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Un corpo di una ragazza era tagliato perfettamente a metà, e aveva gli occhi aperti, come se stesse aspettando che la uccidesse, era rannicchiata su se stessa, le braccia erano attaccate al corpo ed erano messe come in segno di protezione.

Forse era suo il sangue che avevo visto sulla parete dentro casa, forse era questo il segreto di quell'uomo, per questo allora mi ha quasi ucciso, per paura che scoprissi il suo segreto.

E dopo aver riflettuto, constatai che non era la cosa migliore da fare rimanere in quel luogo, l'uomo sarebbe potuto ritornare da un secondo all'altro, mi alzai da terra, e tolsi i residui di erba rimasti sui miei jeans e come se stessi correndo una maratona, alla velocità della luce, che Flash spostati, uscii dal bosco per tornare a casa.

Arrivata sulla soglia della porta, mi tolsi le scarpe sporche di fango e me ne andai dritta in camera, non volevo neanche mangiare, quello che avevo visto mi aveva fatto venire il voltastomaco, quindi mi misi il pigiama, dicendo a mio padre di aver già mangiato fuori e mi misi sotto le coperte, cercando di dormire.

I risultati come pensavo furono scarsi, quell'immagine si ripeteva nella mia testa costantemente, non facendomi dormire per tutta la notte e la mattina seguente sarei pure dovuta ritornare a scuola.

"Forza svegliati" ed ecco tornata la voce non troppo soave di mio padre, sospiro pesantemente contro il cuscino e ancora nel mondo dei sogni decido di alzarmi dal letto, pessima idea, visto che essendomi alzata troppo in fretta la testa ha iniziato a girare e questo ha comportato a fare un volo facendomi finire con la faccia dritta sul pavimento.

E dopo questo spiacevole avvenimento che mi è costato un'enorme taglio sulla fronte, così da sembrare ancora più scappata di casa, scesi le scale per dirigermi in cucina per la colazione.

E il mondo sembrava essere proprio contro di me, perché stranamente il tostapane ha ben deciso di scoppiare e quindi dopo la caduta e la colazione saltata, tornai in camera e una volta pronta presi lo zaino e uscii di casa, chiudendo la porta a chiave visto che mio padre era già uscito lasciandomi da sola.

Durante tutto il tragitto un senso d'ansia mi attraversò la colonna vertebrale, come avrebbero reagito i miei amici al mio ritorno a scuola? Sapevano dell'accaduto? Si erano almeno preoccupati?

Ma ora avrei avuto le mie risposte, ero praticamente arrivata a scuola, e sentivo già la gente sussurrare e spalancando gli occhi appena mi vedevano, si era evidente che sapevano dell'accaduto, era fin troppo evidente.

Presi la solita scarica di coraggio e mi avvicinai verso l'entrata dove di sfuggita avevo visto Stiles con i suoi amici, mi avvicinai a loro lentamente e li salutai con un semplice gesto di mano, ricambiato da loro aggiungendo anche un "come stai" e se mi fossi ripresa dopo quello che era successo.

Li rassicurai e dopo aver parlato un altro po' con loro, sentimmo la campanella suonare, segno che stavano iniziando le lezioni, e insieme a loro entrammo all'interno dell'istituto, che per quanto fosse bello non mi era mancato neanche un po'.

Ci dividemmo in quanto le nostre ore di lezione non combaciavano, io mi diressi verso gli armadietti e dopo aver preso gli ultimi libri e aver posato quelli inutili mi diressi verso l'aula di chimica, una materia che detto sinceramente non sopportavo più di tanto, la letteratura era molto più affascinante, i poeti, i romanzieri, gli scrittori non potevano essere di sicuro messi a paragone con la chimica, che per quanto fosse una materia interessante non mi sarebbe andata a genio lo stesso.

E dopo questa piccola pausa di riflessione entrai in classe, e notai con un po' di disagio che erano già tutti seduti al proprio banco e il professore Adrian Harris era già entrato in classe, squadrandomi dalla testa ai piedi con uno sguardo abbastanza scettico.

"Forza signorina vuole muoversi o dobbiamo perdere tempo fino alla fine della lezione? Per colpa sua abbiamo già perso dieci minuti, direi che è abbastanza" beh direi non male come prima impressione no?

E senza farmelo ripetere due volte, corsi verso il primo banco libero, che ovviamente era quello in prima fila, mi sembra giusto, sono arrivata per ultima.

Il professore Harris iniziò a spiegare, e come al solito ci capii poco e nulla, e di quel poco che avevo capito, un tre quarti era occupato dalla comprensione del titolo, era già un passo avanti, no?

E finalmente finita la lezione di chimica che era andata un vero e proprio disastro, mi diressi di nuovo verso gli armadietti per posare i libri e prendere quelli che mi sarebbero serviti per l'ora successiva.

Ora mi stavo dirigendo verso l'aula della professoressa Finch, che se non sbaglio era il corso di biologia avanzato.

Come da copione, arrivai in ritardo anche a questa lezione, ma la professoressa Finch al contrario del professore Harris e con mia sorpresa, prese le mie difese giustificandomi dicendo "capisco, sei nuova e dopo tutto quello che ti è successo è normale, vai tranquilla e siediti al primo banco libero che trovi".

Ho come la vaga impressione che questa professoressa potrebbe essermi molto simpatica, e come dicono tutti la prima impressione conta no?

Prima di iniziare la lezione, la professoressa Finch mi chiamò alla lavagna, per fare una breve presentazione su di me e spiegandomi i meccanismi delle sue lezione, dicendo che la maggior parte delle volte ci avrebbe portato in laboratorio per vedere delle cose legate alla biologia di cui non ricordo minimamente il nome, e detto questo mi fece tornare al posto per iniziare la lezione.

Finalmente era finita anche questa giornata scolastica e con mio stupida Stiles, Scoot, Malia e Lydia, mi avevano invitato a casa di Stiles per passare un pomeriggio insieme per conoscerci meglio.

Una volta entrati in casa feci attenzione a non sporcare nulla, maldestra come sono oltre a sporcare il pavimento, sarei stata pure in grado di rompere tutte le cose che mi circondavano.

E dopo aver parlato un po' decidi di dire a loro ciò che avevo visto nel bosco "sapere ragazzi sono ritornata nel bosco, e questa volta ho visto una cosa orribile, c'era il corpo di una donna tagliato a metà, camuffato con uno strozza lupo, sono sicura che sia stato quell'uomo dagli occhi rossi ad averla uccisa"

E detto questo per poco Stiles non si strozzò con il succo di frutta, facendomi un sorriso come per dire "si sto bene, mi è solo andato di traverso" -avevo per caso detto qualcosa di sbagliato-?

"Stiles scusami puoi venire un secondo di là"?
Questa volta a parlare fu Scott seguito da Malia e Lydia, e dopo aver aspettato per dieci minuti abbondanti decisi di andare a chiamarli.

"Taylor non lo deve assolutamente sapere"
A parlare fu Stiles e senza pensarci due volte risposi, "cosa non devo venire a sapere"?

Tutti si girarono verso di me e Stiles provò a giustificarsi dicendo qualcosa...

Angolo autrice:
Spero che continuerete a leggere questa storia, e intanto vi lascio il quinto capitolo, da qui in poi inizierà la storia vera e propria incentrata su fatti e personaggi appartenenti a teen wolf.
Spero che intanto questo capitolo vi piaccia :)

 dance of wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora