28. 𝐀𝐦𝐚𝐫𝐞

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Il tempo in cui gli occhi di Jungkook e quelli di Taehyung si incontrarono sembrò infinito, eterno in quel ristretto tempo che era la vita di una persona. Il primo ne aveva vissuta già un quarto e l'altro nel quarto dell'altro aveva iniziato e finito il periodo di tempo che a tutti era concesso.

Quegli occhi scuri, incatenati tra loro si desideravano vedere denudati da ogni inibizione e pudore. Lo sguardo che si riservarono fu scrupoloso, adorante per l'altro e carico di quella passione che non era affatto rifiutata. Quella nuova scoperta aveva certamente messo sottosopra l'intero universo, quello sguardo non poi così discreto aveva acceso in loro qualcosa di nuovo.

Con movimenti calcolati Taehyung si avvicinò all'altro per unire le loro labbra. Con delicatezza e grazia si godette le labbra che per lui erano degno di un olio su tela esposto al Louvre. Suggellarono quel momento l'uno sulle labbra dell'altro, cercando di rimanere legati a quel momento, a quell'attimo così tanto felice per loro.

Con i cuori traboccanti di passione, le mani simili a quelli di uno scultore alle prese con la sua prima opera e le labbra fatte di colla i due uscirono dal luogo della cucina fino a stendersi sul divano, ovvero la prima superficie comoda che avevano trovato.

Taehyung si era posizionato tra le gambe di Jungkook che giacevano una metà fuori dal divano e l'altra toccava il bracciolo di questo. Si staccò da quelle labbra su cui aveva infranto i suoi sospiri per dedicare attenzione alla mascella. Lasciò dei baci lascivi per tracciare ogni centimetro di quel righello fatto ad ossa godendosi il respiro corto dell'altro.

Jungkook annaspava nel tentativo di riprendere un po' di fiato ma le attenzioni dell'altro non lo aiutavano. Il cuore galoppava ad un ritmo estremamente veloce che, era sicuro, l'altro percepisse dal momento che aveva poggiato una mano sul suo petto per tastarne le fattezze. Le sue mani si erano intrufolate tra i ricci castani dell'altro per sospingerlo più vicino a lui, necessitava di sentire l'altro, di averlo per lui e ora niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

La lingua del maggiore aveva lasciato una lenta lappata sul collo dell'altro prima di iniziare a lavorare su un determinato punto dove da lì a poco sarebbe comparso un segno violaceo.

«Non ti dispiace, vero?» gli chiese, lasciando un bacio delicato sulla porzione di pelle che stava iniziando ad arrossire.

Effettivamente in campo sessuale non avevano mai discusso o andati oltre qualche carezza. A lui piaceva fare i succhiotti ma non tutti erano proprio entusiasti di girare con un segno violaceo sul collo e quell'esperienza era così importante per lui.
Voleva che Jungkook avesse un ricordo piacevole di quella notte e che si sentisse a suo agio, libero di provare, sperimentare in quel campo così vario.

Non erano lì, sul divano, affannati, con le labbra rosse, le guance accaldate e le pupille dilatate solo per il mero piacere carnale. Non erano mai stati una coppia così attaccata al contatto fisico, sia perché il tempo che Taehyung poteva diventare corporeo non era infinito, sia perché il più piccolo non aveva mai spinto su questa parte delle relazioni.

Fare l'amore poteva far parte di una relazione ma non tutto girava intorno a quello.

«No, non mi dispiace...Insomma non so nemmeno cosa pensare adesso.» rispose il corvino con il respiro pesante.

«Se c'è qualcosa che non va o che ti fa sentire a disagio prometti che me lo dirai.» gli sussurrò Taehyung, scrutando il viso dell'altro. Ogni volta che si fermava a fissarlo o lo pensava si innamorava sempre di più e in quel momento sentiva di star cadendo ai suoi piedi.

L'altro annuì e gli diede un bacetto per rassicurarlo che tutto andava bene. Infatti, fece scivolare le mani lungo la schiena dell'altro, percorrendo tutta la linea un poco infossata dove vi era la colonna vertebrale fino ad arrivare ai lembi del pantalone dell'altro. Tirò i lembi del maglione per farglielo sfilare dal capo e vederlo finalmente a petto scoperto.

𑁍Three o'clock𑁍 TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora