo l'avrei seguito.

E quando sentii il clacson della macchina di mio padre ,capii che era arrivato il momento di andare, percorsi per l'ultima volta il viale di quella piccola casa, è una volta aver chiuso il cancello, entrai dentro la macchina nel sedile anteriore.

Accesi il mio aipod, misi le cuffie nelle orecchie e feci partire la mia canzone preferita:

Red lights, stop signs
I still see your face in the white cars, front yards
Can't drive past the places we used to go to
'Cause I still fuckin' love you, babe
Sidewalks we crossed
I still hear your voice in the traffic, we're laughing
Over all the noise
God, I'm so blue, know we're through
But I still fuckin' love you, babe.

E cantando a squarciagola questa canzone, con mio padre affianco che guardava dritto la strada con un sorriso compiaciuto, mi resi conto che forse iniziare una nuova vita, con nuove persone, in una nuova città, non fosse poi un'idea tanto brutta, nonostante tutti i contro di questa sua scelta.

Avevamo discusso per mesi prima di prendere questa decisione, ma alla fine aveva vinto lui, nonostante gli ripetetti più volte di non voler partire e lasciare la mia vecchia vita.

E ora mi rendo conto di quanto io sia stata egoista in quel momento, rinfacciando a mio padre, quanto a lui in realtà, interessasse solamente la sua di felicità.

E quando iniziarono a passare le ore in macchina, e più mi allontanavo da quello che era stata la mia casa per così tanto tempo, più mi rendevo conto di quanto la mia vita sarebbe cambiata di lì a poco.

E quando mio padre disse con voce squillante di essere finalmente arrivati, scesi dalla macchina, ho capito era arrivato il momento di lasciarsi tutto alle spalle, e di vedere quello che, una città come Beacon Hills ha da offrire, senza però sapere quello che mi sarebbe aspettato una volta aver messo piede in quel posto...

Angolo autrice:
Okay ragazzi, questo è il primo di una serie di di dodici capitoli, che ho già scritto tutti, per questo gli aggiornamenti saranno regolare, quindi due/ tre giorni a settimana senza orari precisi, quindi aspettate il secondo capitolo.
Come ho detto li ho già scritti tutti e dodici quindi sarà qualcosa di regolare, intanto fatemi sapere cose ne pensate della storia, se vi potrebbe interessare e se la continuerete a leggere, al prossimo capitolo.

 dance of wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora