27. 𝐏𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞

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Quelle mese volò letteralmente. Tra il lavoro e la preparazione per un esame Jungkook non aveva nemmeno il tempo di respirare.

Eppure riusciva sempre a lasciare un segno a Taehyung: un biglietto che lasciava quando aveva una lezione in prima mattinata mentre il suo ragazzo dormiva beatamente, un sorriso non appena lo vedeva, le coccole prima di andare a dormire ed una parola dolce quando ritornava a casa.

Non la definiva una vera e propria routine come se avessero saltato lo step della proposta di matrimonio. Ogni giorno cercava di variare le cose e cercava di ritagliare del tempo per passarlo con lui. Che fosse una chiacchiera davanti ad un tè, una sessione di coccole o baci a lui andava bene: ogni secondo trascorso con Taehyung non si poteva definire tale poiché ogni cosa legata alla fisica spariva, risucchiata da un concetto così poco quantificabile rispetto un riferimento.

Ricordava la sua unica precedente relazione durante le medie e non poteva credere a quanto fosse maturato e a come le cose sembravano quasi identiche: la sua euforia quasi senza senso, il suo sorriso sempre presente in volto, il suo viaggiare nei pensieri e il bisogno dell'altro.

Ma Jungkook si accorse, forse non proprio in quel momento bensì durante uno di quei dormiveglia, che non aveva mai avuto un appuntamento con Taehyung. In effetti la loro relazione non era stata come quella degli altri: avevano decisamente saltato vari step, eppure, si sentiva affiatato con l'altro, come se si frequentassero da più di cinque mesi.

Forse era stata quella convivenza un po' forzata, un legame già predestinato tra loro e la loro affinità a portarli ad un punto che per altri poteva essere più o meno vicino.

Taehyung nei giorni a venire a quella notte gli aveva raccontato di più sul suo passato in modo più chiaro e aveva capito che lui non aveva mai avuto un primo appuntamento al contrario di lui. Sapere che, almeno in quello, Jungkook aveva un passo in più lo faceva sentire meno insicuro di quanto lo fosse di base.

Il suo primo appuntamento lo aveva organizzato la sua ragazza del tempo e lui non aveva fatto altro che ingarbugliarsi per ordinare qualcosa al cameriere che, con uno sguardo che di certo non aiutava, lo fissava impazientemente.

E così, in quel momento, era alla prese con le istruzioni di un blog di cucina, con uno di etichetta per la tavola mentre aspettava che il fioraio sotto casa sua gli desse il mazzo di fiori che, tra l'altro, era il suo collega Hoseok.

«Io non mi spiegherò mai come fai a tenere così tanti lavori.» disse il corvino vedendo l'altro indaffarato a rendere bello il mazzo.

«In realtà il proprietario si è rotto una gamba e restare chiusi proprio mentre San Valentino è quasi alle porte era un enorme perdita di denaro. Dato che la moglie di pomeriggio lavora e che la caffetteria è meno piena mi sono offerto per questo lavoretto di una settimana. Sai ho scoperto di aver buon gusto per quanto riguarda i fiori.» disse per poi spruzzare della lacca con dei brillantini.

«Spero che farai colpo!» esclamò Hoseok porgendo all'altro il mazzo creato per lui.

Il rosso aveva scelto come colori principali del mazzo l'indaco ed il bianco. I gigli di entrambe le colorazioni davano eleganza a quel mazzo che per il resto era formato da rose bianche: niente di troppo eccessivo, il giusto per un tocco che non guasta mai. Le sfumature dell'indaco dei petali dei gigli riflettevano le loro sfumature sui restanti bianchi creando un gioco di colori molto piacevole.

Jungkook per quell'appuntamento non sapeva veramente che tipo di fiori prendere e quindi si era affidato ad Hoseok. Se si fosse basato sui colori che Tahyung indossasse avrebbe finito per avere per le mani un mazzo con fiori grigi e marroni.

Di certo non si era messo a raccontare per filo e per segno tutta la sua relazione con il suo ragazzo ma aveva dato dei spunti per la creazione di ciò che ora aveva in mano.

𑁍Three o'clock𑁍 TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora