"Hai preso tutto, sei sicuro?" Erano all'aeroporto, Rossella li aveva accompagnati e continuava a guardarsi intorno, non voleva nessun paparazzo.
"Si, tutto" Disse tenendo stretta la valigia
"No, hai dimenticato quella cosa... come si chiama... andiamo a casa!" Lui le prese il braccio, l'avvicinò a se e le alzò la testa
"Non ho dimenticato nulla piccola, devo andare" Lei lo abbracciò e lo strinse a se "Non piangere, non farlo, ti prego mi fai star male poi. Torno presto lo sai"
"Eh se..." disse sempre abbracciata a lui, ma Charles la tolse, le teneva le braccia e le sorrideva
"No, nessun eh se. Ci vediamo tra un mese" Si abbassò, diede un bacio alla pancia, e incominciò a parlare con il piccolo, Virginia notò che versò qualche lacrima, così nel mentre, gli accarezzava i capelli. Da lontano sentirono però delle urla, Charles si alzò di fretta e si guardò attorno, diede un bacio a Virginia e salì le scale mobili.
"C'È LA RAGAZZA, VUOL DIRE CHE LUI È VICINO!" Disse una delle voci ad un altro. Rossella la prese
"Scusa ma troppo stress non ti fa bene. Andiamo" Corsero in auto, Virginia guardò dietro di lei, guardando i sedili e le venne in mente un ricordo con Charles, poi si girò, e per tutto il viaggio, rimase a guardar fuori dal finestrino.
LECLERC
"Charles, Carlos, siete pronti? Possiamo partire?" Sainz rispose, Charles invece, prese il suo computer, si mise le cuffie e si sedette nel posto che gli avevano indicato. L'aereo così partì, Sainz cercò di parlare un pò con Leclerc, ma da dopo l'incidente non era più lo stesso, era più freddo, più apatico, più stronzo, cercava di ignorare il compagno di scuderia assillante, ma alla fine si tolse le cuffiette.
"Carlos..." Chiuse il PC
"Pronto al ritorno in pista?" Gli sorrise, poi si alzò, fece finta di andare in bagno, si guardò però allo specchio, vide le bende, notò che una si stava per staccare, senza pensarci se la tolse, la buttò e fece per uscire, però nessuno lo aveva mai visto senza benda, nessuno men che meno la sua futura moglie, così decise di mandare un messaggio, prima a Virginia, non hai idea di quanto tu già mi manchi. Ma poi, il secondo, era diretto a Sainz, potresti per favore prendermi le bende dalla valigia e portarmele qua? Lo lesse subito, e dopo pochi istanti, bussò alla porta del bagno
"Sono io, apri" Disse continuando a bussare
"Meglio di no, lasciale pure la, io arrivo"
"Charles, sei sicuro? Ti posso aiutare se vuoi" Sbuffò ed aprì la porta
"Felice, hai visto il mostro!" Carlos entrò, e chiuse la porta, prese le bende e gliele porse
"Charles non è così, non sei un mostro, con il tempo vedrai che miglioreranno..." Rimase con il braccio verso di lui, con le bende in mano. Charles le prese
"Grazie, davvero. Ora dovrei mettermi queste, ci vediamo fuori." Annuì, ed uscì dal bagno, rimase a guardarsi allo specchio, ma poi il telefono squillò; era un messaggio, la risposta di Virginia; ci vediamo presto, tu cerca di non dar troppo peso alle cose e divertirti, ti amo.
Leggerlo lo fece sentire meglio, voleva tornare a casa, oramai si era abituato a quella vita, ma questa anche, era la sua vita. Lec stiamo atterrando, urlò qualcuno da fuori, rispose, si guardò nuovamente allo specchio, mise le bende e sopra di esse un cappello in modo da non farle notare molto. Uscì, l'aereo era atterrato, guardò fuori dal finestrino assieme a Sainz
"Mio dio quanta gente" Disse carlos
"Pensa quando arriveremo in pista" Continuò lui mentre prendeva i bagagli. Una macchina li stava aspettando per portarli in hotel, però, lo staff aveva deciso di mandare solo le valigie, loro sarebbero andati direttamente in pista. Dall'aeroporto ci misero un'ora ad arrivare, ma poi la videro, Charles ebbe la sensazione come la prima volta, era gasato il cuore gli batteva a mille. Scesero dall'auto, e videro che gli altri piloti erano già arrivati, Sainz andò da Ricciardo, mentre Charles diede un'occhiataccia a Hamilton, si volle unire a Carlos ma poi Lewis gli andò in contro.
"Come sta?" Disse imbarazzato
"Chi? La mia futura moglie incinta... oppure la tua fidanzata che oramai vive a casa mia?"
"Entrambe, ma hai capito" Disse toccandogli il braccio, che lui guardò con ripudio.
"Almeno te ne preoccupi..." Continuò con aria di sfida
"Ovvio, ma l'ho persa" Charles ridacchiò, ma non trovava divertente la situazione, era arrabbiato anzi
"Se non cambi atteggiamento si, l'hai persa. Ora è felice come non la vedevo da un sacco di tempo, ha preso anche dei kg in più, ed è un bene, stava diventanto invisibile. Tu la trascuravi Lewis. Non ti eri nemmeno accorto della sua anoressia, della sua depressione... chissà cos'altro, solo per colpa delle tue stronzate!"
"Io..." Arrivò il cameriere con il vassoio dello Champagne, Charles ne prese due e uno glielo porse
"Tu non vuoi cambiare, ma non vuoi nemmeno stare solo. Devi scegliere o l'una o l'altra" Lewis prese il calice, arrivarono i giornalisti a scattare loro le foto, ma poi qualcuno volle fare qualche domanda a Charles, così si allontanò dicendo, rifletti, lui rimase immobile con il calice in mano, non aveva idea di cosa fare, a lui piaceva la sua vita, ma era seriamente innamorato di Noemi per cambiare radicalmente? Entrarono in uno stanzino dove c'era un tavolo con una sedia, Charles si sedette la, arrivò Carlos come supporto, i giornalisti poco dopo iniziarono.
"Come stai Charles?" Disse uno dal fondo
"Bene grazie" Disse lui, prima guardando l'uomo e poi Carlos
"Hamilton e la sua Mercedes hanno guadagnato molto terreno in tua assenza" Disse un altro
"Vero. È una domanda o stai solo cercando di farmi incazzare?" Tutti risero, compreso lui "Ma in fondo, cosa ne poteva, è furbo, ha guadagnato molti punti, anche perchè, io ero mezzo morto in ospedale" Disse ridendo, per poi guardare Sainz e sussurrare, non era una battuta.
"Ci puoi spiegare nel dettaglio gli interventi che hai subito?" bevve un sorso d'acqua
"Certo. Mi hanno messo metà della mia coscia in faccia che, a vedersi, può non essere bello, ma è molto vantaggioso per un pilota, così non mi andrà più il sudore negli occhi" Erano tutti felici di questa ripresa di Charles, piena di battute, Lewis rideva da dietro le quinte, ma ancora non era finita
"E cosa ti ha detto la tua ragazza quando ti ha visto?" Charles si bloccò, si mise a sorridere, per le telecamere ma ripensò a quel mese in ospedale, a come l'aveva trattata, a lei sfinita, al loro bambino che per colpa sua sarebbe potuto non nascere mai, ma volle comunque buttarla sul ridere.
"Ha detto... amore, non serve una faccia per guidare, ma il piede destro" Risero di nuovo tutti, meno che il giornalista che aveva fatto la domanda
"Dico sul serio. Pensi che la tua relazione andrà avanti, ora che sei in questo stato? Sei famoso si, ma lei è molto bella ed intelligente, pensì che rimarrà con il team ferrari o si butterà magari di nuovo sulla mercedes? O che magari, chiuda con la F1 e guardi altrove..." Sainz, prese il braccio di Charles, ma lui era già incazzato
"Anche io dico sul serio" Disse indicando il giornalista "Vaffanculo" Guardò poi le telecamere perchè sapeva di essere in diretta e sapeva che lei lo stava guardando, si tolse da dosso il microfono ed uscì. Uscirono tutti ed il giornalista anche fece per uscire ed andare alla sua macchina
"Luca, Luca aspetta!" Disse con il sorriso
"Oh Lewis, ciao. Hai sentito la mia ultima domanda a Charles, è troppo suscettibile..." Sbuffò lui, lo continuò ad insultare per un pò di tempo, Hamilton non disse nulla, fin che non arrivò in un luogo abbastanza nasconto
"Stronzo!" Lewis lo spinse dietro l'auto in modo che nessuno lo vedesse, lo picchio fino a spaccargli il naso e fargli uscire sangue
"CHE FAI" Lewis si scansò
"Ora va da tua moglie e chiedile che faccia hai. Bastardo"
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INNAMORATA DI UN PILOTA
FanfictionCharles e Lewis, due ragazzi entrambi disprezzati dalle proprie famiglie per la loro passione per le macchine e per voler fare questa passione un lavoro vero e proprio. Si dovranno trasferire in un altro paese dove conosceranno gente nuova e tra que...