Capitolo 2 - Ewart

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Uscì dalla grotta. Teneva la testa china e camminava velocemente.

Si ritrovò a correre verso il mare, attraversando il breve tratto di foresta che separava la loro casa dalla spiaggia.

La disperazione gli faceva aumentare sempre di più la sua velocità... si fermò di colpo, appoggiandosi contro un albero. Non cercò nemmeno di trattenere le lacrime. Vedere Lijia così...  immobile, morta... Lo aveva colpito dentro.

Astrea lo raggiunse di corsa. Quando vide le lacrime che rigavano il bel volto del fratello, lo abbracciò, infondendo in quell'abbraccio tutto il dolore che provava vedendo sia Lijia che lui ridotti in quel modo.

- Odio vederti così.

- Io odio vedere Lijia così...

- Anche per me è difficile. Persino Jeremy è distrutto.

- È diverso. Lui...

- Jeremy è il migliore amico di Lijia, hanno passato molti anni contando l'uno sull'altra, si vogliono bene. Tutti stiamo soffrendo per Lijia. Nessuno sopporta lo stato in cui si trova.

Ewart prese un sasso e lo lanciò, sprizzando rabbia da tutti i pori.

- Ma perché Kvest ha voluto fare quell'incantesimo maledetto, senza rendersi conto di non avere abbastanza energia? Perché i draghi non l'hanno dimenticato quando potevano? Perché hanno voluto conservare quella maledetta magia che provoca soltanto morte...

Astrea era indecisa: non sapeva se abbracciarlo di nuovo oppure farlo parlare con Jeremy. Anche l'altro ragazzo si trovava nel suo stesso stato, magari si sarebbero fatti coraggio a vicenda.

- Vieni con me...

Tornarono insieme davanti alla grotta di Lijia. Jeremy stava seduto lì davanti e scarabocchiava qualcosa per terra.

- Vai.

- Dove?

- Da Jeremy. Parlaci. Ti farà bene.

Poi Astrea, con il viso pallido e con due profonde occhiaie che le cerchiavano gli occhi, raggiunse con un sorriso spento Salom. I due si diedero un lieve e sfuggente bacio.

Ewart distolse lo sguardo. Gli doleva troppo il cuore: con Lijia non lo poteva più fare. Era contento per loro due ed era felice che avessero deciso di fidanzarsi, anche se il momento in cui avevano preso la suddetta decisione non era dei migliori.

Si sedette vicino a Jeremy. Momenti di intenso imbarazzo seguirono quel gesto. Poi, inaspettatamente, Jeremy iniziò a raccontare:

- Lijia mi ha subito attratto, sin dalla prima volta che la vidi. È successo quando abbiamo iniziato a frequentare il CAFM. Se ne stava in disparte, cercava di non farsi notare. Si nascondeva dietro i suoi lunghi capelli, come se volesse scomparire. La sera si congedava presto e veniva spesso presa in giro dai nostri compagni, malgrado fosse la ragazza più bella del gruppo.

Ewart fissò la terra, tentando di celare le lacrime.

- Durante un allenamento, però, il mio compagno di duello prese la faccenda troppo seriamente. Rischiò di uccidermi...

Ewart si girò verso di lui e, curioso, gli chiese impaziente:

- Cosa accadde?

- Lijia parò in tempo l'affondo che mi avrebbe potuto uccidere. Le devo la vita. Con la sua agilità disarmò il mio avversario. Quando si girò verso di me... fu come in una visione. Vidi una Dea, che mai sarebbe stata sconfitta, mai sarebbe morta e mai mi avrebbe abbandonato.

Ewart lo guardò, senza capire bene cosa lui provasse verso quel ragazzo, uguale a lui. Entrambi avevano perso Lijia e ambedue stavano male vedendola ridotta come un cadavere.

- Ora Lijia è completamente diversa. È una morta vivente, eppure vedo ancora in lei quella Dea bellissima.

Ewart sospirò:

- Lijia è una Dea, solo che... beh, in questo momento non ha Kvest.

Entrambi tornarono a studiare la terra sotto i loro piedi. I fili d'erba ondeggiavano leggeri e le prime foglie cadevano dagli alberi mosse dal vento, palesando l'approssimarsi dell'autunno.

All'improvviso Ewart esclamò:

- Certo! Kvest è la chiave!

- Come?

- Scusa Jeremy, ma devo proprio andare!

E corse via chiamando Deloi come un matto, lasciando lì Jeremy allibito.

La Ragazza della Morte - Sangue maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora