30. Non posso lasciarti andare

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Tell me when the light goes out
That even in the dark we can find a way out
Tell me now 'cause I believe in something
I believe in us

-James Bay, Us




Guardo il cancello della scuola e trattengo il fiato. Stringo le cinghie dello zaino e mi preparo al mio ultimo giorno di scuola. Il mio ultimo giorno di vita.

Non ho nemmeno salutato mia sorella. E nemmeno mia madre. A malapena riesce a guardarmi.

Osservo la moltitudine di studenti davanti a me. I miei pensieri sono talmente rumorosi che ogni singolo suono intorno a me si annulla. Chissà quanti di loro si sentono come me. Chissà cosa fanno per essere sempre così sorridenti davanti agli altri.

E poi, all'improvviso, tutti gli occhi sono puntati su di me. Se mia madre non mi avesse data per dispersa e avesse appiccicato la mia foto perfino sul cancello della scuola, adesso sarei passata inosservata e avrei continuato ad essere invisibile.

Sì, sono qui, vorrei dire. Sono viva. Per adesso.

Qualcuno getta le braccia intorno al mio collo e mi soffoca in un abbraccio.

«Oddio, sei viva!», mi stringe forte a sé. «Mi hai fatto prendere uno spavento enorme! Dove diavolo eri finita?», Riley mi afferra per le spalle e inizia a scuotermi come impazzita. «Se questo ti sembra un gioco, sappi che non è divertente».

Mi scrollo le sue mani di dosso e deglutisco. Perché pensano tutti che io stia giocando?

«Sasha sembra disperato. Dovresti vederlo... », mi dice e sbuffo una risata, alzando poi gli occhi al cielo.

«Dovreste vedere me», sussurro con un groppo in gola. «Me», aggiungo e poi le regalo un sorriso, trattenendo le lacrime.

«Oh, Chandra...», mi abbraccia di nuovo, ma io mi sento soffocata. Mi sento fuori luogo. Non sono abbastanza per me. Per il mondo. Per la vita. Non sono abbastanza forte da vivere come se tutto ciò fosse semplice.

E mentre Riley cerca di guardarmi negli occhi, cercando di capire il mio dolore, io dentro di me sorrido rassegnata.

È troppo tardi, Riley. Non c'è più niente da vedere. Non c'è più niente da scoprire. Il mio dolore è tornato giù, nel profondo, in quell'oscurità che ho cercato di ignorare troppe volte.

Questo posto... queste lacrime, non hanno più senso.

Non guardo più il cielo sperando che mio padre mi accolga tra le sue braccia.

Non gli parlo più come se fosse l'unico motivo per cui sono ancora viva.

Il suo ricordo non è più il mio rifugio e le parole di mia madre sono diventate il mio incubo adesso.

«Letteratura alla prima ora, eh», dico cercando di apparire normale. «Bella seccatura».

«Chandra...», Riley pronuncia il mio nome preoccupata. «Stai bene?»

«Grazie di averlo chiesto», le prendo la mano per pochi secondi. «Starò bene».

Quando sai che è il tuo ultimo giorno di vita, ti senti come se tutto ciò intorno a te stesse rallentando. Il futuro che avresti voluto vivere scorre davanti ai tuoi occhi come un lampo, facendoti rivivere tutti i tuoi sogni, tutte le tue fantasie. Rimani intrappolato in una goccia che non vede l'ora di schiantarsi al suolo. Tutto appare grigio e freddo. E vedi sorrisi che avresti voluto sfoggiare anche tu con la stessa gioia, con la stessa spontaneità.

Un bacio dall'altra parte della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora