[38] nel posto giusto, tra le sue braccia.

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Lunedì 9 Novembre

Non era facile per Allegra analizzare i suoi sentimenti, ciò che provava

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Non era facile per Allegra analizzare i suoi sentimenti, ciò che provava.
Con gli altri era sempre brava, a dare consigli, a capirli e ad esserci nel momento del bisogno.
Con lei invece lo era meno, molto meno.

Cosa provava?
Stava facendo la cosa giusta?

Erano queste le domande che le frullavano nella testa ogni qual volta i suoi pensieri finivano sul ballerino.

Non era amore, era troppo presto per esserlo, l'amore andava coltivato nel tempo, doveva essere fatto crescere pian piano.

Eppure era qualcosa, qualcosa di maledettamente reale, qualcosa che le faceva quasi toccare il cielo con un dito ogni volta che Christian si avvicinava a lei per baciarla.

Qualcosa che le faceva aumentare la frequenza cardiaca ogni qualvolta lui si trovasse nei paraggi, qualcosa che faceva si che la ragazza lo osservasse incantata quando ballava, quando si muoveva o anche quando si sedeva vicino a lei, magari pure stringendole la coscia con la mano, come tanto gli piaceva fare.

Era qualcosa di forte quello che provava, troppo forte per il tempo che si conoscevano, qualcosa che cresceva sempre di più.

Lo stesso qualcosa che aveva provato sin dalla prima volta che l'aveva visto, in quel locale dalle luci stroboscopiche.

Quindi non sapeva se stava realmente facendo la cosa giusta, anche perché la sua priorità doveva essere solo ballare ma sicuramente era quello che sentiva di fare, quello che voleva fare.

Stare con lui, vicino a lui, al momento la faceva stare bene e finché sarebbe stato così -finché la presenza dell'uno faceva bene all'altro- allora ciò che stavano facendo, quel rapporto che stavano coltivano e cercando di far crescere insieme, andava bene.

"A che stai pensando?", le chiese lui girandosi e facendo così trovare i loro volti a pochi centimetri di distanza.

"Ti ricordi quella notte di ferragosto?"
rispose con un altra domanda lei, le era uscita così, spontaneamente.

Molte volte in quei giorni e in quelli passati si era interrogata sul perché, quella sera tra tutte le ragazze presenti lo sguardo di lui si era soffermato su di lei, cosa l'aveva spinto ad andarle a parlare e infine, non per importanza, perché lei si era lasciata andare così tanto con lui.

Come mai, prima di quella sera, le capitato.

"Eccome se me la ricordo" esclamò con tono malizioso, tono a cui la ragazza rispose alzando gli occhi al cielo e dandogli una leggera gomitata "a parte gli scherzi ricordo tutto di quella serata, non sai per quanto tempo ti ho guardata Alle, per quanto tempo mi sono incantato vedendoti ballare", le parole del ragazzo erano poco udibili, quasi impercettibili ma lei le sentì e le si bloccò il fiato al pensiero degli occhi del ballerino fissi su di lei.

"Eri stupenda, sembravi quasi una creatura mistica, non so dirti come o il perché ma spiccavi tra tutti gli altri e le altre ed era questo quello che mi aveva spinto a venire da te" ammise poi giocando con una ciocca di capelli della ballerina che raccolse tutte le sue parole e le costudì per poi rivelare qualcosa anche lei "Sei il primo con cui mi sia lasciata andare così tanto, non so perché ma quando sei venuto da me, quando mi hai parlato, quando ce ne siamo andati insieme dalla discoteca, non so era come se tutto fosse tremendamente giusto. E io non l'ho mai fatto, mai sono andata via dalla discoteca con un ragazzo conosciuto il giorno stesso, mai ho lasciato lì i miei amici per lui ma con te mi è venuto quasi naturale non so perché."

"Forse doveva solamente accadere, forse era destino che incontrassimo quella sera e poi nuovamente qua" le mormorò con un fil di voce il ballerino prima di lasciarle un veloce bacio a stampo "forse si, forse hai ragione" sussurrò poi lei.

"Chri", lo richiamò dopo qualche minuto di silenzio la ragazza "posso dormire qui?" chiese poi.

Lui in risposta spense la luce, alzò la coperta e poi le abbracciò.

Si, sicuramente stava facendo la cosa giusta, sicuramente ora era nel posto giusto.
Tra le sue braccia.

Tra le sue braccia

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One summer evening / Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora