L'inferno

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Virginia aveva scoperto da poco di essere incinta, lo aveva scoperto due giorni dopo l'incidente di Charles, non sapeva cosa fare, decise di non pensarci. Passava giorno e notte in ospedale dopo ciò che gli era successo. Erano passati 20 giorni e Charles aveva iniziato a riprendersi, le ferite stavano iniziando a rimarginarsi anche se i dottori, le avevano detto che non sarebbe mai tornato come prima. Ora poteva stare senza il tubo in gola ed era una cosa che apprezzava molto, non aveva mai capito quanto li piacesse parlare sino a quel momento. Ogni giorno i dottori andavano da lui e con un attrezzo in metallo da conficcare in gola per ripulire i polmoni, lui lo odiava ma se poteva, lo faceva per più tempo possibile così da poter uscir prima dall'ospedale. I primi giorni, metteva la F1 e lo faceva guardandola, Virginia diceva che si faceva del male due volte, non aveva ancora del tutto chiarito con Lewis e vederlo vincere tutte le corse lo faceva incazzare.

"Eccoti, sai, ti stavo proprio aspettando, ma come mai ti vanno stretti i jeans?" Virginia sbiancò alla sua affermazione, si guardò la pancia, aveva jeans a vita bassa ed effettivamente, le andavano stretti, incrociò le braccia e lo guardò

"Perchè?" Cercò di fare l'ingenua

"Beh, si vede piccola, sei ingrassata? Nessun problema eh, che sia chiaro" Si arrabbiò per le sue parole, ma si ricordò che era in ospedale e cercò di chiudere un occhio, non sapeva se dirgli la verità oppure...

"Troppe ciambelle amore" optò per l'altra opzione. Lui annuì incredulo, a lei manco piacevano le ciambelle, si sedette a guardare la F1, come sempre del resto, pensò lei, lo stavano raggiungendo tutti, Lewis era sempre primo da quando lui non c'era più, gli rodeva e non si faceva problemi a darlo a vedere. Virginia uscì, non aveva voglia di vederlo arrabbiato, decise di andare al bar, in lontananza vide qualcuno che conosceva e si avvicinò

"Questo è il mio numero se le può servire" Il dottore arrossì

"Rossella? Ma anche qui rimorchi?" Lei si girò di scatto e abbracciò la sorella

"Sorellina, certo è un dottore! Ma come sei conciata, mio dio sei uno schifo!"

"Ti ringrazio... oggi non ricevo altro che complimenti" Disse osservando la pancia che decise di coprire con una felpa

"Comunque si, dopo quello che è successo a Charles non punto più ai piloti, parlando di piloti, come sta mio cognato!" Virginia sbuffò, Rossella invece iniziò ad avviarsi nella 204, la sua camera, ma Virginia la fermò

"Non posso vederlo?" Disse curiosa

"Non è Charles al momento, al momento è Leclerc, un Leclerc parecchio stronzo che non si fa problemi a trattar male tutti, che non si fa problemi a trattar male me..." disse malinconica

"Ah cazzo, sorellina, vuoi andare a prendere un caffè? Ti va?" Virginia guardò la sua camera, lo vide arrabbiarsi contro il televisore e lanciare le cose, sorrise alla sorella in segno di approvazione. Rossella ordinò due caffè, tutti in ospedale conoscevano Virginia e di conseguenza la salutavano, provavano pena per lei, lei ricambiava  i saluti ma avrebbe solo voluto del tempo per se stessa, senza troppi riflettori. Si sedette al tavolo, Rossella con lei ed aspettarono i caffè

"Devi dirmi qualcosa?" Disse guardandola "Sono tua sorella maggiore, io ci sarò sempre per te anche se tu hai fatto più cose per me di quante io ne abbia fatte per te" Virginia si commosse e le strinse la mano, ma rimase in silenzio, poco dopo arrivò il barista che le porse i caffè e se ne andò "Dai, dimmelo!" 

"Cosa vuoi sapere?!" Disse nervosa, rompendo male la bustina di zucchero e rovesciandolo ovunque, pure su di se

"Che diventerò zia! Dimmelo!" sbarrò gli occhi

INNAMORATA DI UN PILOTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora