11. Hai paura di me?

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Ciò che mi ha detto Riley non è una bugia, e le occhiate maligne di Hayley e di Corinne ne sono la conferma. Ha davvero raccontato stronzate su di me un giro.

È passato tanto tempo dall'ultima volta che mi sono fatta vedere insieme ad un ragazzo in quel senso. E lo sa tutta la scuola, le notizie girano in fretta in questo posto. Sì, sono piuttosto riservata e sono brava a tenere le cose private, ma le persone come Corinne sono pericolose. Brama nuovi pettegolezzi ad ogni ora del giorno, sfama la sua curiosità grazie ai duemila siti, blog e pagine su Instagram che segue assiduamente. È sempre aggiornata su ogni minima cosa, perfino su ciò che accade all'interno delle famiglie degli studenti di questa scuola.

Ciò che è successo a me, è stato piuttosto evidente, dato che il luogo dell'accaduto è questo. Il preside le aveva proibito categoricamente di pubblicare articoli sulla morte di mio padre, per rispetto nei confronti della mia famiglia, ma superato lo shock iniziale, si è data subito da fare.

E adesso mi sento come se fossi intrappolata in una prigione di vetro, gli occhi degli altri non sono altro che dei fanali puntati su di me. Tutti mi guardano, ma non possono sfiorarmi.

L'istinto di sopravvivenza mi dice di annullarmi, di sfuggire ai loro sguardi e al loro borbottio. Ma le mie gambe riescono soltanto a farmi indietreggiare di poco, fino a raggiungere l'esatto punto in cui ho visto mio padre per l'ultima volta.

Quella volta in cui mi aveva stretto a sé, rubandomi il fiato, la forza, la vitalità. Quelle braccia possenti che mi stritolavano incontrollabili, innescando dentro di me un senso di paura devastante. L'ultimo abbraccio di papà mi ha prosciugato, si è preso tutto e mi ha lasciato soltanto con un vuoto incolmabile nel petto.

E non è altro che un mostro che continuo a nutrire in silenzio ogni notte. Prima di chiudere gli occhi il suo sibilo solletica la mia mente, sussurra gelido: «Un giorno riuscirò a risucchiarti definitivamente al mio interno e sarai la mia prigioniera. Ti cucirò addosso un vestito di spine e nessuno oserà più avvicinarsi a te.»

«Chandra», la voce delicata di Riley mi riporta di nuovo qui. Il suo volto preoccupato appare davanti ai miei occhi.

Le rivolgo una breve occhiata, perché la mia attenzione è focalizzata sullo scambio di battute tra Corinne, Hayley e Aretha. Quest'ultima si finge sorpresa, si porta la mano davanti alla bocca per nascondere lo stupore e poi i suoi occhi fulminei scattano su di me come due fari abbaglianti.

Sono sotto i riflettori di nuovo. Gli altri girano intorno a me come degli avvoltoi pronti a divorarmi.

«Ehi, le stai fissando da un paio di minuti ormai e tutto ciò sta diventando un pochino inquietante! Cerca di ignorarle... Lo sai che Corinne è sempre alla ricerca di qualche notizia bollente e a costo di creare polemiche, è capace di inventare stronzate», sfrega delicatamente la mano sulla mia spalla.

È dannatamente difficile ignorare le voci che girano sul mio conto. Prima ero soltanto quella a cui è morto il padre, adesso sono quella che se la fa con gli uomini più grandi, secondo la sua mente illuminata.

«Se il gossip è il suo pane quotidiano, allora mi assicurerò di sfamarla a modo mio», mi scrollo il suo braccio di dosso con una mossa brusca.

«Aspetta, che cosa intendi esattamente? E perché suona come se stessi per lanciarla da uno scoglio?», chiede alle mie spalle, ma la ignoro e mi allontano.

«Ehi tu!», grido, raggiungendola a grandi falcate.

Corinne si gira verso di me. Sorride dissimulando il disgusto che prova per me. Picchietta le unghie rosa sulla cover dell'iPad, poi fa una bolla con la gomma che sta masticando e la fa scoppiare. «Sì?», chiede con un'alzata del sopracciglio.

Un bacio dall'altra parte della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora