- Non avresti dovuto farlo. Se ne sarebbe andato- la rimproverò Salom.
Lijia scosse la testa:
- No, non sarebbe andato via senza di me, a meno che non l'avessi sconfitto. L'Imperatore non vuole che io continui a vivere perché metto in pericolo la sua persona più con il segreto che custodisco da anni piuttosto che con la mia abilità nell'arte magica. E già precedentemente ha inviato Ukufa ad uccidermi. Come stava Astrea quando l'hai portata alla grotta?- domandò poi, dopo aver spiegato le ragioni per cui aveva accettato di scontrarsi con Ukufa.
- Abbastanza bene. Era parecchio stanca, ma non è svenuta. Tu invece come stai? Un'ora fa non riuscivi nemmeno a stare in piedi e ora hai vinto Ukufa.
- Mi sento meglio – rispose Lijia – Il mio cuore batte e sento di nuovo Kvest, ma la magia non è sparita e non ne ho il controllo. Ho ancora la sensazione che questo corpo non sia il mio, però almeno riesco a muovermi.
Per un po' rimasero zitti, seduti fuori dalla caverna di Salom e Astrea. Poi Lijia interruppe il silenzio:
- Salom, grazie per ciò che stai facendo e per ciò che hai già fatto. A malapena ho avuto modo di conoscerti. Tuttavia mi fido di te, anche perché hai la fiducia di Ewart, e se lui ti reputa un amico, allora sei il benvenuto in questa sgangherata compagnia di fuorilegge.
Al ragazzo brillavano gli occhi quando sorrise a Lijia come ringraziamento. Per lui contava molto l'approvazione della Maledetta.
- Salom? Ci sei?
La voce di Astrea li riportò alla realtà ed entrarono nella grotta.
- Va meglio?- chiese Lijia ad Astrea.
- Sì, grazie. Invece Ukufa? Dov'è?
- È andato via. Ora vado anch'io: ho bisogno di tornare a casa. Tu intanto riposati.
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La Ragazza della Morte - Sangue maledetto
FantasyLIBRO SECONDO DE "LA RAGAZZA DELLA MORTE" Kvest non c'è più. Lijia è in fin di vita. Lo scenario non è dei migliori per coloro che sono accanto alla nostra Ragazza della Morte. Ewart, stanco di non fare nulla, decide di partire per trovare Kvest e...